Epic Brozo. E' lui l'imprescindible di questa Inter. Anche contro l'Udinese il croato ha mostrato di aver fatto finalmente quel salto di qualità atteso da ormai diverse stagioni. Basta ricordare che da quando è all'Inter, 2015, ogni anno la sua permananza è stata messa in dubbio, sempre uomo mercato, sempre primo nella lista dei partenti, almeno secondo i media. L'Inter, invece, ci ha sempre creduto, perchè in questi anni, anche se a fasi altalenanti, Marcelo ha mostrato sempre di avere grandi qualità, doveva solo trovare la giusta continuità. Ora che quel momento è arrivato l'Inter non può più farne a meno e la gara di domenica contro l'Udinese è stata l'ennesima prova. Ti aspetti Eriksen, il colpo di mercato invernale, il Top Player. Ti accorgi che il danese, seppur un campione, ha bisogno di tempo per entrare nei meccanismi di una squadra già collaudata.
Così ecco alzarsi Brozovic dalla panchina, prende il posto del fenomeno mandato da Mourinho, prende in mano la gara e porta l'Inter alla vittoria. Come è già successo spesso in questa stagione.
Si, è vero, c'è Lukaku, l'armadio belga che in maglia nerazzurra si è ritrovato e al fianco del "Toro" Lautaro forma una coppia praticamente perfetta. Alla loro spalle, però, c'è sempre lui a dettare i tempi, un uomo ritrovato, un calciatore rinato con la cura Conte, un campione che sta mostrando finalmente che l'Inter, cinque anni fa, ci ha visto giusto. Se a lui si aggiungon  l'arrivo di Eriksen, la consacrazione di Barella, la crescita continua di Sensi, rallentata dall'infortunio, la "Garra Charrua" Vecino alternativa di lusso così come Gagliardi e il sempre utile Borja Valero, l'Inter, in questo, con molta probabilità, vanta il miglior centrocampo della Serie A, uno dei migliori in Europa.