Oporto amara per la Roma, che abbandona precocemente la Champions League perdendo per 3-1 contro i portoghesi allenati da Sérgio Conceição (ex conoscenza del calcio italiano, essendo stato giocatore della Lazio, Parma ed infine Inter).
Partita per la Roma che si mette subito in difficoltà, seppur forte della vittoria casalinga per 2-1 nella gara di andata.
A spingere sicuramente la squadra di casa è certamente lo stadio del do Dragão, sempre sul pezzo, ad incitare i suoi giocatori dal primo fino all'ultimo secondo della partita.
Il Porto va in vantaggio solo al 26' del primo tempo grazie al gol di Tiquinho, disattenzione da parte del difensore greco Manolas, Marega ne approfitta, palla a Corona ( lui stesso la passa al Maliano) mettendo la palla in mezzo nell'area di rigore, permettendo di segnare la rete del vantaggio alla squadra di casa.
La Roma non molla, passano soli 11' che viene assegnato un calcio di rigore a favore dei capitolini, ingenuità da parte di Èder Militao su Perotti. Rigore affidato a Daniele De Rossi che non sbaglia davanti all' ex Campione del mondo Iker Casillas. 1-1 partita rimessa in piedi.

Secondo tempo all'insegna di un Porto sempre più pericoloso nelle parti dell'estremo difensore Olsen. 8' della ripresa vede un disattento Karsdorp perdere un pallone sanguinoso, ne approfitta Corona, mettendo un cross nell'area di rigore dove  trova Marega tutto solo che di piattone destro batte il portiere della Roma, riportando in parità il discorso qualificazione ai quarti di finale. Tempi Supplementari. Qui succede quello che nessuno si può aspettare.
Minuto 114 tiro-croos di Maxi Pereira, Florenzi tiene per la maglia Fernando per evitargli di chiudere il tap-in, Çakir non vede, ma il Var lo richiama. È rigore, con Telles che fa 3-1 e manda in estasi il Porto. Poi è la Roma che reclama un rigore su Schick, ma stavolta Çakir decide di non andare a vedere al Var.
Termina qui la partita, Porto qualificato ai quarti di finale.

Una Roma decisamente sfortunata e pesantemente penalizzata da un arbitro che decide di non rivedere un'azione quanto meno dubbia. Una nuova tecnologia come il VAR, che debutta proprio in Champions League da quest'anno proprio per risolvere queste situazioni del genere, ma non messa in pratica nel momento più adatto all'utilizzo di quest'ultimo.