Ormai è solo questione di tempo. Dopo 11 stagioni, l’Inter sta per tornare Campione d’Italia, e lo farà per la diciannovesima volta nella sua storia. Un percorso netto, che ha visto la squadra di Antonio Conte tracciare partita dopo partita un solco rispetto all’agguerrita concorrenza che sta infiammando la corsa per l’accesso alla prossima Champions League. Un successo che merita il giusto riconoscimento e che niente potrà scalfire. Naturalmente, questo deve rappresentare solamente il trampolino di lancio per tornare stabilmente tra le big del campionato e non solo. La stagione ventura si prospetta ricca di appuntamenti intriganti e di obiettivi succulenti da non fallire. In primis, bisognerà riconfermarsi in Italia, inseguendo l’ambita seconda stella, che ora diventa una priorità assoluta. Concedere il bis sarebbe indubbiamente un grande colpo e raggiungere la soglia simbolica dei 20 scudetti rappresenterebbe un traguardo enorme. Poi, dovremo assolutamente invertire il trend nella manifestazione europea più importante. Quest’anno in molti hanno cercato di ridimensionare l’eventuale vittoria tricolore sottolineando il disastro internazionale. Una barzelletta, è ovvio, perché una squadra che digiuna da un decennio deve solamente portare a casa qualche trofeo prima di ritornare a dire la propria in Europa. Con lo Scudetto ormai in tasca, l’anno prossimo sarà richiesto un ulteriore step, oltre a competere nuovamente per il principale titolo nazionale: l’accesso agli ottavi della ex Coppa dei Campioni. Non ci sono scuse, considerando anche il fatto che la squadra sarà finalmente in prima fascia e potrebbe avere un sorteggio maggiormente benevolo. Da non dimenticare la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, altri due trofei che dovranno essere assolutamente curati e mai trascurati. Per far ciò, la squadra dovrà subire qualche ritocco e la mossa più importante che dovrà essere fatta in sede di mercato sarà quella di rinunciare a qualsiasi offerta per i top. I tre di difesa, Hakimi, Barella, Brozovic e la Lu-La dovranno restare saldamente al loro posto. Non possiamo snaturare l’ossatura del team, soprattutto adesso che abbiamo trovato un’identità di gioco e che finalmente siamo una squadra con la S maiuscola. Sembra quasi banale dirlo, ma è chiaro che insieme alle stelle in campo deve assolutamente restare in sella anche Antonio Conte. Lui ha riportato l’Inter al ruolo che le compete e adesso che ha vinto il titolo potrebbe affrontare con ancor più convinzione il futuro. Lo so, senza garanzie finanziarie ed economiche non ci sarebbe da stupirsi: potrebbe lasciare da un momento all’altro, ma mi piace immaginare che il progetto Inter e la voglia di fare qualcosa di storico (la seconda stella di cui sopra) possa bastare a trattenerlo. Perciò, partendo dal suo 3-5-2, schema inossidabile e credo intoccabile dell’ex tecnico juventino, proviamo a ipotizzare che mercato potrebbe realizzare la società del Direttore Marotta anche senza dotarsi di grossi investimenti, che saranno comunque necessari e che andranno messi in conto. La trattazione che seguirà è ovviamente molto semplificata e prevede entrate e uscite sulla base dei dati disponibili online. Risulta abbastanza superfluo (ma meglio sottolinearlo a scanso di equivoci) che il mercato ha delle regole e delle pieghe tutte sue, quindi si prenda questo piano con moltissima cautela, ragionando piuttosto sulle singole idee rispetto ai freddi numeri che lasciano il tempo che trovano.

PORTIERI

Sono felicissimo per Samir Handanovic. Vincere un campionato da capitano era quello che più desideravo per lo sloveno, rimasto fedele ai colori nonostante anni terribili, rinunciando a giocare sui palcoscenici più importanti per trovare la via del successo in neroazzurro. Dopo nove anni di militanza, finalmente il momento sembra essere arrivato. Con il massimo della riconoscenza, credo che questo sia stato l’apice della sua strepitosa carriera. Adesso, complici anche alcuni errori non propriamente leggeri, ritengo sia giunto il momento che si faccia strada qualcun altro, con lui a fare da adeguato supporto e a fungere da guida, stile Francesco Toldo. Il dilemma, però, è chi proporre in sua vece. Per me vi sono solo due strade.
-Opzione 1 Puntare tutto su Ionut Radu. Da un anno all’ombra del titolarissimo, ha dimostrato nei pochi mesi al Genoa stagione 2019/20 di avere dei mezzi importanti. Non richiederebbe alcuno sforzo, è giovane (1997) e sarebbe un portiere da costruire in casa. A mio avviso è la soluzione ideale, in quanto avrebbe sempre maggior spazio, con Handanovic prontissimo a intervenire in situazioni di emergenza.
Investimento richiesto: 0 €
-Opzione 2 Se Radu non dovesse ancora convincere, manderei quest’ultimo in prestito in Serie B (magari ad una delle squadre che retrocederanno), virando su un solo nome: Marco Silvestri dell’Hellas Verona. Maturo, ha dimostrato di avere qualità importanti e potrebbe essere utile alla causa per qualche anno, in attesa dello sbocciare dell’estremo difensore rumeno o di Filip Stankovic, altro giovane (2002) che resterebbe in entrambi i casi come terzo portiere. A proposito, Padelli in scadenza naturalmente non potrà essere rinnovato, e ciò consentirà di risparmiare 1 milione di euro lordo di ingaggio. Per l’operazione complessiva, servirebbero 10 milioni per l’acquisto (per le valutazioni il riferimento è https://www.transfermarkt.it) più 1.5 milioni di euro lordi annui (attualmente all’Hellas percepisce qualcosa in meno, ma per farlo arrivare potrebbe essere necessaria una spesa maggiore) per un biennale (formula oggettivamente equilibrata).
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso): 12.000.000,00 €

