"L'arbitro è stato severissimo con noi" commenta Thiago Motta in conferenza.
Buona prova del Genoa allo Stadium, a viso aperto contro una Juventus che con fatica conquista i tre punti. Scippato ai nerazzurri il primo posto in classifica.

L’identità della Juventus sta nel possesso palla, nel fare girare la stessa velocemente cercando di togliere tempi di gioco alla squadra avversaria, tutto ciò è stato reso vano dal gioco del grifone, speculare a quello dei bianconeri fino a quando una scellerata decisione arbitrale, una doppia ammonizione e conseguente espulsione per Francesco Cassata, ha costretto i liguri a giocare in dieci.

Sì, dico scellerata perché l’azione che il centrocampista del Genoa interrompe non era sicuramente promettente, non ha impedito una ripartenza né tanto meno si trattava di un intervento eccessivamente vigoroso od imprudente ergo non sanzionabile con provvedimento disciplinare.

Ma procediamo per tappe.

Nella prima frazione di gioco i fuoriclasse juventini non hanno inciso nelle manovre offensive come ci si poteva aspettare, protagonisti di una prestazione poco brillante sono stati Bernardeschi e Ronaldo, che comunque salverà l’armata della Vecchia Signora segnando su calcio di rigore in zona Cesarini, ma anche il reparto di centrocampo, come ci confermeranno le sostituzioni operate da Sarri intorno al 60esimo di Matuidi e Khedira per Ramsey e Rabiot.

Radu gioia e dolori. Salva il risultato in più occasioni impedendo a Dybala, stella ben più luminosa del compagno di reparto portoghese, di andare in goal, ma al minuto 36’ non riesce ad anticipare Bonucci che colpisce di testa sul corner di Bentancur. La reazione c’è e si vede, Juve e Genoa andranno a riposo sul risultato di 1-1, a pareggiare è l’ivoriano Kouame, una carambola sul proprio piede d’appoggio dopo un suo stesso tiro inganna Buffon al 41’.

Secondo tempo. Assedio bianconero in seguito all'espulsione di Cassata, un Genoa rivitalizzato dalla cura Thiago Motta tiene banco ai ripetuti attacchi della compagine juventina, anche con un uomo in meno non rinuncia al suo possesso palla, la pressione dei torinesi si infrange contro il muro rossoblu, vani i tentativi di tiro dalla mediodistanza, il match diventa fisico, piovono cartellini gialli e nuovo rosso per somma d’ammonizioni colpirà i padroni di casa, Rabiot dopo soli venticinque minuti torna negli spogliatoi.

Nel recupero intervento del VAR, annullato giustamente un goal per offside a Cristiano Ronaldo. Il lusitano si procura, calcia e realizza in extremis un calcio di rigore, forti le proteste, ma il direttore, Giua di Olbia, convalida la decisione, 2-1 il risultato finale.


Bella prestazione del grifone, tenace e combattivo per tutta la durata della gara, ha dimostrato di non meritare la posizione che ricopre in classifica. Forte l’impulso del tecnico, ha dato vitalità alla squadra dopo un pessimo approccio al campionato.
Meno bene la Juventus, dopo l’ottima prestazione a San Siro contro l’Inter, non sembra più avere le idee chiare, momenti di appannamento, blackout dei reparti e dei singoli, senza più quel mordente che le permetteva di essere dominante, appare smussata e poco pungente, l’unica certezza l’argentino Dybala luce e faro nella ‘nebbiosa’ serata di Torino.

 

Andrea Caruso