El Niño Maravilla, ormai non più Niño, può essere il grande colpo di questo mercato invernale per Antonio Conte. Arrivato alla fine del mercato estivo dal Mancheter United, in non perfette condizioni fisiche, lentamente Conte lo ha inserito nel gruppo, allenato a dovere e spedito in campo. Poche presenze per lui, qualche scampolo, due presenze da titolare e poi crack in nazionale. Amichevole Colombia - Cile, entrataccia sulla caviglia dello juventino Cuadrado (casualità?) e tre mesi di stop.

L'Inter lo ha atteso, ci ha creduto, ed ora che è tonato vuole goderselo fino al termine della stagione, per poi magari riscattarlo, con la speranza di rivedere nuovamente il primo Sanchez italiano. Si, quel Niño Maravilla che aveva incantato i tifosi dell'Udinese, che ha poi fruttato quasi 40 milioni di euro alle casse della società friulana. Ed è proprio contro l'Udinese che il cileno disputa una delle sue migliori gare con la maglia dell'Inter. Anzi, più che una gara, una mezz'ora.
Conte vuole recuperarlo nei giusti tempi e senza fretta, per questo gli ha preferito il giovane talento di casa Sebastiano Esposito. L'ultima mezz'ora di gara è stato il momento di Sanchez per mostrare a tutti di che pasta è fatto, che è ancora quel grande giocatore ammirato in Italia, ma anche in Inghilterra con la maglia dell'Arsenal. Nel "suo", davanti a quella gente che lo ha tanto amato, Sanchez rinasce, non segna ma risulta determinate per la vittoria finale.

L'Inter ha trovato il suo attaccante, non certo il perfetto sostituto di Lukaku, non uno spilungone fisico come voleva Conte, ma comunque un campione capace di fronteggiare su tutto il reparto offensivo e agire, all'occorenza, anche da falso nueve. Bentornato Alexis. Di nuovo.