Andy Brehme, tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90 fu uno degli acquisti più azzeccati nella storia neroazzurra, la sua fascia di competenza ad ogni partita sembrava passata con l'aratro, tanto era consumata dalle sgroppate di questo autentico puledro instancabile.

Italia 90 lo vide grande protagonista della vittoria Tedesca nel mondiale. Giocatore fondamentale, mai una prestazione sotto tono, una vera macchina da guerra con un solo scopo, dare sempre il massimo e lottare fino alla fine.

Viene da chiedersi, come possa un uomo di tale caratura infilarsi in un tunnel così profondo senza più trovare ritorno. Droga, prigione, fortune bettate al vento e debiti lo hanno ridotto ad accettare un umile lavoro da inserviente di un impresa di pulizie. Dalle stelle alle stalle in poco più di un decennio, forse quella macchina da guerra non era poi così perfetta e dopo 35 anni di disciplina totale e dedizione al proprio lavoro maniacale forse ha pensato che era ora di togliersi qualche soddisfazione e lasciarsi andare ai piaceri della vita, certo di poterne uscire indenne, invece il turbine lo ha travolto potente coma mai in campo aveva provato e non è stato in grado di reagire, cadendo sempre più in basso senza riuscire a rialzarsi.

Credo sia giunto il momento che qualcuno si ricordi di lui, di quanto ha fatto per molte società e per molte persone pseudo amici che hanno aprofittato di lui quando era al vertice e ora gli girano tutti inesorabilmente le spalle, non mi sembra possibile che squadre milionarie non possano trovare un piccolo ruolo per un ex campione di tale livello ed aiutarlo a uscire dal baratro, Inter sopra tutte, Suning è una potenza mondiale, ne trarrebbe pure giovamento a livello mediatico.

Capisco tutti coloro che magari la possono pensare diversamente e non gli perdonano il fatto di aver sperperato una valanga di quattrini, ma nella vita si può sbagliare, Andy ha sbagliato forse molto più di altri ma non va condannato al dimenticatoio, perchè ciò che ha fatto da calciatore rimarrà indelebile nella storia di questo sport. Troppo facile poi, qualora succedesse l'irreparabile, trovare belle parole di circostanza. E' adesso che bisogna intervenire e avere un briciolo di umanità per un uomo che ha smarrito la via e non merita di essere abbandonato da tutti.

So che a poco servirà questo mio insignificante appello, quindi spero che qualcuno molto più influente di me legga queste mie poche righe e porti avanti questa iniziativa, nel sensibilizzare le persone giuste che hanno la possibilità di intervenire.

Forza grande Andy, non mollare, la vita è piena di sorprese e chissà che la fortuna si ricordi ancora di te ridandoti la dignità perduta. Mi auguro di vederti presto a Milano in veste di collaboratore dell'Inter, magari a formare il settore giovanile raccontando la tua esperienza di vita nella buona e nella cattiva sorte.

Un abbraccio sincero da chi ti ha ammirato in passato e non ti ha dimenticato, buona vita amico mio.