84' minuto di Inter-Tottenham, in campo c'è una squadra con i colori nerazzurri che sembra una compagine spagnola di qualche anno fa, incapace di velocizzare l'azione di cogliere di sorpresa l'avversario.
La partita sta uno a zero per gli inglesi che hanno segnato in maniera abbastanza fortunosa con Eriksen al minuto 52. Handanovic sul gol non mi è parso esente da colpe anche se poi si riscatta con buone uscite e parate sulla sua destra. Spalletti che rischia le coronarie a furia di arrabbiarsi specie nel primo tempo ha già fatto due cambi Candreva per Peresic e Keita per Politano, che a me sembra il Bernardeschi in versione più scarsa dell'Inter. I temi su cui si sarebbe parlato in settimana sarebbero stati:
a) l'incapacità di Brozovic di fare il regista, oggi ha giocato male e non ha i tempi per quel ruolo;

b) le grosse difficoltà di Skriniar come terzino destro puro contro lucas Moura del Totthenam che spesso salta due nerazzurri di netto; 

c) la lentezza di De Vrij che sembra una statua; e sotto accusa sarebbe finito sicuramente Ausilio per il mercato estivo e sicuramente anche Spalletti.

Poi arriva il minuto 85' 
Cross di Asamoah da sinistra e girata da cineteca al volo di Mauro Icardi che come il tiro di Baggio passa attraverso una marea di copri gambe e braccia avversari e si insacca nell'angolino sinistro della porta inglese per il gol dell'uno ad uno.

Qui inizia un'altra partita ed in campo c'è un'altra Inter con un'altra testa. Le giocate non sono più compassate, ma veloci, rapide, Pocettino intuisce il pericolo e toglie Kane inserendo Rose un terzino sinistro-ala, Spalletti inserisce Borca Valero per uno stanco Nainggolan.
L'Inter continua a premere e su azione arriva servito da un colpo di testa di un compagno, il gol sempre di testa di Vecino, che comunque era stato uno dei più positivi dell'Inter per tutta la partita.
Una bolgia, lo stadio interista gioisce, il Tottenham e Pocettino vengono ribaltati per loro resta solo il mesto ritorno  con una amara sconfitta nella terra di Albione (l'Inghilterra).

Al termine della partita ne sono sempre più convinto. Non è un problema di mister, moduli o giocatori, è un problema di testa.
L'Inter non riesce mai a giocare la partita serena fin da subito. Prova ne sono i troppi tocchi o il pensare troppo prima di fare la giocata. Quando libera la testa dai pensieri negativi diventa un'altra squadra!