Ogni partita inizia da 0-0, pertanto anche il derby di domani e il temuto match col Tottenham partiranno da un punteggio iniziale di parità. Anzi, volendola mettere sul piano umoristico, il Milan potrà dire di aver realizzato un clean-sheet.

Io non so come l'illustre mister della società rossonera schiererà la sua squadra. Di certo, se non dovesse andare malaccio, dichiarerebbe di aver studiato a fondo la partita e le caratteristiche degli avversari. Se, invece, il trend dei risultati dovesse proseguire come nelle ultime settimane, magari anche nel modo di farsi bastonare e ridere in faccia, la colpa sarebbe stata del sarchiapone australiano o dei templarimancanza di concentrazione, di qualità, di determinazione, della giusta intensità ecc. . Di certo non sarebbe mai stata di Stefano Pioli. Non è mai colpa di Stefano Pioli.

E poi, anche una ripresa della squadra non potrebbe cancellare un filotto di figuracce che è andato peggiorando di partita in partita fino al disastro del 2-5 casalingo contro il Sassuolo. Gli emiliani avevano solo 3 squadre sotto di sé in classifica e venivano a loro volta da una serie inquietante di sconfitte.

Le truppe cammellate del piolismo, fra le quali ultimamente spiccano gli aiuti pelosi dei tifosi avversari, sono intervenute per difendere questo signore che sembra più intoccabile di quanto lo siano mai stati Liedholm, Sacchi, Capello e lo stesso Zaccheroni, solo per fermarsi alla storia rossonera. Il mio povero papà avrebbe detto: "Neanche fosse una bella donna!".

In fondo, se ci pensate bene, perfino il dogma dell'infallibilità del Sommo Pontefice è nulla rispetto alla riverenza che ispira questa icona calcistica, vittima di una proprietà e di una dirigenza fra il cattivone e l'incompetente

Avvolto nel cotone idrofilo come i pupi del presepe, viene custodito nella bambagia perché la porcellana è delicata e un minimo urto potrebbe scheggiarlo.

In realtà, qualsiasi colpa abbiano gli altri (e ne hanno, nessuno lo nega), Stefano Pioli avrebbe avuto comodamente la possibilità di portare a casa 5 punti fra Lecce e Sassuolo. Avrebbe anche potuto regolare il Torino rimasto in 10 nel match di Coppa Italia, se non si fosse messo di colpo, novello Penelope, a disfare la sua stessa tela. Aggiungo che avrebbe potuto perdere in maniera dignitosa contro Inter e Lazio. E se tutto ciò fosse successo, allora sì che avrebbe avuto senso parlare della mancata permanenza di Kessie (o del mancato acquisto di Renato Sanches). Allora sì che ci sarebbe stato da discutere sulla scelta dei portieri di riserva e sul fatto che Origi, a dispetto della stazza, non è centravanti, ma un giocatore che dà il meglio di sé quando parte faccia alla porta (e senza considerare gli infortuni, che potrebbero anche essere dovuti a incapacità dello staff che cura la preparazione atletica).

Con 5 punti in più in classifica, la faccia salva per il tono decoroso delle sconfitte e la Coppa Italia ancora in ballo (refugium peccatorum da non trascurare), si sarebbe potuto discutere di altro. In fondo, il Napoli sta andando forte in Campionato e la Supercoppa vedeva come avversario un cliente difficile. 

Ma le umiliazioni di gennaio, maturate fra velleitari ritiri punitivi, tattiche senza senso e scuse infantili, sono e restano... anzi devono restare un marchio di infamia indelebile. Nei secoli passati, i condannati venivano marchiati a fuoco, in Francia con il segno del giglio, e il gennaio nero del Milan deve restare un marchio impresso col ferro rovente.

Napoleone diceva che bisogna sempre guardare avanti e non indietro, ma un proverbio invita a perdonare solo dopo aver appuntato un po' di nomi da qualche parte. Andiamo, quindi, verso il derby e il Tottenham senza darci per sconfitti, ma senza neanche dimenticare le quasi 4 settimane di incaponimenti senza senso del tecnico rossonero, incapace di leggere l'evidenza o, forse, infastidito dall'evidenza.

