Anno nuovo, vita nuova.
Questa è la scelta fatta dal capita… anzi no, ormai ex capitano del Napoli Lorenzo Insigne, che ha accettato l’offerta proposta dal Toronto FC di Bill Manning, che comprende 5 anni di contratto a 11,5 milioni a stagione, più eventuali 4 di bonus, proprio quei 4 milioni che non sono bastati per restare tra le fila azzurre.
Il talento di Frattamaggiore resterà a Napoli fino al 30 giugno, data in cui scadrà il suo contratto col club partenopeo, ma come sarà vissuta questa vicenda fino a giugno? Cosa vedranno i tifosi in tutto ciò? Colpa della dirigenza del Napoli che non ha accontentato il suo capitano? Colpa di Insigne che ha preferito una nuova esperienza al di fuori del calcio che conta, pur di non rimanere nella sua terra?

Al momento queste sono cose che non sapremo mai, ma come per tutto, la verità sta nel mezzo. C’è sempre qualcosa che ci spinge a compiere delle scelte e in questo contesto, Insigne ha fatto la sua scelta e il club di Aurelio De Laurentiis ha fatto lo stesso, ragion per cui, cerchiamo di analizzarle: data la pandemia, tutti i club calcistici stanno ridimensionando man mano il loro monte ingaggi con decurtazioni degli stipendi (come il Barcellona con Piqué, Busquets, ecc. n.d.r.) e rinnovi di contratto più bassi rispetto al passato recente, il Napoli quindi, da sempre in regola con i conti, non è stato da meno e quindi ha offerto al suo capitano un rinnovo del contratto a 2,5 milioni, rispetto ai 4,5 milioni con bonus percepiti dal 2017. Cifra inaccettabile per “il Magnifico” e i suoi agenti che rifiutano e chiedono un rialzo, che si ferma però tra i 3,5 e i 4 milioni di euro con bonus, poiché Insigne ha 30 anni compiuti e per la politica societaria azzurra, non si può andare oltre quel limite.

Nel frattempo però, si parla di trasferimento a zero, dove spuntano fuori le voci su Inter, Milan e su un clamoroso passaggio alla Juventus, ma spunta anche un ipotetico trasferimento all’estero. Non al Barcellona o al Real Madrid, non al Manchester City o al PSG, ma al Toronto FC, in Canada, al nord del continente americano. Le voci sono sempre più insistenti e allo stesso tempo assurde, perché Lorenzo Insigne non è soltanto un ragazzo napoletano e capitano del Napoli, dove milita dal 2004 (tempi della Primavera) fino al debutto in prima squadra avvenuto nel 2010, prima di affermarsi nei due anni successivi a Foggia e a Pescara, per poi tornare a casa nel 2012 e diventare l'ottimo calciatore che tutti noi conosciamo, ma è anche il numero 10 della nazionale italiana, con cui appena sei mesi fa, ha vinto gli europei da protagonista, affermandosi come uomo spogliatoio e segnando col suo marchio di fabbrica: “O tiro a giro” .
In questi giorni di rumors, ha detto la sua anche Sebastian Giovinco, ex calciatore di Juventus e Toronto, che ha motivato la sua scelta di trasferirsi in Canada, poiché a differenza di Insigne, era ai margini della Juventus, mentre invece, Lorenzo è il capitano del Napoli ed ha un ruolo da protagonista, avvisandolo quindi che una volta giunto lì, quasi sicuramente sparirà dai radar della nazionale, proprio in vista dei mondiali in Qatar che si svolgeranno a novembre.

Oggi però, ecco la notizia che scioglie ogni dubbio: Lorenzo Insigne ha accettato la proposta del club canadese e dal 1° luglio 2021, sarà a tutti gli effetti un nuovo calciatore del Toronto FC. L’ufficialità è attesa nei prossimi giorni e ciò che si nota attorno a questa vicenda, è che ogni anno che passa, il calcio è sempre meno uno sport e sempre più un business e che proprio per questo, non ci sono più bandiere pronte a restare al di là degli ingaggi e delle commissioni per gli agenti. Non c’è più spazio per i romantici.
Non si tratta più di chi ha torto o chi ha ragione, di chi ha sbagliato o di chi ha fatto bene. Semplicemente, si tratta di affari. Niente contro nessuno, è il mondo calcistico che si evolve e come in ogni cosa, ci sono sempre novità che non siamo pronti ad accettare, ma cosa lascia Lorenzo Insigne in questi 15 anni di Napoli?
Lascia il sogno realizzato di un bambino nato e cresciuto in provincia di Napoli, che con sforzi e sacrifici ha raggiunto il suo obiettivo, debuttando prima nella squadra della sua città e poi diventando il numero 10 della nazionale, ispirando persone, portando il peso delle critiche e gli elogi dei suoi ammiratori.
Lascia l’immagine di chi ci ha provato e ci è riuscito, di chi ha sbagliato in momenti decisivi, ma che nonostante tutto ha alzato la testa ed ha ricominciato.
Lascia il dubbio che forse con una mano sul cuore la soluzione poteva essere trovata e lascia l’amaro in bocca per quel che poteva essere e non è mai stato.
Lascia la speranza dei prossimi 6 mesi, dove di certo non cambierà idea, ma si spera che sia in grado di portare a termine l’ultima missione per il Napoli, la sua Napoli, lasciando ai tifosi un ricordo ancora migliore di quello che si ha già.

Ad oggi Lorenzo Insigne ha totalizzato 114 gol e 91 assist in 415 presenze ufficiali vestendo la maglia partenopea e chissà che quei gol fino alla fine del campionato non ne diventino 130, perché si sa, a “130 si vola”.
Già, si vola, questa volta però, in Canada.
Au revoir Lorenzo, Benvenuto al Nord (America).