La vittoria netta e perentoria nel Derby ha portato in dote tre punti e la testa della classifica a lungo rincorsa dai nerazzurri. Ora per mantenere il primo posto e per provare a creare un piccolo solco sulle inseguitrici sarà importante non abbassare il livello e continuare sulla strada intrapresa nell'ultimo mese. Per questo la sfida contro il Genoa, che insieme alla squadra di Conte è la più in forma della Serie A, sarà da prendere con le pinze per evitare brutte sorprese che rischiano di vanificare le ultime vittorie (ottenute anche con squadre di prima fascia come Lazio e Milan) portate a casa.
La cultura del lavoro portata da Conte sembra finalmente aver attecchito nella squadra che a differenza delle passate stagioni quando subiva drastici cali fisici e mentali con l'incedere dell'inverno sembra aver trovato proprio nel mese di febbraio il suo alleato migliore: il brusco calo del Milan (che forse ha viaggiato a velocità troppo forti per quella che è la rosa rossonera) e l'alternanza di risultati della Juventus (con Pirlo che sta trovando più di una difficoltà nel creare una serie di risultati positivi) infatti potrebbe aiutare i nerazzurri nella corsa al titolo. In più questa giornata di campionato potrebbe sparigliare ancora di più le carte perchè gli uomini di Conte affronteranno un Genoa ostico e battagliero, i bianconeri saranno di scena a Verona contro un Hellas capace già all'andata di fermare la squadra di Pirlo e i rossoneri chiuderanno il weekend contro la Roma all'Olimpico in quello che è un vero e proprio scontro diretto per un posto nella prossima Champions. 

I risultati ottenuti in questo ultimo periodo sono sicuramente figli delle ottime prestazioni offerte della squadra che anche senza un gioco spumeggiante (nessuna squadra di Conte ha mai fatto del bel gioco la propria forza) è riuscita attraverso la corsa, l'abnegazione difensiva e l'alternanza del pressing a dare un senso logico alle prestazioni in campo. In più a fare la differenza è anche il concetto di squadra, visto che mai come in questo momento vale il vecchio adagio del si difende in undici e si attacca in undici. Insomma del si vince tutti e si perde tutti che rendono finalmente SQUADRA un gruppo che in passato spesso non lo è stato.
Importanti, poi, sono le prestazioni dei singoli con un undici titolare ormai sempre più battezzato da Conte che sembra avere tutte la carte in regola per essere competitivo fino alla fine: la difesa sempre più bunker ha ormai trovato i propri padroni nel trio composto da Skriniar, De Vrij e Bastoni e se gli ultimi due non sono certo una novità vista la passata stagione (con Bastoni sempre più in crescita e che punta dritto agli Europei) la vera sorpresa è lo slovacco che dopo un anno d'apprendistato è finalmente riuscito a giocare sui suoi livelli anche nella difesa a tre. A centrocampo, poi, sempre più importanti sono Barella (cuore e polmoni della squadra), Brozovic (che sé in giornata diventa imprendibile con le sue geometrie per gli avversari) e Hakimi (sempre più freccia rossa sulla corsia di destra), mentre in avanti la coppia Lukaku-Lautaro diventa sempre più simbiotica di partita in partita. Le vere armi in più, però, dell'Inter nell'ultimo periodo sono diventate Perisic ed Eriksen che da oggetto di critica di stampa (il secondo) e tifosi (il primo) ma anche dello stesso Conte, sono diventati titolari e sempre più importanti negli schemi nerazzurri. Il croato è riuscito a capire il ruolo di esterno a tutta fascia e così dopo mesi di inutilità in fase offensiva (poco lucido e ficcante) e (soprattutto) in fase difensiva (sempre lento e in ritardo nelle chiusure) è finalmente diventato utile sia in fase offensiva (con cross utili e azioni capaci di fare la differenza per creare occasioni da gol) che in quella difensiva (dove arriva sempre con i tempi giusti). Anche Eriksen è riuscito ad integrarsi dopo mesi di dubbi sul suo acquisto e forse aiutato dal gol vittoria nel Derby di Coppa sembra aver trovato nel ruolo di mezzala rifinitrice (come dimostra il secondo gol di Lautaro contro il Milan) il giusto compromesso tra le sue idee e quelle del mister.

Contro il Genoa, dunque, vietato sbagliare e per avere la meglio dei rossoblù, Conte dovrebbe affidarsi alla formazione tipo anche se l'incombere del turno infrasettimanale (l'Inter sarà di scena a Parma) potrebbe portare l'allenatore salentino ad apportare qualche modifica soprattutto a centrocampo: in difesa davanti ad Handanovic (sempre più decisivo con le sue parate) dovrebbe essere confermato il trio titolare Skriniar, De Vrij e Bastoni. A centrocampo sembrerebbero abbastanza sicuri Barella e Brozovic con Eriksen (al momento in vantaggio) in ballottaggio con Vidal (ormai recuperato dagli infortuni). Sulla corsia di destra assenza certa per Hakimi (squalificato) con Darmian in vantaggio su Young e D'Ambrosio (potrebbe tornare titolare dopo mesi) per la sostituzione del marocchino. Mentre a sinistra abbastanza sicura dovrebbe essere la conferma di Perisic. In avanti sicuro Lukaku, mentre Lautaro potrebbe partire dalla panchina per dare spazio a Sanchez.

Ad affrontare i nerazzurri sarà un Genoa molto diverso rispetto a quello dell'andata: dall'arrivo di Ballardini la squadra ha davvero cambiato faccia e grazie a prestazioni di ottimo livello sta ottenendo un passo che se messo in pratica dall'inizio della stagione avrebbe visto il grifone in lotta per un posto in Europa. Ottimi in difesa e capaci di offendere nel momento giusto, i ragazzi di Ballardini sono pronti ad una nuova impresa dopo aver battuto il Napoli e fermato sul pareggio squadre come Lazio e Atalanta. Per continuare la striscia (che vede Ballardini sconfitto solo dal Sassuolo nella 16° giornata) il tecnico ravennate dovrebbe giocare a specchio con il suo collaudato 3-5-2 formato da Perin in porta (sempre più vicino ai livelli del passato), Goldaniga, Radovanovic (leader della difesa e intuizione tattica del tecnico) e Masiello in difesa, Zappacosta e Criscito sugli esterni con Zajc, Rovella e Strootman (acquisto di grande spessore) in mezzo al campo. Davanti accanto all'uzbeko Shomurodov dovrebbe toccare a Scamacca (sarebbe un rilancio dopo mesi ai margini) con Destro e Pandev pronti a subentrare a partita in corso.

Sarà, quindi, per l'Inter una partita complicata contro una squadra rognosa e tenace. Una partita nella quale i nerazzurri dovranno dimostrare ancora di più che le ultime prestazioni non sono frutto della casualità ma della programmazione di chi vuole tornare a vincere dopo anni bui e difficili.