«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma», cosí Antoine-Laurent de Lavoisier descrive la legge della conservazione della massa. Massa che in maniera estratta possiamo legarla alla cultura Juventina del "Fino alla Fine", motto che fino ad oggi era un urlo di guerra che mieteva avversari dentro e fuori dal campo, ma che momentaneamente sembra essersi trasformato in una frase senza alcun significato. Oggettivamente, gli ultimi 9 anni, hanno caratterizzato la forza di questa società sia dal punto di vista sportivo, sia quello gestionale, come una delle società più forti nel panorama italiano. 

Ad oggi però, stiamo assistendo, anche dato dalla pandemia che sta investendo il globo, a una mutazione interna che forse ai nostri occhi non è molto comprensibile. Sportivamente non assistiamo da un paio di anni, una squadra che dimostra nettamente di essere la più forte degli altri, assistendo in alcuni casi, a disfatte che non hanno una spiegazione di fondo. 

La domanda giunge spontanea quindi: stiamo assistendo alla caduta dell´impero bianconero?  

É chiaro che prima o poi la Juventus arriverà all'anno zero, fatto di non vittorie e di delusioni plurilaterali, ovvero sportivi e di gestione da parte dei dirigenti. 

Oggi stiamo vedendo una gestione molto discutibile, con scelte altrettanto azzardate, come il legarsi ad Andrea Pirlo come allenatore della prima squadra. Una scommessa che ad oggi sembra essere sbagliata e priva di senso alcuno, anche perché si è passati da due allenatori che esperienza ne avevano da vendere (nel bene o nel male) ad un allenatore che non ha mai avuto la possibilità di esprimere il suo credo su altre panchine. 

Io però vorrei sottolineare proprio questo ultimo punto, il "Credo". Nella Juventus, nell´arco della sua storia, si é avuto un unico credo, "Vincere", soffrendo, sudando, lottando, ma "Vincere". Allora perché, Agnelli in primis, dato che é lui il capitano della nave, perché si ha voglia di trasformare appunto questo credo. 

Mia opinabilissima opinione, stiamo vivendo una trasformazione che agli occhi e al pensiero di molti sembra una utopica voglia di fare un salto generazionale in cui la Juventus non vuole piú essere vista come la Vecchia Signora, ma arrivare ad essere un modello tra Brand Sportivo e Aziendale che non conosce riscontri, almeno in Italia e nel calcio nostrano. É ovvio che, essendo in primis una squadra di calcio, il nodo cruciale sono i risultati sul campo, che nel momento in cui non arrivano, allora il progetto collassa su se stesso senza se e senza ma. 

Personalmente, dopo quasi 10 anni, non posso piú pretendere niente da una societá che ci ha fatto fare una crescita esponenziale in tutti i settori. Ora noi tifosi dovremmo avere la coerenza e la pazienza di aspettare e di dare fiducia ad un Gruppo che indubbiamente, come obiettivo finale é quello di "Vincere". 

Il credo non é morto, si sta solo trasformando, con l´obiettivo di portarci ad altri livelli.