Il calciatore dai gol pesanti. Quante volte, leggendo articoli o ascoltando trasmissioni televisive, abbiamo avuto a che fare con questa dicitura? La storia dell’Inter è stata fatta (e mi auguro lo sarà ancora) da tantissimi campioni e in particolar modo da attaccanti straordinari, che hanno lasciato il segno collezionando una valanga di reti. Eppure, banalmente, non tutte le segnature sono uguali: qualcuna vale di più, è oggettivo. Questa presentata oggi è la top ten dei calciatori neroazzurri che con le loro reti hanno garantito il maggior numero di punti conquistati in campionato, risultando dunque i più decisivi in questi termini per la storia della Beneamata. Per ovvie ragioni, sono state escluse le reti segnate nelle coppe.

Nello stilare questa statistica sono stati presi in considerazione solo i campionati a partire dal secondo Dopoguerra ed utilizzando il seguente criterio: per ogni incontro disputato sono stati sottratti i gol realizzati dal marcatore, andando a determinare il risultato finale che sarebbe fuoriuscito senza quelle reti. Una volta appurato ciò, si misura la differenza tra i punti guadagnati realmente dalla società e quelli che sarebbero stati senza il contributo del calciatore, e ad esso vengono dunque assegnati i punti che ha portato materialmente grazie alle sue realizzazioni. Per fare un esempio pratico, Inter-Verona del 25 aprile è terminata 1-0 con rete di Darmian. Se non avesse segnato, si ipotizza che la gara sarebbe terminata 0-0. Pertanto, il gol del terzino ha regalato 3 punti contro 1 che sarebbe stato ottenuto se non avesse segnato: pertanto, per differenza, Darmian ha concretamente dato 2 punti all’Inter. Con questo sistema non si misura, dunque, il volume di gol effettivi segnati, ma appunto si “pesa” l’effettivo valore apportato dalla singola rete, con tutti i limiti del caso. Per il gioco dei grandi numeri, ovviamente, più si segna e più si ha la possibilità di scalare il vertice dei goleador più decisivi della storia neroazzurra. Questo meccanismo penalizza naturalmente i giocatori non offensivi: ecco perché è importante specificare che non si tratta di una classifica dei giocatori più determinanti in senso stretto, ma semplicemente misura quanto un calciatore abbia permesso all’Inter di ottenere più punti. Per completezza, va detto che i calcoli sono stati effettuati sulla base dei 3 punti, anche nei tornei in cui per il successo ne venivano assegnati solamente 2.

La classifica dei primi 10, curiosamente, vedrà protagonista un difensore, mentre non ci sarà spazio per nessun centrocampista. Nella classifica dei ruoli, nella retroguardia spicca il secondo posto assoluto di Beppe Bergomi, che ha conferito 19 punti totali in carriera, e soprattutto il podio di Danilo D’Ambrosio, che ha regalato ben 14 punti, uno in più di Marco Materazzi: niente male per un profilo non valorizzato a dovere. Più indietro Cordoba (10) e autentiche icone quali Zanetti (8) e Maicon (7, di cui 5 nella stagione del Triplete).

A centrocampo, primo in assoluto del reparto e 15° complessivamente, troviamo Mario Corso, autore di 37 punti in tutta la sua carriera; alle sue spalle l’immenso Suarez (21°, con 32 punti) e Skoglund medaglia di bronzo (24°, 31 punti). Ai piedi del podio simboli totali quali Cambiasso e Oriali. Indietro nel totale, ma brillanti come media, i vari Djorkaeff, Passarella e Perisic.

