Negli ultimi 8/9 anni (a parte le due finali perse in malo modo dalla Juventus) il club italiani non hanno quasi mai ben figurato in Europa né in Champions né tanto meno in Europa League. Le cause possono sicuramente essere molteplici.
In primis il livello medio dei club di serie A, senza poi dimenticare il gap economico rispetto a campionati come la ricchissima Premier.
Ma forse una delle principali cause non si cela dietro al mero denaro. Già, perché analizzando le rose dei principali club europei dell'ultimo decennio emerge un curioso particolare... in media ogni anno i top club europei cambiano al massimo uno o due titolari (solitamente migliorandosi) riuscendo così a dare continuità alla rosa dei titolari e non perdendo quasi mai la loro identità di gioco. In Italia, invece, le cose non vanno proprio così. 
Nel nostro campionato le prime tre o quattro della classe (forse ad eccezione del Napoli che per l'appunto risulta la squadra capace di esprimere il miglior gioco) da un decennio scarso ogni anno rivoluzionano la rosa titolare, anche a fronte di investimenti ingenti e non sempre fruttuosi, con il solo risultato di non riuscire ad ottenere una costante identità di gioco.
Basta vedere la Juventus che quest'anno ha rivoluzionato completamente il centrocampo e si appresta a fare altrettanto con l'attacco. Per non parlare dell'Inter post triplete, capace di effettuare continue rivoluzioni quasi ad ogni finestra di mercato, spesso e volentieri sperperando ingenti somme di denaro.
E Roma e Milan non sembrano essere da meno. Altro dato a confermare questa tesi il fallimento del rivoluzionato Real Madrid nell'ultima stagione, a cui ha fatto da contraltare l'unica squadra a non aver modificato nulla tra le sue fila nelle due ultime stagioni, vale a dire il Tottenham.
Non ci permettiamo sicuramente di pensare di aver trovato la soluzione definitiva al problema, ma potrebbe essere un punto di partenza.