La vittoria di questo pomeriggio ha proiettato l'Inter al primo posto della graduatoria del campionato, grazie ad un 2-1 firmato Lautaro (inutile la rete di Valoti). I nerazzurri, forti del pari tra Juve e Sassuolo arrivato all'ora di pranzo, hanno riagguantato la vetta della classifica, persa alla settima giornata proprio quando la squadra di Conte cadde in casa sotto i colpi della Joya e del Pipa Higuain. In sette lunghe giornate, 56 giorni circa, il mondo Inter ha avuto una gran bella evoluzione, sintomo di come quella sconflitta lì sia stata un dolcissimo crocevia ricco di nuovi e interessanti sviluppi.

NON SI MOLLA NIENTE!

Come se si trattasse di una celebre pagina di un romanzo di formazione, in cui i vari personaggi acquistano maggior responsabilità ed esperienza dopo un qualche episodio di intenso trasporto, anche i nerazzurri sono stati investiti da tutto ciò. In primis mister Conte, che all'indomani della sfida contro il suo mai dimenticato mondo juventino, ha raggiunto la consapevolezza che la sua creatura, nonostante le difficoltà di rosa, possiede quella straordinaria voglia di combattere e non mollare fino alla fine. Indole che si è dimostrata intensamente nell'ultimo periodo, in cui la Beneamata, deficitaria di molti suoi interpreti (Sensi, Sanchez, ex novo Barella), ha portato a casa i tre punti non mollando di un centimetro, riuscendo anche a vincere con il rotto della cuffia: Brescia, Bologna, Verona, Slavia docet...

LU-LA D'ORO


Se per il condottiero leccese si può parlare di consapevolezza, per coloro che il campo lo calcano si parla, invece, di maturità e crescita. Due caratteristiche che dal 5 ottobre in poi hanno contraddistinto il toro Martinez e il gigante buono Lukaku. Il loro feeling è migliorato in maniera esponenziale, tanto da diventare la miglior coppia goleador della storia nerazzurra dopo 19 partite. In due hanno fatto ben 24 reti, 11 il belga (10 in A e uno in Champions), 13 l'argentino (8 in campionato e 5 in Europa). L'apporto del Toro è qualcosa di clamoroso, tale da aver raggiunto una maturità da quasi fuoriclasse. Da giocatore energico e poco concreto sotto porta si è trasformato in un armageddon da sos per le difese avversarie: lotta, crea, delizia, segna a raffica e fa segnare. Un giocatore completo in tutto e per tutto. Accanto a Lautaro, bisogna citare la crescita di Big Rom, che dopo un iniziale periodo di discreti gol ma poco gioco, è diventato quell'attaccante assolutamente indomabile palla al piede e con un'intelligenza calcistica da pochi. Conte sapeva, Conte ha pazientato, Conte adesso se la ride.

CRESCITA COMPLETA

Questi 56 giorni hanno cambiato non solo la Lu-La ma in generale tutta la squadra, dalla difesa, che con de Vrij in mezzo è a tratti invalicabile, a Brozovic, giocatore non solo più di geometrie davanti la difesa ma di tiro e assist e primo dei centrocampisti ad accompagnare l'azione. Passando, infine, per i vari Candreva, perfettamente arruolabile anche in Nazionale, e Vecino, determinante nelle ultime uscite dal punto di vista tecnico-tattico.

Che dire di più... 7 giornate, 56 giorni, un'altra Inter.