Dopo aver raccolto i cocci e ricomposto il vaso, per Conte e l'Inter è tempo di mercato visto che tra tre settimane ripartirà il campionato (anche se l'Inter potrebbe ottenere uno slittamento della prima giornata per via degli impegni europei appena conclusi) e la caccia alla Juventus. Dopo la riunione fiume di martedì e l'intesa ritrovata, Conte e i dirigenti nerazzurri sono stati protagonisti di un summit di mercato dove la società ha illustrato al tecnico il loro piano di lavoro mentre l'allenatore ha cercato di spiegare le proprie idee e richieste: in poche parole la società vuole continuare ad allargare il proprio bacino di giovani validi e magari italiani (vedi Barella e Sensi), mentre il tecnico spinge per giocatori esperti e già pronti in modo da poter velocizzare il processo di crescita della squadra. In più la dirigenza ha fatto capire al tecnico che non ci dovrebbero essere regali troppo costosi (visto anche il periodo economico che stiamo vivendo) e che, secondo loro, la rosa ha solo bisogno di qualche ritocco di qualità e non di una nuova rivoluzione. Alla fine le idee di Conte e della società dovrebbero collimare con il tecnico d'accordo sui pochi ritocchi ma che siano di qualità ed avallati da lui stesso, e con gli stessi dirigenti pronti ad accontentarlo soprattutto sulla richiesta di formare una panchina all'altezza dei titolari.

Il puntellamento della rosa dovrebbe coinvolgere ogni zona del campo a partire dalla porta. I dirigenti nerazzurri, infatti, sono alla ricerca di un vice Handanovic più pronto di Padelli che quando è stato chiamato in causa ha dimostrato i propri limiti. Se Musso continua a piacere anche in vista del futuro (potrebbe diventare il nuovo numero uno dell'Inter nella prossima stagione) sembra essere decaduta l'opzione Radu con il giovane portiere rumeno pronto ad una nuova avventura in prestito per aumentare il suo minutaggio in Serie A. Ecco perchè nelle ultime ore è avanzata la candidatura di Sepe reduce da due stagioni da titolare al Parma.

In difesa le opzioni reali per rinforzare il reparto sono due: una segue la linea societaria, mentre l'altra le idee di Conte. Difficile ma non impossibile che alla fine si possano realizzare entrambe per la felicità di tutti. Da tempo Marotta e Ausilio hanno individuato in Kumbulla il giusto rinforzo per la difesa: reduce da un'ottima prima annata nel calcio dei grandi e già integrato nella difesa a tre (gioca come centrale), Kumbulla sarebbe l'acquisto giusto per rinforzare il reparto anche in vista del futuro. Per poterlo acquistare servono ben trenta milioni, anche se la società nerazzurra vorrebbe inserire delle contropartite per poter abbassare la parte economica: ecco quindi che l'offerta dovrebbe aggirarsi intorno ai 18-20 milioni con l'inserimento di Salcedo (già al Verona quest'anno) e del prestito di Agoumè. Con la Lazio ormai defilata solo i nerazzurri sarebbero in corsa per il giovane albanese e non è da escludere l'idea di acquistarlo per poi prestarlo nuovamente ai gialloblù in modo da far continuare il processo di crescita del ragazzo (cosa già fatta con Bastoni comprato dall'Atalanta e poi prestato al Parma). La linea Conte, invece, punta dritta verso un uomo d'esperienza che possa così essere utile alla causa nerazzurra fin da subito. Non a caso nell'ultimo periodo si è spesso parlato di Smalling, difensore esperto e rodato, come uno dei primi obiettivi di Conte per il futuro dell'Inter. L'acquisto del centrale inglese è però al momento complicato visto che in caso di ritorno in Serie A lo stesso giocatore spingerebbe più per il ritorno a Roma che per un'eventuale arrivo a Milano. Ecco, quindi, che nelle ultime ore sta prendendo corpo l'idea Kolarov per rinforzare la retroguardia nerazzurra. Già cercato dall'Inter nelle ultime stagioni, Kolarov ha dalla sua tutte le caratteristiche descritte da Conte: esperienza da vendere, leadership e duttilità visto che potrebbe giocare sia sulla corsia mancina che come centrale di sinistra nella difesa a tre (come vice Bastoni). Stando alle ultime novità, i dirigenti dovrebbero cercare nei prossimi giorni l'accordo con il serbo (cosa che non dovrebbe essere complicata) per poi cercare di intavolare una trattativa con i giallorossi (dall'esito non così scontato)

Anche a centrocampo si dovrebbe seguire la stessa direzione utilizzata con la difesa in modo da seguire sia le idee della società che del tecnico. Per la linea verde spazio dunque a Tonali da sempre nel mirino di Marotta che avrebbe anche trovato l'accordo con il Brescia sulla base di un prestito oneroso con obbligo di riscatto per un totale di circa 30 milioni di euro. Attenzione, però, al Milan che potrebbe inserirsi nella trattativa sfruttando a proprio favore il momento di stasi da parte dei nerazzurri che, nonostante l'accordo, ancora non hanno chiuso l'affare. Per la linea dell'esperienza, invece, il nome scelto è quello di Vidal non certo una novità (è la quarta sessione di mercato nelle ultime cinque che il cileno viene accostato all'Inter) per i tifosi nerazzurri. A differenza dei passati tentativi, però, lo smobilitamento generale da Barcellona potrebbe favorire i nerazzurri che nell'ultime ore avrebbero spinto con il suo procuratore (lo stesso di Sanchez) per accaparrarsi zero il giocatore (Vidal, infatti, dovrebbe rescindere nei prossimi giorni il proprio contratto). Detto dell'acquisto giovane e di quello esperto, Conte spinge anche per un nome di lusso come quello di Kanté. La valutazione di 70 milioni rende la strada più che in salita anche se, con le giuste uscite, la società potrebbe provare ad accontentarlo in nome della serenità ritrovata. Attenzione, poi, anche al nome di Ndombele (in caso di suo arrivo non arriverebbe Kante) e al possibile inserimento di Skriniar nella trattativa per quello che sarebbe uno scambio alla pari.

Sugli esterni dopo aver acquistato Hakimi, l'Inter è pronta anche all'acquisto di Emerson Palmieri per chiudere anche la corsia mancina. Anche se l'arrivo dell'italo-brasiliano (ormai chiuso al Chelsea) non dovrebbe essere messo in discussione ,la società starebbe valutando anche alcuni profili alternativi come quelli di Gosens (anche se l'Atalanta è una bottega costosa dalla quale comprare) e Fares della Spal (già vicino all'Inter in passato e al momento più vicino a chiudere con la Lazio.)

Per chiudere il reparto avanzato, invece, i dirigenti sono alla ricerca di un vice Lukaku con il nome di Dzeko primo per distacco in testa alla lista. Se la valutazione di 15 milioni non dovrebbe spaventare i nerazzurri, a rendere la trattativa complicata potrebbero essere i difficili rapporti tra le due società nati proprio nella passata stagione per il caso Dzeko e rovinati ancora di più dal mancato scambio Politano-Spinazzola dello scorso gennaio. In più lo stesso Dzeko potrebbe rifiutare il pressing di Conte, visto quello che è successo nella passata stagione (sedotto e abbandonato dai nerazzurri rinnovò, non senza sorpresa, il proprio contratto con i giallorossi),in più l'interesse della Juve per il bosniaco potrebbe complicare ancora di più i piani nerazzurri. Ecco perché alla fine potrebbe vincere la linea societaria che spingerebbe per il ritorno di Pinamonti in nerazzurro.