Il giorno dell'arrivo di Antonio Conte, tutti erano convinti del salto di qualità che l'Inter avrebbe fatto nella stagione in corso, diventando così una seria candidata a spodestare la Juventus dal trono. Forse alcuni sono andati troppo in là con le speranze e le previsioni, ma è innegabile il miglioramento apportato dal nuovo tecnico.

Conte arrivò per portare l'Inter a una nuova dimensione, ad un'era vincente e seppur può sembrare ironico, ci è riuscito in pieno. Tralasciando la sconfitta di ieri contro chi quella coppa l'ha vinta sei volte in 14 anni, questa Inter ha una mentalità vincente, aggredisce l'avversario e sta acquisendo una mentalità europea.

Merito di Conte, come merito di Conte è l'arrivo di giocatori come Eriksen e Lukaku, Moses e Young ma anche, parlando della prossima stagione, di Hakimi. Perché Conte è un allenatore affermato che ha portato in una squadra, fortemente ridimensionata dal 2011, giocatori affermati a livello internazionale che probabilmente con Spalletti mai sarebbero arrivati. Perché contano i soldi si, conta il blasone della squadra vero, ma niente conta più di allenatore e progetto. Perché chi ha fame di vincere non può permettersi passi falsi.

Conte ha sicuramente le sue pecche, soprattutto il continuo lamentarsi e spostare l'attenzione. Ma non è forse ciò che ha fatto l'amato Mourinho? Conte ha giocato una finale europea con D'Ambrosio e Gagliardini, Conte ha lanciato Bastoni, Conte ha dato un'impronta a questa squadra, ma è necessario che si continui con lui affinché la strada intrapresa porti a dei risultati significativi in termini di trofei.

La domanda più importante resta una: Conte rimarrà all'Inter? Sicuramente dopo le dichiarazioni di ieri sera, le possibilità sono poche. Conte vuole un bunker intorno a sé, vuole protezione per se stesso, per i giocatori e per tutto il popolo nerazzurro. Vuole che si vada avanti tutti insieme, ma forse l'inter non è mai stata abituata a farlo, fatta eccezione ecco, per quel biennio targato Special One.
Se Conte va via, si fa l'ipotesi Allegri, che però credo sia destinato al Psg se come da pronostico i parigini dovessero essere presi a pallonate domani sera. Prevedo tre gol di scarto o più a favore del Bayern. Ecco se Conte lascia, allora chi? Sarri? Pochettino? Lancio una provocazione: chissà che non torni Gasperini.

Ma se Conte dovesse rimanere, ecco che una parte di mercato si avvia alla conclusione. Dopo l'arrivo di Hakimi a destra infatti, ecco che a sinistra ci sarà Emerson Palmieri. Mentre in difesa, con l'addio di Skriniar, è sempre più probabile l'arrivo di Kumbulla del Verona. A questo punto Biraghi è da rispedire indietro mentre Ranocchia forse va sostituito con un giocatore esperto come Smalling, che però vorrebbe tornare nella Capitale.
A centrocampo sembra certo l'arrivo di Tonali, che con Barella e il recupero di Sensi darebbe tanta qualità. Da vendere Vecino e Valero così come Gagliardini. Ma cosa fare di Eriksen e Brozovic? L'obiettivo di Conte è Kante del Chelsea che con Barella e Tonali formerebbe un grande centrocampo, ma oltre al francese si potrebbe pensare a confermare Brozovic e Eriksen e comprare un giovane dal costo contenuto.
L'attacco ruota intorno al futuro di Lautaro ma sicuramente in tre per due maglie si è in pochi. Per questo Conte chiede Dzeko, ma non basta. Serve un attaccante forte che possa fare sia esterno che seconda punta, che possa diventare titolare ma anche uomo emergenze. Un profilo interessante potrebbe essere Under, che darebbe imprevedibilità assoluta in attacco.

Concludo dicendo, NO MESSI. Sarebbe suggestivo un duello con Ronaldo in Italia, ma non si può spendere il finimondo per un giocatore a fine carriera. Lo dico da juventino che ha visto il suo CR7 arrivare a quasi 40 gol, sono ancora i migliori loro due sì, ma a che prezzo?

Conte deve restare o si tornerà indietro di 3 anni.