Come ogni anno, lo snobismo è il primo nemico del mercato rossonero.

Prendiamo Bakayoko, che è un'occasione, in quanto il Chelsea non punta su di lui e il Monaco non lo ha riscattato, ritenendo eccessivi i 30 milioni della clausola fissata un anno fa. Bakayoko sarebbe un acquisto mirato, perché non è un'incognita, ma un giocatore già sperimentato per un anno e valorizzato da Gattuso (gli do atto di aver insistito per un paio di mesi nel farlo giocare, quando tutti ci chiedevamo cosa fosse venuto a fare). Si sa quali sono i suoi pregi, insomma, e i suoi difetti, anche i difetti caratteriali. La società, inoltre, sa quanto può dare dal punto di vista atletico e lo ha monitorato dal punto di vista sanitario per un anno. Un anno fa ha disputato 3/4 di campionato molto bene ed è stato uno dei pochi a non essere crollato fisicamente ad aprile 2019. Il Chelsea lo valuta poco più di 20 milioni di euro, il che vuol dire che a 20 milioni, bonus compresi, lo cede. La società, in realtà, sta giocando col fuoco nel chiederlo in prestito oneroso con diritto di riscatto a 30 milioni, per cui fra un anno si litigherà col Chelsea per pagarlo 15 e così via. E' già qualcosa, però, che si stia cercando di portarlo a casa, ma cosa succede? Bakayoko non andrebbe bene, perché ricorderebbe le famose occasioni di mercato (quelle di Galliani, per capirci), ci vuole Tonali!

Ora, il cartellino di Tonali è nelle mani di un duro come Cellino ed è conteso da due società come Inter e Juventus, con le quali occorrerebbe mettere in piedi un'asta, costretti per giunta a ingolosire il ragazzo, che al Milan non disputerebbe la Champions. E' un affare credibile? Beh non è impossibile, niente lo è davvero nel calciomercato, ma non è credibile e, se venisse portato a termine, finirebbe per chiudere prematuramente il mercato rossonero senza aver preso il terzino destro, il centrale e l'attaccante. A proposito di attaccante, ce n'è uno che, costando 70 milioni di euro, non è un'occasione: Federico Chiesa. Buon giocatore, veloce, peperino che apre gli spazi e sa cadere in area, ma non vale neanche lontanamente 70 milioni. Costa, tuttavia, 70 milioni e, come tale, sarebbe un acquisto perbene, dimenticando, tuttavia, che esaurirebbe da solo il budget di mercato e lascerebbe scoperti tutti i ruoli che invece sono da riempire o potenziare.

Credo che sia un problema di snobismo, da un po' imperante nelle cose rossonere, per il quale ha valore solo l'impossibile che ti complica la vita, mentre non vale un fico l'occasione a portata di mano, quella che ti consentirebbe di rinforzarti senza compromettere molto in budget limitato a tua disposizione. E' lo snobismo per il quale non compri un prodotto perché "costa poco e chi lo sa con cosa lo fanno", mentre opti per un articolo identico che costa tanto e ciò ti fa sentire garantito. E' vero, nessuno regala niente e se un giocatore è in saldo, un motivo ci deve essere, ma qui non si tratta di acquistare saldi qualsiasi, ma gente che ha giocato per te e sai quanto può dare. Si tratta inoltre di non strapagare gente, per quanto brava, della stessa categoria di altri che costano meno. Castillejo vale Chiesa, per esempio, ma è l'erba del tuo giardino e non quella del vicino.

Quanto a Ibra, mi viene da ridere nel vedere quanto la gente si spazientisca per le sue manfrine nel rinnovare il contratto. A dicembre sbottai che, non si può vivere stando alle sue bizze. Nelle ultime settimane ho anche fatto notare, più di una volta, che uno come lui si comporta da padrone della società e non da dipendente. Però lo conoscevamo, lo conosciamo e continueremo a conoscerlo tutti, nel senso che è fatto così, nel bene e nel male. Gazidis è stato tanto contestato per essersi messo in urto con lo svedese, però si è deciso, a furor di popolo, di puntare su Ibra e allora lo si faccia fino in fondo trattando il suo rinnovo senza fretta e senza lasciarsi impressionare dalle sue bizze.

Calma, pazienza e... niente snobismo.