DIFESA

Il trio arretrato è affiatato e ha un valore di mercato di 165 milioni di euro: sfido a trovare un pacchetto difensivo del genere. Preservare questi tre deve essere il punto di partenza, ma sarà necessario lavorare soprattutto sui ricambi. Il quarto elemento duttile che dovrà essere trattenuto è D’Ambrosio, in scadenza a giugno. Con un biennale da 1 milione netto (2 lordi, la metà di quanto percepisce attualmente) dovrebbe trovarsi l’intesa: difficile che possa trovare di meglio considerata l’età. Secondariamente, Ranocchia e Kolarov ritengo che siano giunti al capolinea: al primo è stata data libertà di decisione, ma credo che lui stesso voglia chiudere la carriera giocando di più, mentre il secondo non ha reso quanto era lecito attendersi. Risparmio complessivo su base annua: 6,6 milioni di euro. Qui non abbiamo scelta: dobbiamo investire. I nomi sul mio personale taccuino sono due: abbandonato il mio pupillo Kumbulla, purtroppo alle prese con una stagione delicata dal punto di vista fisico, il primo della lista sarebbe Nikola Milenkovic della Fiorentina. Non ha rinnovato e dunque la quotazione pare essere leggermente scesa: 25 milioni potrebbero convincere la Viola a non lasciarselo sfuggire in scadenza. Il secondo candidato, leggermente dietro nelle mie personali gerarchie, è Lisandro Martinez dell’Ajax, prospetto interessante e abile nel ricoprire più ruoli (dote carissima a Conte). Prezzo: 22 milioni di euro. Per entrambi, la proposta di un triennale a circa 3 milioni lordi sarebbe assolutamente accettabile (il viola, ad esempio, al momento guadagna 0,8 milioni netti). Selezionato uno dei due, integrerei in pianta stabile Lorenzo Pirola, giovane promessa che potrebbe crescere ancora maggiormente.
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso): 22.400.000,00 € - 25.400.000,00 €

ESTERNI

Sulla destra non abbiamo problemi: Hakimi e Darmian rappresentano due elementi di spicco, seppur in modo differente. Il primo è probabilmente il più forte al mondo nel suo ruolo, mentre il secondo ha sfoderato delle prestazioni decisive per la conquista del titolo e si è guadagnato con merito la riconferma. A sinistra, Young saluta (alleggerendo il monte ingaggi di 6 milioni di euro), mentre Perisic a suon di prestazioni maiuscole dovrebbe restare. Attenzione, però, a non commettere leggerezze: se c’è una zona in cui bisogna intervenire con estrema urgenza è proprio la fascia sinistra. Il croato garantisce esperienza e solidità, ma serve qualcuno che alzi il livello ulteriormente oppure che sia un adeguato rincalzo. So che scatenerò le ire dei miei amici blogger milanisti, ma da tempo un’idea mi rimbalza nella testa: comporre il tandem di esterni ex-Real, formato dal succitato Hakimi e da Theo Hernandez. Il francese ha manifestato amore per i colori rossoneri sino a qualche mese fa, ma se il Milan non dovesse centrare l’accesso alla Champions League, le cose potrebbero radicalmente cambiare. A ciò aggiungiamo la minore brillantezza dell’ultimo periodo, ed ecco che se ci fossero gli estremi sarebbe un’idea stuzzicante. Parliamo allo stato attuale di fantamercato, anche perché tra valutazione (50 milioni) e ingaggio (almeno 6 milioni lordi a stagione con un ipotetico triennale) si tratterebbe di un esborso non indifferente, ma se dipendesse da me non avrei dubbi nel fare un tentativo. Più percorribile la strada che porta a Emerson Palmieri, già accostato anche nelle passate sessioni di mercato: 15 milioni più circa 5 lordi all’anno (anche qui ipotesi triennale) sarebbe l’ammontare da mettere sul piatto per comporre un assetto che sarebbe assolutamente di livello.
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso): 24.000.000,00 € - 62.000.000,00 €

