Mi chiamano Gesù e faccio il pescatore,

e del mare e del pesce sento ancora l'odore,

di mio Padre e mia Madre,

su questa Croce,

nelle notti d'estate,

sento ancora la voce.

E quando penso che sia finita,

è proprio allora che comincia la salita.

Che fantastica storia è la vita...

Queste parole che sembrano un frammento di storia dimenticata dall'uomo, riportano la mente al mistero che si cela dietro al concetto della vita, un percorso di amori, sofferenze, vittorie e sconfitte, tutto da assaporare e coprire fino all'ultimo istante, con la pelle che si copre di cicatrici e segni di ciò che può raccontare il passato. La storia narra di eventi ormai lontani, ma con elementi più che mai attuali, vite come le nostre che hanno saputo scrivere con le proprie mani capitoli della stessa, sebbene fossero umani anche loro, con due braccia e due gambe, esattamente come gli interpreti del presente.

Guai a dimenticare chi ci ha preceduto, sarebbe un errore di grossolane dimensioni spostare l'attenzione unicamente su un immediatezza che appare l'unica via importante da percorrere, poiché spesso e volentieri la sua chiave di lettura può trovarsi in quegli abbandonati viali del passato. Quanto può insegnare chi vive nella memoria non è di certo possibile quantificarlo, così per intenderci risulta semplice rievocare un triste evento da poco accaduto nel mondo del calcio, una tragedia che ha colpito l'intero emisfero calcistico, legato in maniera indissolubile ad una leggenda, il Leicester del patron Vichai Srivaddhanaprabha, anch'esso uno di quei frammenti di storia in grado di dare voce alla maestosità di un sogno.

Il presidente thailandese ha scritto con le proprie mani, e con quelle dei propri compagni di avventura, una delle pagine più significative della Premier League e del calcio europeo, raccogliendo ciò che esisteva di una scarna formazione di seconda lega per trasformarla nel giro di un paio d'anni in una compagnia di eroi, capaci di vincere il trofeo più ambito dell'intera Gran Bretagna.

Quest'uomo adesso brilla luminoso tra le stelle del firmamento, il suo corpo trascinato dalle fiamme dell'incredibile incidente in cui è rimasto coinvolto insieme al figlio ed altre due persone, non spezzerà il caldo messaggio che il suo nome continuerà a trasmettere per sempre: come una candela che brucia anche sotto la pioggia, la sua storia rimarrà effige di un sogno che si avvera, qualcosa che sembrava impossibile di fronte a tutti, ma di fronte al cuore di quei celeberrimi protagonisti qualunque ostacolo sarebbe diventato un vano tentativo di fermarli.

La formazione delle foxes si ritrova però adesso in quel famoso tratto in cui ogni circostanza richiama alla fine di tutto, con l'immagine di un tramonto che si fa strada tra le nuvole e una buia notte pronta ad inghiottire quei sogni, ancora caldi di chi crede che le storie degli eroi non camminano mai da sole: la tristezza vestita di un abito violetto appare forte e in grado di tranciare la vitalità di qualunque fenomeno, ma è proprio adesso che per loro comincia la vera salita, quella da affrontare col coltello in mezzo ai denti.

Ed ecco il primo risultato, la vittoria di misura sul campo del Cardiff nella giornata di ieri, nel match disputato alle 16 italiane, teatro della dirompente reazione con il carattere di questi ragazzi, che corrono gettando il cuore oltre l'ostacolo, ricordando con una vittoria il proprio presidente scomparso, come dei figli che cercano il proprio padre osservando un cielo pieno di sfumature dal quale ad un tratto risorge un raggio di luce. Di certo non sarà semplice proseguire, le porte della felicità sono ancora lontane e probabilmente sarà una nuova impresa raggiungerle, ma Kasper Schmeichel, uno degli uomini di maggior spessore e personalità, insieme ai propri compagni d'avventura sembrano essersi già indirizzati verso una rinascita totale, seppur con gli occhi ancora pieni di lacrime per la scomparsa di colui che rappresentava il punto di riferimento, ma con lo sguardo rivolto ad un avvenire tutto da scrivere.