Anche l’ultimo derby d’Italia ha consegnato alla storia calcistica l'ennesimo furto della Juventus ai danni dell’Inter e, d’altra parte, non c’è proprio niente da stupirsi. A memoria, non ricordo partite tra Juventus ed Inter, o soprattutto campionati, dove i bianconeri non si siano distinti per aver rubato qualcosa ai danni della squadra nerazzurra. E' inutile che i lettori di questo articolo facciano finta di non capire di quale furto si sia trattato nel corso dell'ultima partita, solo perché i giornalisti e i commentatori sportivi non ne hanno scritto o parlato. E' sin troppo evidente di quale ruberia sto trattando. Come sempre, abbiamo rubato all'Inter un Sogno: quello di batterci sul campo, luogo in cui la squadra nerazzurra è ormai disabituata a farlo, salvo rarissime eccezioni, cui poi comunque non ha dato seguito alcun riscontro, in termini di risultato finale, nelle varie competizioni nazionali. 

Eppure sembrava realmente arrivato il momento giusto! A punteggio pieno dopo 6 giornate di campionato, una difesa imperforabile, una grande partita a Barcellona, un gruppo che segue granitico il suo allenatore condottiero, un "Meazza" strapieno di folla interista (con vecchi e nuovi alfieri nerazzurri) erano tutti ingredienti che facevano presagire che fosse arrivato finalmente il momento di assistere alla caduta degli Dei (bianconeri), per mano di questa nuova potenza di fuoco interista, rinnovata negli uomini e nello spirito. E, invece, purtroppo e ancora una volta, non è andata come speravano le falangi interiste e il sogno si è infranto praticamente subito: la Juve si è messa immediatamente a banchettare nei pressi dell'area avversaria. Dopo solo 10 minuti un gol da antologia e una clamorosa traversa. E il pari del primo tempo è stato solo illusorio, perché nella ripresa, sino al goal del vantaggio definitivo (da meditare che neanche nei tornei parrocchiali una squadra riesce a fare 25 passaggi di fila senza intercettazioni avversarie), la Juve ha letteralmente dominato - come riconosciuto da tutti gli addetti ai lavori - dinanzi ad un anniversario annichilito, che ha avuto solo due occasioni del tutto estemporanee per raggiungere un pareggio, che sarebbe stato clamorosamente immeritato.

Al termine della partita, il nuovo allenatore nerazzurro ha dichiarato che l'Inter aveva giocato alla pari contro "una delle squadre più forti del mondo" e che "ridurre il gap sarà come scalare un grattacielo". Alla luce di ciò, se da una parte il popolo interista dovrà abituarsi alle esternazioni del tecnico salentino (che - in fatto di iperboli, non ha eguali), dall'altra, quando quella particolare categoria di tifoso interista (il tifoso interista "frustrato") riparlerà - perché lo rifarà sicuramente, essendo un connotato del proprio DNA - del fatto che la Juve ruba, ora lo potrà fare finalmente a ragion veduta, perché è vero che la Juventus ruba. Ruba i sogni alle squadre e ai tifosi avversari, semplicemente perché dimostra - sul campo - di essere, al momento e da qualche anno, la più forte e la storia bianconera di oggi non è molto diversa da quella del passato. E il rispetto - quello che l’allenatore leccese reclamava a Barcellona nei confronti della propria squadra - non deve essere solo un connotato che va rivolto a favore dei propri colori ma, prima di tutto, nei confronti degli avversari, anche se temo che sarà arduo che il tifoso interista "frustrato" riesca a fare proprio tale assunto nei confronti della Juventus.

In tale contesto, devo riconoscere che l’ex tecnico del Chelsea sta tentando, in particolare con le sue dichiarazioni pre e post derby d'Italia, di far comprendere che il valore dell'avversario, se si dimostra più forte, non va messo in discussione ma va solo accettato; perché nel calcio, come in tutti gli sport, si vince con le qualità tecniche, l'impegno, la determinazione, la volontà e lo spirito di sacrificio e l'ex tecnico della Nazionale conosce bene tali requisiti, avendo vinto tutti i trofei possibili nella sua carriera di calciatore con la Juventus. Pur avendo perso il confronto diretto con la Juventus, resto convinto che l'Inter farà un grande campionato e resterà ancorata alla vetta sino all'ultimo, dimostrando di essere una degna avversaria. E' una squadra con una rosa qualitativamente inferiore alla Juventus - e, ieri, ne è stata la riprova (i cambi dell’Inter sono stati Vecino, Bastoni e Politano mentre Sarri ha fatto entrare Bentancur, Higuain ed Emre Can e i primi due hanno confezionato assist e tiro nella seconda rete) - ma ha un allenatore in grado di tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore. Insomma è una squadra che merita grande rispetto. Lo stesso rispetto che gradiremmo venisse riservato dal tifoso interista (anche quello "frustrato" se possibile) alla Juventus, anche per evitare che i successi dell'Inter da ricordare restino sulla carta, anzi sul… cartone.