CENTROCAMPO

Qui siamo coperti: Barella, Brozovic ed Eriksen compongono un tridente in mediana assolutamente rispettabile. Il problema è rappresentato più che altro dagli ingaggi pesantissimi di Vidal, Nainggolan e Vecino: tutti e tre devono fare assolutamente le valigie. Le cessioni a titolo definitivo dei suddetti frutterebbero 23 milioni di euro, a cui ne andrebbero sommati altri 27 lordi per risparmio sull’ingaggio. Questo piccolo tesoretto dovrebbe essere reinvestito tutto su un solo nome: Rodrigo De Paul, profilo perfetto per essere utilizzato nelle varie zone del centrocampo. 38 milioni di euro più 4 milioni lordi annui (triennale): avremmo l’investimento interamente coperto. A completare il reparto Stefano Sensi, che potrebbe assolutamente rivitalizzarsi, e Gagliardini, che ha sempre fornito il suo valido contributo.
Investimento richiesto: 0 €

ATTACCO

Detto dell’intoccabilità del tandem offensivo composto da Lukaku e Lautaro Martinez, uno dei principali nodi da sciogliere è legato al vice del belga. È stanco, e questo lo stiamo vedendo anche nelle ultime uscite. Per quanto sia encomiabile, non può spendersi un anno intero senza rifiatare e ha bisogno di qualcuno che gli possa dare un cambio senza che la squadra ne risenta in modo eccessivo. Purtroppo, la scommessa Pinamonti non ha funzionato e servirà intervenire su un profilo esperto (avendo a disposizione 21 milioni di euro tra ingaggio e cartellino ottenuti dalla cessione del ventiduenne): in cima ai desideri (almeno del sottoscritto) vi è Muriel. Tra cartellino (almeno 26 milioni) e ingaggio (6 lordi per un triennale) parliamo di circa 44 milioni di euro di investimento: non poco. In caso di scelta low cost, invece, due piste mi intrigano: Dzeko e Simy. Per il primo, il vero problema è il mostruoso ingaggio (meno di 13 milioni lordi annui sarebbe complicato e non so quanto sarebbe conveniente); nel caso del secondo sarebbe un’altra scommessa, sebbene il nigeriano abbia dimostrato quest’anno di poter far comodo a condizioni ottimali: con 8 milioni tra ingaggio biennale e cartellino si porterebbe tranquillamente in porto l’affare. E se proprio dovessero esserci complicazioni, si potrebbe richiamare tranquillamente Esposito. Resta l’incognita Sanchez: personalmente, nonostante riconosca la sua qualità, rivedrei la sua posizione in quanto eccessivamente onerosa: in caso di cessione, avremmo 10 milioni di cartellino più 28 milioni lordi risparmiati! Praticamente, riusciremmo ad autofinanziare l’operazione Muriel (almeno lato cartellino). E il suo sostituto? Un solo nome, ancora dalla Calabria, ancora da Crotone: Junior Messias. Lo so, potrebbe risultare affrettato, ma il talento del brasiliano è mostruoso e meriterebbe una possibilità. Non solo, sarebbe quell’elemento con caratteristiche differenti rispetto a tutti gli altri in rosa che sarebbe utilissimo nelle partite bloccate. Costo totale? 5 milioni tra cartellino e ingaggio biennale. Più low cost di così!
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso) con Muriel: 10.000.000,00 € risparmiati
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso)
 con Dzeko: 41.000.000,00 € risparmiati
Investimento richiesto (con saldo ingaggi incluso) con Simy: 46.000.000,00 € risparmiati

Riepilogando, ecco l’assetto:
Portieri: Radu/Silvestri – Handanovic – Stankovic
Difesa: Skriniar – De Vrij – Bastoni – D’Ambrosio – Milenkovic/Lisandro Martinez – Pirola
Esterni: Hakimi – Darmian – Theo Hernandez/Emerson Palmieri – Perisic
Centrocampo: Barella – Brozovic – Eriksen – Sensi – Gagliardini - De Paul
Attacco
: Lukaku – Lautaro Martinez – MessiasMuriel/Dzeko/Simy

Nell’ipotesi più dispendiosa (Silvestri-Milenkovic-Theo-De Paul-Muriel) il totale da investire richiesto sarebbe pari a 89.400.000,00 €: riuscirà la società a mettere sul piatto quasi 90 milioni di euro di differenziale per inseguire il sogno del ventesimo scudetto e sfondare i gironi di qualificazione della Champions League?
In caso di problemi, le soluzioni a più basso costo (Radu-Lisandro Martinez-Emerson Palmieri-De Paul-Dzeko o Simy) ballerebbero tra 400.000,00 € e 5.400.000,00 €: direi che è assolutamente sostenibile!
Tra i due estremi, naturalmente, tantissime soluzioni ibride: insomma, il piano per potenziarsi esiste, a patto che Conte resti al timone e ci conduca a nuovi orizzonti.
Seconda stella a destra, questo è il cammino: vogliamo provarci?

Indaco32