INGREDIENTI

*Prendere una squadra con una rosa da Champions;

*Prendere il miglior a.d. in circolazione;

*Avere un allenatore capace di centrare praticamente sempre la zona Champions;

*Prendere uno tra i miglior difensori della serie A, a parametro zero, dalla diretta rivale per la lotta Champions;

*Comprare il centrocampista di riferimento da un’altra rivale per la lotta Champions;

*Svalutare il proprio miglior giocatore della Primavera;

*Prendere uno tra gli attaccanti più promettenti dell’Argentina a basso prezzo;

*Avere il portiere e i due centrali più forti della serie A;

*Avere la punta più giovane e più promettente di tutta la serie A.

PROCEDIMENTO DURANTE IL CAMPIONATO

*Non risolvere i dissidi interni finendo sempre con amplificarli;

*Togliere la fascia di capitano all’uomo simbolo della squadra;

*Far giocare  tutti i giocatori senza guardare il loro stato di forma fino a portarli allo stremo;

*Seguire un modulo prestabilito senza adattarsi alla qualità intrinseche dei giocatori;

*Non far mai giocare la forte e giovane punta neo arrivata;

*Sbagliare tutte le tre partite che contano davanti al roprio pubblico: PSV, Lazio, Eintracht;

*Mettere ai margini del progetto il proprio capitano nonché unica prima punta. 

Ecco la ricetta perfetta per arrivare a svalutare la propria squadra di quasi 200 milioni. Difficile capire chi sia lo chef dietro a questo capolavoro, ma forse è più plausibile pensare che l'intera brigata di cucina abbia dei grossi problemi gestionali che neppure il migliore chef stellato appena arrivato riuscirebbe a risolvere. Terminando la metafora culinaria, gli errori macroscopici compiuti sono sostanzialmente tre. Primo errore: cedere il gioiellino della primavera Zaniolo per nemmeno 5 milioni, con una valutazione attuale di quasi 50 milioni, per comprare Nainggolan a 40 e ora svalutato fino a 15 milioni, e senza possibili acquirenti intorno. Gioco da -70 milioni, milione più milione meno.

Perisic dopo aver rifiutato offerte da oltre i 70 milioni (così dicono) post-Mondiale, e una valutazione a gennaio scorso intorno ai 50 milioni, ora si ritrova con una valutazione di neanche 30 milioni e sul mercato anch’egli, dopo una stagione disastrosa, con pochissime richieste. Altra perdita tra -20/50 milioni. Ma nessuna scelta fu così infausta quanto la gestione Icardi, talento puro, capitano dal valore di oltre 140 milioni (visto i prezzi di vendita attuali) e clausola relativamente bassa, da soli 110 milioni, tanto che si cercava di alzarla il prima possibile con il nuovo contratto. E invece, fascia tolta e giocatore ai margini del progetto, ora valore di mercato tra i 50/60 milioni. Difficile quantificare la perdita reale ma potremmo attestare una cifra tra i -60/-90 milioni. Concludendo: impossibile trovare un solo ed unico colpevole di questo disastro sportivo, ma di una cosa siamo sicuri, ad uscire sconfitta è l'intera società Inter con un danno di immagine ed economico difficile da comprendere.

Marvin Mastrini