Secondo varie fonti giornalistiche, Claudio Lotito, il funambolico Presidente della Lazio, è a forte rischio deferimento per le allusioni sulla partita Juventus-Inter, giocata a porte chiuse, dopo vari rinvii, l’8 marzo all’Allianz Stadium e conclusasi con la vittoria dei bianconeri per 2-0.
Il patron biancoceleste, nel corso di un’intervista apparsa su "Repubblica" il 26 aprile u.s., avrebbe dichiarato, a proposito della citata partita "Oggi io sono a un punto dalla Juventus, e solo per Juve-Inter che vabbè, l’avete vista tutti…".

Se la Procura Federale, già allertata, dovesse procedere sarebbe quasi certamente deferito per giudizi o rilievi lesivi della reputazione di persone, società e organismi operanti in ambito CONI, FIGC, UEFA e FIFA. L'unico modo per evitare il deferimento, sarebbe quello di fornire prove su un eventuale illecito nel match. In quel caso verrebbe aperta un'indagine.
Se Lotito riuscisse effettivamente a provare che nel corso di quella partita si sia consumato un illecito sportivo, sarebbe troppo… bello!!! Ammettiamolo!!!
A memoria, almeno dagli anni ‘70 dello scorso secolo, la Società interista si è autodefinita la squadra degli onesti, una sorta di riedizione calcistica degli “Intoccabili” di Brian De Palma (con uno strepitoso interprete come Massimo Moratti nei panni dell’investigatore Elliot Ness), che ha sempre lottato contro il potere bianconero. Solo dopo anni di indicibili sofferenze e di inevitabili sconfitte sul campo, la Crociata Nerazzurra (sempre con un superlativo interprete come Massimo Moratti nei panni di Papa Urbano II) è riuscita (purtroppo solo provvisoriamente) a debellare il Male e a fare proprio uno scudetto prima revocato agli Infedeli e quindi assegnato alla squadra nerazzurra e dalla stessa rivendicato (il Presidente dell’epoca dixit) come il titolo più sentito.
Orgogliosi dell’etichetta di “Squadra degli Onesti”, le falangi del tifo interista hanno sfilato per anni negli stadi di tutta Italia tessendo le lodi di autentica deontologia dei propri beniamini, a cominciare dai dirigenti dell’epoca per finire a quelli attuali, con un unico ed imperituro filo conduttore: la probità dei comportamenti. Al tifo interista, si sono uniti i “cantori” più disparati, i quali non hanno mai mancato di esternare in ordine a tutte le nefandezze subite dalla squadra nerazzurra ad opera dell’associazione a delinquere bianconera (nel frattempo ricostituitasi e, inspiegabilmente, tornata vincente).

Nulla ha scalfito questo percorso
Nonostante il particolare assolutamente trascurabile e privo di qualsiasi rilevanza dell’emersione nel 2010 di fatti documentati che avrebbe portato – in mancanza di intervenuta prescrizione – la Società interista a processo, per rispondere di illecito sportivo, tutti gli esponenti della realtà nerazzurra hanno sempre rivendicato la loro purezza. Solo loro potevano vantare il marchio dell’onestà e, in particolare, che nulla avrebbero mai avuto a che spartire con la Juventus, i cui successi – dai tempi del (grande) Avv. Prisco – erano sempre stati contraddistinti da ruberie varie.
E, invece, questa distinzione da Guerra Santa tra Inter e Juventus crolla come un castello di sabbia sotto le onde del mare del litorale laziale il 26 aprile 2020! Il Presidente della Lazio scoperchia il vaso di Pandora: l’8 marzo 2020, è andata in scena all’Allianz la partita dello scandalo della stagione 2019/2020: Juventus - Inter.
Vale quindi la pena di ripercorrere le fasi salienti di quell’incontro (con i commenti a margine di Lotito, trapelati sulla base di indiscrezioni).

