Mentre mi accingo a scrivere il desolante epilogo di mercato della mia amata Inter, Bremer è atterrato a Torino ed è in viaggio in macchina verso il JMedical, il centro di medicina dello sport della Juve, per le visite di idoneità agonistica, ultimo atto prima della firma del contratto che lo legherà ai bianconeri fino al 2027.
Questa triste storia, vista con gli occhi di un interista, mi ricorda quella da parte mia molto sofferta dell’estate 2002, quando Alessandro Nesta, capitano della Lazio e all’epoca miglior difensore del mondo, il 31 agosto, ultimo giorno di mercato, passò al Milan dopo estenuanti trattative tra Inter e Lazio che finirono con queste parole di Massimo Moratti, all’epoca proprietario dei neroazzurri: 31 milioni di euro sono troppi per un difensore.
Per Berlusconi e Galliani evidentemente 31 milioni di euro erano invece una cifra congrua per accaparrarsi il tackle più elegante dell’universo e fu così che con Sandrino da Roma nord al centro della difesa, il Milan vinse subito la Champions League, per poi rivincerla quattro anni dopo, sempre con l’ex capitano laziale tra i titolari.
Certo, Bremer al momento non è certo paragonabile a Nesta, ad oggi non è sicuramente tra i tre o quattro difensori top in Europa, anche perché in Europa non ci ha ancora giocato, però ha età, forza fisica, esplosività, velocità, senso della posizione, tecnica e personalità dalla sua parte, e la scorsa stagione ha dimostrato di essere sicuramente tra i tre o quattro migliori centrali difensivi del campionato italiano.

Ieri un amico di vecchia data, accorgendosi dai messaggi del mio stato d’animo, mi ha chiamato dicendomi: non prendertela, siamo l’Inter, è da sempre che facciamo così…vinciamo un paio d’anni e poi niente per dieci o quindici…abbiamo venduto Roberto Carlos per prendere Pistone
Sì, abbiamo venduto Roberto Carlos, ma questa volta la storia è diversa gli ho risposto.
La storia è diversa perché ci hanno preso in giro, ci hanno fatto credere che sarebbe arrivato Dybala per un trio irresistibile con Martinez e il figliol prodigo Lukaku. Ci hanno fatto credere che Bremer aveva già un posto nello spogliatoio di San Siro, ci hanno fatto credere che la cessione di Skriniar è inevitabile e che comunque serve per migliorare, per diventare ancora più competitivi, più forti, più vincenti.
Su Dybala alla Roma e Bremer alla Juve neanche una parola della dirigenza nerazzurra. Silenzio.
In una società nella quale ormai si rende pubblico anche quando si va in bagno a far pipì, mi aspettavo non un comunicato ufficiale marchiato con il logo di Viale della liberazione, ma almeno un commento di Marotta, e invece niente. Silenzio.
A campionato non ancora terminato hanno però urlato a tutto fiato di rinnovare in fretta l’abbonamento per la nuova stagione. Quando vogliono parlare lo sanno fare e bene, sanno essere molto convincenti visto che in 40.000 siamo corsi ad esaudire la loro richiesta aprendo il nostro non sempre pieno borsellino.
Ora cosa succede? Skriniar rimane, Skriniar parte? I famosi sessanta milioni che obbligatoriamente dovevano arrivare da una cessione per sistemare i conti? Se parte Skriniar, miglior difensore del campionato italiano la scorsa stagione insieme a Bremer, Tomori e Koulibaly, chi arriva? Se non parte con quale spirito continuerà a difendere i colori nerazzurri dopo essere stato messo per mesi sul mercato?
La famiglia Zhang continua a dire che l’Inter non è secondaria nelle loro attività, che il progetto non è cambiato, che l’obiettivo è uno solo: vincere.

Io degli Zhang mi fido poco, intanto è notizia di ieri che Steven, il giovane presidente dell’Inter, ha perso una causa giudiziaria nei confronti di alcuni creditori e dovrà pagare 250 milioni di euro di debiti che sosteneva di non avere, di non dover pagare. La notizia arriva da Hong Kong, che non so se è luogo di fake news come l’Italia sul prezzo della benzina o se è posto dove la verità regna.
Diciamo le cose come stanno, solo un tifoso accecato dai colori del cuore poteva credere al tridente Lukaku, Martinez, Dybala. Solo un tifoso doppiamente accecato poteva credere a Bremer in aggiunta al già fortissimo terzetto difensivo Bastoni, De Vrji, Skriniar.
In un mio articolo del 23 giugno intitolato “Inter: l’illusione della squadra che sarà”, esternai i miei dubbi su quanto scrivevano i giornali e dicevano le TV di settore in merito alla campagna acquisti dell’Inter, alla rosa prevista, data quasi come sicura per la stagione 2022/23.
Come può una società piena di debiti che continua a rifinanziare, con una proprietà che non mette un euro riuscire a mantenere in organico i migliori giocatori ed inserirne di ancora migliori per rinforzarsi e vincere trofei?
Tantissimi compagni di fede calcistica, ieri ammutoliti e con la testa bassa, mi dicevano: abbiamo Marotta, con Marotta tutto è possibile, è un genio, è un mago…

Marotta è un ottimo dirigente di calcio, uno dei più bravi in circolazione, ma i miracoli ancora non li fa, e se arrivano gli Elkann con 50 milioni per Cairo e 6 milioni netti annui per cinque anni per Bremer, i gentlemen agreement vanno a farsi…
Attendiamo il colpo di grazia, la cessione di Skriniar o di un altro amatissimo e fortissimo, rimpiazzato da chissà chi. Magari questa volta a Marotta il miracolo riesce. Sperem.