Ricordate la formula scolastica adolescenziale per cui se una ragazza è brutta ma si circonda di altre ragazze ancora più brutte risulta bella? È un po' quello che sta succedendo ai nostri attaccanti italiani, come Insigne, Immobile e Belotti, che molti opinionisti, giornalisti e tifosi di parte, insistono col ritenerli dei campioni assoluti, cosa peraltro falsa. La pochezza tecnica che stiamo attraversando in Italia in questo periodo storico ci consegna un gruppo di giocatori, soprattutto attaccanti, di una scarsità tale che giocatori "normali" come i tre sopraelencati risultano superiori alla media, ma è la media ad essere bassissima.

In Nazionali come l'Italia del 2006 questi tre attaccanti non sarebbero nemmeno stati convocati come riserve. Gente come Inzaghi, Totti, Del Piero, Toni e perfino Iaquinta e Gilardino erano nettamente superiori. Insigne non andrà mai fuori da Napoli; con Belotti il Torino e Cairo hanno già perso l'unica occasione, due anni fa, per venderlo e guadagnare bene, ma sono stati avari; e Immobile ha già fallito platee importanti e si sta ritagliando il suo spazio in una società a sua dimensione dove tutto gira intorno a lui. Non è mai successo che una Nazionale di livello importante dovesse pescare i suoi gioielli in squadre come Torino, Lazio, Bologna ecc...

Se certi giocatori non sfondano in un top club c'è sempre un motivo. Quindi facciamocene una ragione, non illudiamoci di avere chissà che campioni solo perché attualmente non c'è di meglio e non scagliamo tutte le colpe sul Mancio, che alla fine è l'unico che ha avuto il coraggio di sporcarsi le mani in questo fango che la nostra Nazionale, che non è altro che lo specchio della nostra Federazione. Se ci illudiamo facciamo la fine di chi si porta a casa una specie di Belen scelta tra Pina e Mariangela Fantozzi, ma poi al mattino seguente si ritrova con Platinette.