In attacco, restano fuori dalla top ten degli autentici mostri sacri quali Rummenigge (47°, 15 punti), Ronaldo (23°, 32 punti) e il Principe Milito (12°, 44 punti, di cui 17 nella mitologica stagione 2009/10). Menzione a parte per Eto’o, che si piazza al 31° posto con 26 punti, ma di cui 19 nella stagione post-Mourinho: è la seconda miglior stagione singola di sempre di un attaccante, insieme a Romelu Lukaku alla prima annata di Conte. Proprio il belga, piazzato al 18° posto con 35 punti, nonostante l’addio abbia raffreddato l’affetto, è stato devastante: mediamente, è colui che in una singola stagione ha regalato più punti nella storia del club (17,5). Insomma, stiamo parlando di un fuoriclasse, ricordiamolo. Lautaro Martinez è a quota 30 punti (27°), mentre Angelillo si trova al 20° posto, con la strepitosa stagione dei 33 gol che ha fruttato all’Inter 17 punti in campionato. 13° Cruz (42 punti), ai piedi dei primi dieci Zlatan Ibrahimovic, con lo stesso punteggio di Milito, ma con il dettaglio di averli conferiti in appena tre annate contro le 5 dell’argentino.

Offerta la doverosa cornice, entriamo adesso nella vera e propria graduatoria.

Si parte!

10) Giacinto Facchetti (46 punti)

Il terzino col vizio del gol ha dedicato la carriera ai colori neroazzurri e il suo contributo realizzativo è stato assolutamente invidiabile. Nessun difensore come lui. Curiosamente, la stagione in cui ha realizzato il suo record personale (10 gol nel 1965/66) non ha rappresentato il massimo in termini di punti dati alla squadra, a dimostrazione del fatto che qui le reti contano, ma solo quelle che sono davvero fondamentali. Nel 1967/68 e nel 1969/70 confezionerà 7 punti ad annata, divenendo il calciatore più decisivo in termini realizzativi: soddisfazione non da poco per uno dei più grandi campioni della storia del calcio.

9) Alvaro Recoba (48 punti)

Onestamente, è sorprendente.

Per anni è stato perennemente tacciato di essere incostante, di avere poca voglia e di non aver dato quanto il suo potenziale sembrava poter permettere. Per carità, ci possiamo trovare d’accordo su alcuni punti, ma questo nono posto sconfessa in parte il fatto che non sia stato un calciatore importante: nell’esordio di Ronaldo in Italia si è preso la scena, due anni dopo è stato l’interista più decisivo (9 punti), toccando l’apice stagionale nel 2002/03 con 10 punti ottenuti grazie alle sue reti. Avremmo potuto avere di più, ma forse questo piazzamento gli rende maggior onore.

8) Adriano (52 punti)

L’Imperatore è stato il più forte attaccante del mondo. Per un breve periodo, troppo breve, ma il brasiliano è stato uno dei centravanti più potenti in quelle annate. Dopo qualche fiammata, è nel primo biennio manciniano (tra il 2004 e il 2006) che sfodera i migliori colpi e i numeri sono indicativi: 16 punti nella prima stagione dell’attuale CT campione d’Europa e altri 12 in quella successiva, andando pian piano a diminuire ma portando globalmente un monte punti non indifferente. Tra i più forti attaccanti della storia dell’Inter, c’è posto senza dubbio anche per lui.

7) Sandro Mazzola (60 punti)

Una delle icone per eccellenza del club, tra i più forti calciatori a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, ha collezionato 60 punti spalmati su 14 anni. Principale fonte di punti nel 1962/63, nel 1964/65, nel 1965/66 (ex-aequo con Domenghini), nel 1966/67 e nel 1968/69, nell’anno della seconda Coppa dei Campioni ha dato all’Inter del Presidente Angelo Moratti la bontà di 10 punti. Eternamente unico.

5) Istvan Nyers (68 punti)

Al quinto posto troviamo due leggende a pari merito, distanziati mezzo secolo l’uno dall’altro. In primis, parliamo del leggendario Nyers, che militò tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’50 in neroazzurro, segnando oltre 100 reti e conquistando due titoli, di cui quello del 1952/53 da autentico protagonista. Per ben 5 stagioni di fila è andato in doppia cifra in termini di punti conferiti, un record che condivide con due calciatori che lo precedono in classifica. In termini assoluti, la stagione d’esordio è quella che lo ha reso più incisivo in questa speciale graduatoria, con 15 punti totali forniti alla squadra. Come ebbi modo di sottolineare nei vari episodi dedicati agli Oscar neroazzurri, è un calciatore troppo dimenticato. E i suoi numeri, al contrario, meritano molta più visibilità.

