L'Inter di Luciano Spalletti cade subito in casa del Sassuolo.
Molti gli elogi, i sogni di mercato e le possibilità di tornare al vertice, ma quello che si è visto stasera non farà dormire tranquillamente tutti i tifosi nerazzurri.

Al Mapei Stadium di Reggio Emilia è andata in scena una vera e propria "caccia infernale", caratterizzata dal dominio territoriale e dalla grinta agonistica dei padroni di casa, che mai hanno mostrato segnali di cedimento. L'Inter non è mai riuscita a prendere in mano il pallino del gioco dato che i vari Brozovic e Vecino sembravano a tutti gli effetti svogliati e fuori condizione.
Ma il punto è un altro: a questa squadra manca la personalità, la garra agonistica.


Per quanto il mercato estivo abbia portato a Milano giocatori importanti come De Vrij, Politano e Lautaro Martinez, questa sera in campo non si è visto un gruppo di ragazzi uniti per raggiungere lo stesso obiettivo. La scena più eclatante è rappresentata dall'azione che ha portato al rigore il Sassuolo; palla persa ingenuamente a centrocampo, contropiede di Di Francesco e fallo ingenuo di Miranda. Insomma, una squadra importante come l'Inter non può permettersi errori del genere in virtù del fatto che quando si affrontano alle prime partite stagionali squadre come i neroverdi è difficile poter rimontare una volta andati sotto. E poi, fattore da non trascurare, la prestazione di Dalbert. Il terzino brasiliano ex Nizza sembra essersi smarrito nella propria ombra e questa sera ha dimostrato di avere evidenti lacune sia difensive che offensive; un giocatore del tutto diverso da Emerson Palmieri, ex pupillo di Luciano Spalletti. I primi tocchi di Dalbert sono stati a dir poco autolesionisti e fuori luogo. Mai un cross azzeccato, una giocata semplice, bensì cambi di gioco superflui, ma soprattutto rischiosi. Il cambio a fine primo tempo di Luciano Spalletti sa di bocciatura e chissà che proprio il tecnico toscano, in attesa di Vrsjaliko, non si deciderà già nella prossima partita a giocare con 3 difensori per sopperire alla penuria dei suoi terzini. 

Quello che conta, dopo partite del genere, è guardare avanti con convinzione e professionalità. Spalletti ha la giusta esperienza per poter mettere a tacere le turbolenze e i nervosismi di questi minuti, ma deve fare in fretta perchè una non vittoria contro il Torino potrebbe far iniziare a mugugnare il castello di San Siro. Dalla trasferta emiliana l'Inter se ne tornerà con le buone giocate di Keita Balde e il rientro di Nainggolan previsto per domenica sera. La prima partita è andata, adesso ne rimangono 37 e l'Inter, contro l'ex l'allenatore Mazzarri, dovrà rialzare la testa.