Corsa contro il tempo - L’estate si avvicina e con essa puntuali le stringenti scadenze del fair play finanziario, spada di Damocle che incombe minacciosa da ormai diverse stagioni sulle teste della società nerazzurra. La contrazione dei ricavi nell’esercizio attuale e l’obbligo di raggiungere il breakeven point al 30 giugno per evitare ulteriori sanzioni, obbliga pertanto il club di via Vittorio Emanuele a prendere decisioni importanti in tempi strettissimi. Le opzioni per superare l’ostacolo fair play sono svariate, ma la più “semplice” rimane sicuramente ricorrere come in passato al mercato in uscita, con operazioni da effettuare entro il prossimo mese di giugno da aggiungere ai potenziali riscatti di Kondogbia da parte del Valencia (con plusvalenza di circa 7-8 milioni) e di Manaj da parte del Granada (circa 1,7 milioni). I due affari con i club spagnoli permetterebbero già di ridurre a circa 40 milioni la cifra da ricevere, ma come, e soprattutto con chi, è meglio andare a racimolare la somma mancante?

Roulette russa al contrario - Come detto, per raggiungere la soglia dei 40 milioni necessari non basterà certo vendere qualche esubero in rosa. Per questo il ds Ausilio, da poco rimasto “orfano” del collega dimissionario Sabatini, dovrà mettersi al tavolo e ascoltare con attenzione tutte le offerte che gli perverranno, conscio che probabilmente uno dei pezzi pregiati della scuderia interista dovrà fare le valigie e salpare verso altri lidi. Ma dando un’occhiata allo spogliatoio, quali sono gli uomini che possono fruttare questo tesoretto per le casse interiste? Non molti a dire la verità e per ciascuno di loro c’è almeno un buon motivo che dovrebbe spingere la dirigenza a trattenerli a Milano. Mission (pressoché) impossible, poiché né nuovi sponsor o accordi commerciali, né un'eventuale qualificazione in Champions sarebbero probabilmente sufficienti per colmare questo gap. Ecco dunque che l’Inter si trova a giocare a una roulette russa al contrario, in quanto costretta a riempire il tamburo della pistola con cinque proiettili di valore pari ad altrettanti campioni, lasciando solo uno spazio vuoto.

I cinque proiettili nerazzurri - Un uomo da 100 reti in 172 apparizioni. Questo il bottino di Mauro Icardi con la maglia dell’Inter che veste dal 2013 e di cui è l'attuale capitano. Magari non sarà un giocatore che aiuta troppo la squadra in fase di manovra, ma dategli pure una palla sporca in mezzo all’area e lui saprà trasformarla in oro. Un attaccante così letale e decisivo non è facile da trovare, ma neanche da trattenere, perché se la società pur alzando la clausola di Maurito a 180 milioni troverà un acquirente ci sarà ben poco da fare.

Corsa, dribbling e tanti assist: Ivan Perisic ha vissuto un inizio di stagione da vero protagonista, smarrendosi però nell’ultimo periodo coinciso non a caso con la crisi nera del Biscione. Il talento croato non ha mai fatto della costanza e della continuità un suo punto di forza, ma quando è in giornata è in grado di coprire l’intera fascia con grande qualità come pochi altri al mondo.

Altro elemento di grande qualità ma dal talento intermittente e mai completamente espresso, Marcelo Brozovic non è certo un giocatore entrato nel cuore della tifoseria interista anche per alcuni atteggiamenti sopra le righe fuori e dentro al campo. Tuttavia nei suoi trascorsi nerazzurri ha segnato goal belli e importanti grazie anche al suo potente tiro da fuori area e se oggi la sua cessione non porterebbe più di 30 milioni, il Mondiale di Russia con la sua Croazia potrebbe essere la vetrina giusta per valorizzarsi ulteriormente.

Arrivato in punta di piedi dalla Samp la scorsa estate tra lo scetticismo generale per l'elevato costo del cartellino, Milan Skriniar ha invece condotto finora una stagione magistrale da vero leader. Fisico, tackle, esplosività e pure qualche goal: Milan non si è fatto mancare proprio nulla nel suo primo anno all’Inter in cui non ha fatto altro che raccogliere numerosi consensi ed estimatori, primo su tutti il Barcellona a cui non dispiacerebbe affatto portarselo al Camp Nou già la prossima estate.

Gioventù bruciata o non valorizzata. Tante, troppe volte, negli ultimi anni l’Inter è stata costretta ad attingere al vivaio ricco di talenti in erba per mettere una pezza sulle falle finanziarie del club. Ora, dopo la vittoria della Viareggio Cup e l’attuale primo posto nel girone, tanti altri talentini come Odgaard, Zaniolo o Emmers, stanno dimostrando tutto il loro valore, vogliosi di conquistarsi un giorno la prima squadra, sempre che non vengano ceduti prima per fare cassa. In tal senso i rimpianti negli anni non sono certo pochi...

A questo punto ad Ausilio non resta che prendere in mano la pistola che Suning gli porge, caricare il tamburo, premere il grilletto e sperare in un verdetto finale tanto benevolo quanto improbabile...