Mauro Icardi è stato indubbiamente uno dei più discussi capitani della storia nerazzurra, se non il più discusso in assoluto. "El niño del partido" è l'ottavo marcatore all-time dell'Inter con i suoi 123 gol(al pari di un altro campionissimo,Christian Vieri), eppure da anni riesce a spaccare un'intera tifoseria. Note a tutti sono le divisioni del tifo in pro-Icardi e contro-Icardi, sconcertante dimostrazione è stato il minuto di silenzio osservato in occasione di Inter-Atalanta.

Sta pian piano crescendo una fazione di tifosi che si ferma un attimo ad analizzare razionalmente quali potrebbero essere i benefici nel trattenerlo, lasciando alle spalle antipatie o simpatie. 

Partiamo dal presupposto principe, il bene dell'Inter. Ci sono diversi elementi che farebbero pendere la bilancia a favore di una permanenza dell'ex capitano nerazzurro.

QUESTIONE ALLENATORE

Con ogni probabilità l'Inter della stagione 2019/20 sarà guidata da un nuovo allenatore, il nome più caldo è quello di Antonio Conte (Ahimè). Il tecnico Leccese, pur essendo io un interista radicale e che quindi non dimentica il suo passato bianconero, è l'uomo giusto. Conte, nella sua storia da tecnico, ha dimostrato di saper valorizzare il gruppo in toto e che i singoli servono ad aiutare e a rendere più performante il lavoro della squadra(in campo scendono 11/14 giocatori). Un tecnico che forgia la mentalità del collettivo sul bene comune da raggiungere come un'unica forza.
Spalletti è riuscito a farlo bene lo scorso anno, peccato che poi si sia autodistrutto intraprendendo una guerra mediatica con uno dei maggiori "asset societari" (a molti nostalgici non piacerà il termine "asset", ma nel calcio moderno è questo quello che rappresenta un giocatore che vale svariate decine di milioni). Icardi è il classico delantero (attaccante) forte fisicamente, un fiuto del gol pazzesco, buona rapidità di movimento e che nell'ultimo anno e mezzo ha imparato a pensare e giocare da attaccante moderno, implementando la tecnica e imparando a giocare di sponda.

Il modulo classico di Conte prevede una difesa a tre, svaria tra il 352-343-3412, anche se non molti ricordano che l'ex manager di Juventus e Chelsea abbia optato in carriera anche al 433 e al 424. In questo mare di schemi, il minimo comune denominatore è l'attacco a 2 punte. Icardi-Lautaro potrebbe essere la coppia perfetta per il modulo di Conte, un attaccante classico che finalizza e una seconda punta tecnica, forte fisicamente che assiste il 9, funge da playmaker offensivo e pure da finalizzatore (Tevez-Morata è l'esempio più calzante).

QUESTIONE MERCATO

Nel panorama europeo ci sono 6-7 attaccanti più forti di Icardi,ma pochi che possono dire di avere dalla loro parte il fattore anagrafico. Icardi è un classe 1993, ha 26 anni e segna vagonate di gol. L'unica firma che gli mancava era quella europea, dove quest'anno ha dimostrato di saper anche parlare l'inglese, lo spagnolo e l'olandese.

Allo stato attuale delle cose è impensabile che l'Inter riesca a cederlo per i 110 milioni della clausola, difficilmente arriverebbero offerte da 80-90 milioni e non riesco a credere che Suning si privi di Icardi per una sessantina di milioni più bonus. Nell'ipotesi remota che Icardi venga ceduto per 60 milioni, risulterebbero perfino pochi per fiondarsi su un altro attaccante di pari valore, per questo la trattativa che interessa maggiormente ai nerazzurri è lo scambio alla pari con un altro attaccante dello stesso calibro. La prossima estate l'Inter avrà ampie possibilità di movimento nel mercato, non escludo colpi importanti. Un cessione penalizzata da tale svalutazione, porterebbe ad una diminuzione del budget per quello che è il reparto più critico in casa Inter, il centrocampo. Ritengo quindi probabile una cessione di Perisic(dipende sempre da Conte, il croato sarebbe perfetto come esterno di centrocampo, molto più utile rispetto all'attuale posizione). L'Inter non ha bisogno di vendere, attenderà le indicazioni del nuovo allenatore e poi valuterà.

QUESTIONE WANDA 

Quello che è successo negli ultimi due mesi e mezzo è stato imbarazzante, ha messo a nudo delle criticità che l'Inter non riusciva a risolvere (già denunciate da parecchi tifosi). Personalmente, reputo il Direttore Sportivo Piero Ausilio il maggiore responsabile di tutto l'accaduto. È all'inter da tanto tempo, il gruppo che si allena oggi alla Pinetina è stato creato da lui in questi anni. Queste criticità sono dovute ad una errata gestione di Ausilio, lui ha permesso a Wanda di scrivere e dire ciò che voleva, lui ha dato ai due coniugi questo "potere" nell'Inter (ricordiamo tutti il "se mio marito alza un dito"), ha sorvolato su questioni di spogliatoio che dovevano essere spente all'istante. 

Mi duole ammetterlo, per lo stesso pensiero che ho su Conte, ma ci è voluto Marotta a sistemare tutto. La situazione era talmente incastrata e complicata che mi porta a giudicare come "normale" tutto il casino che ne è scaturito. Ecco quindi che da un mare di imbarazzi, riemerge una cosa positiva per l'Inter: nessuno è più indispensabile, l'unica cosa che conta è l'Inter (sembrerebbe scontato, ma non lo era).

Se Icardi rimanesse all'Inter per un discorso tecnico e finanziario, mi viene difficile da pensare che Wanda, dopo tutta questa gigantesca soap opera che ha danneggiato l'immagine del marito, riesca a ricominciare una guerra contro un allenatore come Conte e contro una società già allertata e arrabbiata. Comporterebbe la fine delle ambizioni professionali di Mauro Icardi e un danno di immagine ancora più grande per la signora. 

La pazzia è una cosa che conosciamo bene noi interisti, non mi stupirei se alla fine di tutto questo caos si trovi l'equilibrio. Come la quiete dopo la tempesta.

Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno (G.Leopardi)