Dopo il pirotecnico pareggio col Sassuolo e la fortuita vittoria di Parma, l'Inter se la dovrà vedere con il Brescia in una partita dove non saranno d'obbligo solo i tre punti, ma anche il ritorno ad una prestazione convincente per dimenticare le ultime uscite e riprendere il cammino verso la conclusione della stagione magari ricevendo buone notizie da Genova (la Juventus affronterà la squadra di Nicola alla ricerca di punti salvezza vitali) e da Torino (la Lazio giocherà contro gli uomini di Longo impegnati come il Genoa nella corsa salvezza).

Per avere la meglio del Brescia, e evitare brutte sorprese, Conte dovrebbe rivedere le regole del turnover, mettendo da parte le massicce rotazioni (che contro il Sassuolo non hanno funzionato) e puntando più su un turnover ragionato: davanti ad Handanovic (vicino al rinnovo di contratto) confermato De Vrij al centro della difesa con Bastoni che rientrerà dal primo minuto sul centro-sinistra, mentre sul centro-destra è aperto un ballottaggio tra Godin e D'Ambrosio con il primo, al momento, in vantaggio sul secondo. In mezzo al campo accanto a Barella (il migliore di Parma) dovrebbe agire Borja Valero con Gagliardini inizialmente in panchina. Allo spagnolo spetterà il compito di organizzare il gioco e magari di renderlo meno prevedibile rispetto all'ultima uscita. Sugli esterni dovrebbero giocare dall'inizio Moses e Young con Candreva e Biraghi pronti per la staffetta nella ripresa. Davanti dovrebbe avere un'altra occasione Eriksen che dovrà dimenticare le ultime prestazioni e tornare ai livelli visti contro Napoli e Sampdoria, mentre il duo offensivo dovrebbe vedere la conferma del tandem Lukaku-Lautaro. Attenzione però a Sanchez, che potrebbe avere un'ulteriore chance da titolare: fin qui il cileno non ha quasi mai brillato giocando dal primo minuto mentre da subentrato ha fatto vedere le cose migliori. A partire dalla panchina potrebbe essere Lukaku, fin qui sempre titolare, anche se Conte vorrebbe sempre avere una prima punta in campo e non un duo leggero come quello che si formerebbe tra Sanchez e Lautaro.

Quello che arriverà a San Siro sarà un Brescia ormai lanciato verso il ritorno in Serie B. Il campionato delle rondinelle è stato fin qui quasi disastroso, vanificando nel giro di una stagione l'ottimo lavoro fatto nella scorsa annata quando la squadra lombarda vinse il campionato grazie ad una buona organizzazione di gioco e ad un ambiente compatto che purtroppo in Serie A non ha saputo ripetere le gesta dell'annata passata. A complicare ulteriormente i piani ci ha pensato il presidente Cellino, con una gestione degli allenatori alquanto schizofrenica: l'esonero di Corini più per motivi personali che di campo, la scelta di affidare la squadra ad un tecnico emergente e reduce dalla stagione non certo memorabile a Verona come Grosso, il ritorno di Corini e poi l'arrivo del fedelissimo Diego Lopez. Nessun cambio però ha portato la scossa tanto sperata. La stagione, che dovrebbe chiudersi con il mesto ritorno in cadetteria, è stata anche complicata da un mercato di basso livello: la conferma in blocco del gruppo della passata stagione non ha funzionato e la mancanza di esperienza nella massima serie si è fatta sentire. In più l'unico acquisto degno di nota (Balotelli) non ha dato le giuste risposte con l'attaccante finito fuori rosa alla ripresa del campionato. L'unica nota positiva è Tonali, che al termine della stagione dovrebbe portare nelle casse di Cellino un bel gruzzoletto (forse da parte dell'Inter) da reinvestire per il pronto ritorno in Serie A. Per cercare l'impresa a San Siro e magari continuare la striscia positiva post lockdown (due punti in due partite) Lopez dovrebbe affidarsi a Joronen tra i pali: Sabelli, Papetti, Mateju (adattato da centrale) e Semprini in difesa: Bjarnason, Tonali e Dessena in mezzo al campo e Zmrhal alle spalle del duo Torregrossa-Donnarumma.
Mentre il campionato procede a spron battuto, la società nerazzurra è al lavoro per l'Inter che verrà con il restyling degli esterni che al momento sembrerebbe il primo passo per il rinforzamento della squadra di Conte. Dopo l'acquisto di Hakimi (oggi visite mediche e firma sul contratto), Marotta e Ausilio sono alla ricerca di rinforzi anche per la corsia mancina dove i nerazzurri dovrebbero perdere sia Asamoah (stagione ricca di infortuni che dovrebbe aver sancito l'addio del ghanese) che Biraghi (riscatto dalla Fiorentina sempre più difficile).
Per questo si starebbe guardando sempre più in casa Chelsea e nello specifico ai nomi di Marcos Alonso e Emerson Palmieri: entrambi allenati da Conte in Inghilterra e con un passato italiano sarebbero i giusti profili sui quali puntare anche se al momento le trattative con il Chelsea non appaino proprio in discesa: per Lampard l'esterno spagnolo (valutato circa 30 milioni e già cercato a gennaio) è quasi intoccabile, mentre per l'italo-brasiliano ci sarebbe da superare la concorrenza della Juventus che avrebbe messo gli occhi sul numero 33 del Chelsea per il dopo Alex Sandro. Alternative ai due del Chelsea potrebbero essere Firpo (esterno del Barcellona tirato in ballo nella questione Martinez) e Gosens (esterno dell'Atalanta da valutare lontano dall'isola felice creata da Gasperini).