Del resto, la stessa lista Champions ha confermato che qualunque cosa scelga Pioli nel prossimo futuro, non è affatto pentito dei propri errori. Se dovesse correggere qualcosa, ed è tutto da vedere che lo faccia, sarà sempre convinto che solo le circostanze gli hanno impedito di conseguire fulgide vittorie con le scelte precedenti. E quindi, sarà pronto a riproporre tutto.

Come ampiamente prevedibile, forte di un contratto che gli garantisce le prebende fino al 2025, il tecnico rossonero ha insistito nel suo ostracismo verso diversi dei nuovi. Sono stati esclusi Wrancx, Adli e lo stesso Dest, uno dei pochi a salvarsi contro il Torino e comunque non certo peggio dei compagni nelle altre occasioni. 

Viene davvero da pensare che, attendendosi la conferma di Kessie o l'arrivo di Sanches, il buon Pioli abbia ignorato gli acquisti per far sentire in colpa la società. Se avete avuto figli, sapete che i pargoli mettono il broncio e ignorano i regali che non sono esattamente uguali a quelli chiesti. Non so se sia così, ma non è un'ipotesi da scartare.

Nella lista c'è De Ketalaere, perché è costato troppo per lasciarlo fuori. Ma se ci pensate, contro il Sassuolo il belga è stato sostituito dopo un primo tempo in cui, come Dest contro il Torino, era stato il meno peggio di tutti. Sta a vedere che quel ragazzaccio poteva prendere coraggio e ingranare?

Thiaw e Origi sono in lista solo perché nei loro ruoli non si riusciva a fare numero.

Lazetic è stato scartato come Kerkez, che fu bollato come un mingabùn dopo un breve stage con la prima squadra. Fu, quindi, passato al reparto plusvalenze. A differenza del magiaro, il serbo è andato via in prestito, perché era costato 5 milioni, molto più di Kerkez e non era possibile farci la cresta (la plusvalenza è, a tutti gli effetti, una specie di cresta). Spedito in prestito in Austria, Lazetic farà forse in tempo ad affermarsi prima di essere ceduto e ad andare a fare le fortune di gente più lungimrante.

Il caso Ibrahimovic coinvolge solo la società. Alla sua età, dopo un infortunio come quello che gli è capitato, non aveva più un futuro da giocatore. Del resto il suo incidente avrebbe messo a rischio anche la carriera di un giovane. Rinnovargli il contratto, sarebbe servito solo ad averlo come team-manager sotto copertura. Lo svedese, in realtà non è stato utilizzato né come calciatore né come dirigente, essendo sempre rimasto ai margini di tutto. Ma allora, perché gli hanno rinnovato il contratto?

Ibra è stato escluso dalla lista Champions, perché è ad altissimo rischio, per età e situazione sanitaria. Forse rientrerà in campo, ma giocherà ogni partita sapendo che può essere l'ultima in quanto l'infortunio sarà ormai dietro l'angolo. Non si poteva sprecare un posto nella lista Champions per un calciatore andato ormai oltre la fine della carriera.

Può giocare contro il Torino e risolvere la partita, come infortunarsi dopo pochi minuti o crollare nel match sucessivo. Può arrivare alla fine del campionato mettendo dentro una rete dietro l'altra, come non giocare più per l'ennesimo stop in allenamento.

Se pensavate di avere il nuovo team-manager, perché non lo avete indirizzato con decisione verso la dirigenza? Se era un calciatore, avete valutato che nel passato anche Liedholm, Schiaffino e Rivera e Baresi si sono ritirati?

Maldini stesso si è ritirato. Lo ricorda?

La proprietà è quella che è. Elliott ha fatto l'affare con Cardinale perché conveniva di più sotto tanti punti di vista. Investcorp fa sapere di essere stato pronto a spendere 400 milioni, ma ora che non deve spenderli, può dire tutto. In ogni caso, se lo avesse fatto, ci avrebbero guadagnato i tifosi, non Elliott, che non è una onlus.

Se non l'avete capito.