5) Christian Vieri (68 punti)

Negli anni in cui tutto il popolo neroazzurro si era affidato alla sua potenza, lui non tradì le attese dal punto di vista individuale. Un crescendo in termini di reti e decisivo come pochi altri: la stagione in cui divenne capocannoniere lo rese protagonista di ben 15 punti assegnati all’Inter del tecnico Cuper. Come al solito, quando parlo di Bobo ho sempre l’amaro in bocca perché avrei voluto vederlo trascinarci ai successi che lui più di ogni altro meritava per quanto produceva sul terreno di gioco. Sempre in doppia cifra nei suoi anni neroazzurri, se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi sul suo operato farebbe bene a ricredersi: 68 punti sono davvero tantissima roba.

4) Mauro Icardi (76 punti)

Personalmente non mi piace. Non ho mai nascosto che il suo modo di giocare non mi fa impazzire, ma sotto l’aspetto dei numeri bisogna solo tacere e prendere atto. 5 volte di fila in doppia cifra in termini di punti fatti conquistare alla squadra, un autentico record. Nel 2017/18 arrivò persino a regalare 18 punti in campionato, terzo miglior risultato di sempre per singola stagione. Non rientra nei canoni del prototipo di attaccante che preferisco, ma quando si trova al quarto posto in termini di contributo dato, bisogna solo riconoscere che a livello realizzativo possiede delle doti assolutamente eccezionali.

3) Benito Lorenzi (78 punti)

Costante, ma senza un acuto particolare. Paradossale, considerando che si tratta di uno dei più prolifici goleador di sempre della storia neroazzurra, eppure i suoi gol per singola stagione non sono mai stati più decisivi di qualcun altro. Prima Nyers, poi i vari Armano, Skoglund e Massei, non gli hanno mai permesso di essere il primo da solo in una singola stagione. Resta comunque il fatto che nel corso degli anni sia riuscito sempre a ritagliarsi un ruolo importante in termini di gol decisivi.

2) Roberto Boninsegna (93 punti)

Era inevitabile che la lotta a due dovesse essere tra i due bomber più presenti e legati ai colori neroazzurri. Roberto Boninsegna dovrà cedere lo scettro al vincitore, ma lo fa con un bottino pazzesco: 93 punti concessi alla squadra negli anni ’70. Nel 1973/74 conferì 19 punti (secondo miglior risultato di sempre insieme ad Eto’o e Lukaku) e per media stagionale è terzo in assoluto dietro il già citato belga e Ibrahimovic. Il dato più importante, però, è che nessuno come lui in una singola stagione è riuscito a dare di meglio: nel 1970/71 arrivò ad incidere per addirittura 30 punti, l’equivalente di 10 vittorie! Il gioco del calcio è sempre un gioco di squadra, ma quando si dice che un calciatore è in grado di cambiare volto alla squadra, ecco, non vi è un esempio più lampante di questo. A distanza di 50 anni, quel tricolore in rimonta continua ad avere ancora un nome e cognome marcato più di altri: Roberto Boninsegna. Nessuno ha mai lasciato il segno su un titolo neroazzurro come lui su quello scudetto: è tutto tuo Bonimba!

1) Alessandro Altobelli (97 punti)

Il calciatore più decisivo della storia interista, colui che nel corso degli anni ha dato più punti di tutti, è semplicemente Spillo. Coincidenza vuole che abbia fornito gli stessi punti con cui l’Inter ha vinto lo scudetto dei record 2006/07. Decisivo nella conquista del 12° scudetto targato Bersellini, è però nella stagione 1982/83 che toccherà l’apice del suo contributo alla causa, concedendo 15 punti al totale.

Il più grande attaccante dell’Inter in questa speciale graduatoria è lui, il campione del mondo!

 

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