Qualche settimana fa è esploso il caso SuperLeague europea, un campionato che si sarebbe posizionato al posto dell'attuale Champions League, alla quale avrebbero partecipato solo 12 squadre fondatrici (le top europee) più 3 su inviti di queste ultime. Neanche a dirlo degli introiti che sarebbero derivati da questa manifestazione. Comunque non se n'è fatto nulla dato la sommossa cittadina dei tifosi delle società non fondatrici e delle differenti federazioni europee che hanno dichiarato antisportiva la manifestazione.

E' notizia di qualche giorno fa della modifica dell'attuale format delle Coppa Italia, la coppa nazionale italiana, dove precedentemente partecipavano, superando i diversi step, squadre anche di categorie nettamente inferiori alla Serie A. Il format nuovo, molto semplicemente, ammetterà solo squadre della lega di Serie A e quella di B, con la motivazione data dal fatto che le partite saranno più interessanti e quindi maggiormente redditizie. C'è qualcosa che non torna vero? Gli stessi che hanno accusato la Super League di antisportività e avarizia, si sono messi a tavolo ed hanno approvato la stessa cosa, ma a livello nazionale. Con buona pace della LegaPro, che non parteciperà dalla stagione 21/22 alla manifestazione nazionale.

Quanto incoerente il mondo del pallone davanti ai soldi? Oh che sia chiaro, io sono per la competitività aziendale e dello spettacolo, e queste cose mi lasciano ampiamente perplesso, se non per il fatto che per il politicamente corretto sono disposti, certe figure, a rimetterci la faccia, per poi cambiare idea in un batter di ciglia.