Se dopo le buone prestazioni delle ultime settimane sembra ormai soffiare un vento diverso sulla Pinetina, ciò è anche e soprattutto merito di João Cancelo, esterno portoghese che ha portato spinta e qualità sulla fascia destra nerazzurra.
L’ex Valencia arrivato ad agosto 2017 nello scambio di prestiti che ha portato tra le fila dei Pipistrelli un Geoffrey Kondogbia voglioso di riscatto, dopo un processo di ambientamento che ha richiesto forse qualche settimana in più del previsto, è diventato a suon di sgroppate e prestazioni convincenti una pedina fondamentale nello scacchiere tattico di mister Spalletti. Non è certo un caso dunque che il tecnico di Certaldo abbia posto un veto deciso sul suo ritorno anticipato nella finestra invernale in Spagna alla corte di Marcelino, a cui non sarebbe affatto dispiaciuto avere il giocatore arruolabile già per la seconda parte della stagione.

Il numero 7 originario di Barreiro che fino a pochi mesi fa sembrava destinato a essere solo di passaggio all’ombra della Madunina, come tanti suoi predecessori chiamati a raccogliere la pesante eredità di una fascia orfana dell’esuberanza e del talento di Maicon e Zanetti, ha saputo invece riaccendere la luce nelle nebbie meneghine, dando imprevedibilità a una manovra lenta e compassata e riscaldando con i suoi assist e numeri da funambolo – per quanto talvolta rischiosi e poco funzionali - i tifosi della Beneamata che ne invocano ormai a gran voce il riscatto a fine stagione. Infatti, per quanto costituisca oggi un investimento significativo, Cancelo ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per meritarsi la conferma e i numeri per portare nelle case nerazzurre ingenti plusvalenze in caso di futura rivendita.

L’operazione oggi appare però in salita, tanto per gli ormai arcinoti paletti del fair play finanziario (necessario per l’Inter far registrare 40 milioni di plusvalenza al 30 giugno 2018), quanto per le restrizioni del mercato cinese agli investimenti esteri. Tutto ciò mette pertanto in dubbio la permanenza a Milano del ventitreenne lusitano e di altri elementi di spicco dell’undici spallettiano come il brasiliano Rafinha, recentemente sbarcato da Barcellona con un riscatto che anche in questo caso si aggira attorno ai 35 milioni di euro.

Gli accordi con il Valencia stabiliscono che, se interessata al riscatto, la società di via Vittorio Emanuele dovrà sborsare la cifra concordata entro il 31 maggio, mettendo l’operazione a bilancio per l’esercizio ‘17/18, proprio come gli Iberici dovranno entro tale data versare i 25 milioni necessari al riscatto di Kondogbia. La cessione definitiva del francese, che nonostante le buone prestazioni fornite non è ancora certa a causa della limitata disponibilità finanziaria del club spagnolo, in ottica fair play frutterebbe però all’Inter soltanto 6 o 7 milioni di plusvalenza visto l’ingente investimento iniziale per strapparlo al Monaco nel 2015. 

Alla luce di queste considerazioni, la corsa ad un piazzamento Champions che porterebbe nelle casse nerazzurre anche i bonus dalle sponsorizzazioni di Suning e Pirelli oltre a maggiori incassi dai diritti tv, assume un ruolo cruciale per il Biscione, che pur in questo scenario si ritroverebbe comunque costretto a vendere nel mese di giugno alcuni esuberi in rosa, sperando non sia necessario ricorrere a cessioni dolorose, per quanto già forse messe in preventivo nel quartier generale di Suning a Nanchino, come quella del bomber e capitano Maurito Icardi.