Forse mai come in questa occasione l’ultima di Campionato è stata tanto decisiva per le sorti di tante squadre; basta pensare che restano da assegnare ancora tre dei quattro posti per la Champions e va individuata l’ultima delle tre squadre destinate a scendere in B. 

Certo, con lo scudetto già assegnato da  oltre un mese, se non ci fosse stato questo finale l’interesse per il campionato sarebbe finito in soffitta;  tutto vero, ma ci sono tifoserie che  stanno vivendo questa vigilia in modo anomalo, in una sorta di tregua armata, come i tifosi dell’Inter, che in caso di sconfitta con L’Empoli sono pronti in settantamila a scatenare la guerra, calcistica s’intende, contro i propri beniamini; e non sono da meno i tifosi della Fiorentina, pronti a  liberare i loro strali contro la  famiglia Della Valle, se dopo il match con il Genoa si dovesse aprire il baratro della serie B.

Naturalmente non bisogna mai dimenticare che si sta parlando di calcio, che resta sempre il gioco più bello del Pianeta, ma bisogna anche dire che le rimostranze delle due tifoserie non sono campate in aria perché sia l’Inter che la Fiorentina si sono fatte male da sole, e se si sono cacciate in questa situazione, molto lo devono a certe decisioni  prese durante la stagione che si sono rivelate estremamente dannose; nel caso dell’Inter basta pensare a come sono stati gestiti il caso Icardi e l’ingaggio di Antonio Conte, mentre per quanto riguarda la Fiorentina sono state probabilmente  le dimissioni di Pioli ad incidere  pesantemente sul disastroso finale di Campionato.

Sul caso Icardi sono stati scritti fiumi d’inchiostro e si sono creati due partiti pro e contro l’attaccante e sua moglie procuratrice Wanda Nara, ma resto dell’idea che la  decisione della Società  di togliergli la fascia di capitano sia stata precipitosa ed inopportuna e non sia stata ponderata bene; e anche se ci fossero state le condizioni oggettive  per emettere il provvedimento, comunque per il bene e gli interessi della squadra andava posticipato  alla fine della Stagione; sulla vicenda anche Massimo Moratti fece sentire la sua voce con un laconico:  non vedo dove stia il tornaconto nell’avergli tolta la fascia. Infatti il tornaconto non c’è stato e all’Inter mancano proprio i goal di Icardi, appena 11 quest’anno,  e mancano anche i punti rispetto alla passata stagione quando ne totalizzò 72 mentre  anche con l’eventuale successo sull’Empoli potrà arrivare a quota 69.

Ma sulla stagione dei nerazzurri pesa anche il modus operandi della dirigenza con in testa l’AD Beppe Marotta, che non ha saputo gestire  “sotto traccia” e lontano da sguardi indiscreti l’ingaggio di Antonio Conte, che dovrebbe essere ufficializzato la prossima settimana; naturalmente non è in discussione il valore dell’ex CT della Nazionale Azzurra, sicuramente un Top allenatore di livello internazionale, ma è il modo come è stata gestita  la trattativa, senza la necessaria discrezione, quasi alla luce del sole, con Conte avvistato sotto alla sede dell’Inter qualche tempo fa e con indiscrezioni continue sui Media, che hanno finito per creare turbativa sia su Spalletti che sulla squadra, e non è un caso che da quando si è saputo che Conte sarà il prossimo allenatore dell’Inter il rendimento della squadra nerazzurra sia calato clamorosamente fino al punto da rischiare la qualificazione Champions che fino a due mesi fa sembrava già chiusa a chiave.

Più o meno la stessa situazione la sta vivendo l’ambiente della Fiorentina, che si ritrova impelagata nella lotta per la retrocessione quando appena due mesi fa era ancora in lizza per un posto in Europa League; tutto è cominciato con le dimissioni di Stefano Pioli che risalgono al 9 Aprile scorso; il Tecnico  si dimise a seguito di un comunicato della Società, che nella sostanza ne metteva in discussione sia la professionalità che le qualità morali, un vero e proprio affronto che Pioli non riusci a sopportare. Da quel momento e con il subentrare di Montella sulla panchina  è cominciato il lungo calvario della squadra viola, che  si ritrova ad affrontare il match col Genoa con la  dolorosa prospettiva che in caso di sconfitta potrebbe ritrovarsi in serie B.
Naturalmente è la famiglia Della Valle sotto accusa, ma lo è anche la dirigenza e lo stesso Giancarlo Antognoni, la figura più carismatica della Società, che negli ultimi giorni ha fatto sentire la sua voce e ha cercato di tranquillizzare l’ambiente con parole di speranza e di fiducia; ma forse anche l’ex grande capitano nella vicenda Pioli non ha fatto o non ha potuto fare appieno il suo dovere, che era quello di evitare ad ogni costo le  dimissioni del Tecnico. Pioli quando si è dimesso ha lasciato la Fiorentina al decimo posto in classifica e  in semifinale di Coppa Italia, col quale ogni eventuale divergenza si sarebbe potuta risolvere alla fine della stagione, per il bene e gli interessi supremi della squadra, come si sarebbe dovuto fare anche a Milano.