Primo Tempo

Nel primo quarto d’ora si hanno due occasioni da parte della Juventus: 8' De Ligt , sugli sviluppi di un calcio d'angolo, gira di testa trovando la grande risposta di Handanovic. 15’ Matuidi incrocia col mancino ma Handanovic salva nuovamente l'Inter.
Possibile commento di Lotito: “il complotto è chiaro sin dall’inizio e l’unico non informato è Handanovic perché nonostante siano passati ormai otto mesi dall’arrivo all’Inter, il portiere non riesce ancora a comprendere l’italiano di Conte. Inoltre, l’unico goal mai fatto da De Ligt di testa è stato quello del ritorno di Champions Juventus/Ajax dello scorso anno, poi il nulla e solo falli di mano come se piovesse. Inoltre, la possibilità che Matuidi possa segnare una rete si verifica con la stessa frequenza del passaggio della cometa di Halley”.
Nella restante parte del primo tempo, l’Inter riesce a produrre (23’) solo un tiro di Candreva da 50 metri ed una punizione di Lautaro (34’) contro la barriera.
Possibile Commento di Lotito: “l’ultima rete di Candreva da fuori area è stata fatta con la Ternana nel 2005. E’ Brozovic che calcia le punizioni mentre Lautaro non ne ha mai tirata una in tutta la sua carriera e si comprende il motivo”.

Secondo Tempo

Dopo i primi dieci minuti in cui l’Inter dimostra una certa supremazia territoriale, la Juventus (55’) passa in vantaggio con Ramsey che, al termine di un batti e ribatti in area, insacca con deviazione di De Vrij. Al 60' Conte manda in campo Eriksen al posto di Barella. La Juventus è totalmente padrona del gioco e al 68’ la squadra bianconera raddoppia con una giocata di Dybala che finta di calciare col mancino e con l'esterno destro fredda Handanovic.
Possibile Commento di Lotito: “la presunta supremazia iniziale dell’Inter era solo fumo negli occhi perché il piano dell’illecito potesse scattare e la circostanza che la prima rete sia stata realizzata da Ramsey con la decisiva deviazione di De Vrij è la prova regina dell’illecito. Quell’autentica pippa di Ramsey sta facendo lo stesso cursus honorum dell’ultimo gallese approdato alla squadra bianconera, Ian Rush. Su De Vrij potrei scrivere un libro sugli ultimi 15 minuti dell’olandese in Lazio Inter del 20 maggio 2018, ultima di campionato e decisiva per l’accesso in Champions League: prima il rigore su Icardi al 77’ e poi completamente piantato a terra all’81’ alla rete di testa decisiva di Vecino: indubbiamente la migliore partita di De Vrij in maglia interista l’ha giocata quando ancora era della Lazio. La volontà dell’Inter di rinunciare alla partita è stata sancita dall’ingresso di Eriksen, il nulla mischiato con il niente. Per quanto riguarda la rete di Dybala, in area c’erano otto interisti a guardarlo, senza abbozzare uno straccio di contrasto”.
Negli ultimi venti minuti, l’Inter è totalmente fuori dalla partita e al 78’ la Juventus sostituisce Alex Sandro con De Sciglio.
Possibile Commento di Lotito: “Se Sarri ha fatto entrare De Sciglio significava chiaramente che la partita non poteva essere messa in discussione, perché in un match normale, il rischio di giocare con De Sciglio aumenta esponenzialmente la possibilità di subire reti”.

Esaurita la vena “semi-umoristica” veniamo al punto che dovrebbe indurci, nessuno escluso, ad una serena riflessione.
Claudio Lotito è entrato ufficialmente nel mondo del calcio nel 2004, rilevando una Lazio sommersa dai debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate (140 milioni di Euro). Attraverso una serie di operazioni particolarmente “creative”, l’attuale Presidente della Lazio è riuscito a ristabilire gradualmente il riequilibrio economico-finanziario della Società e, da diversi anni ormai, la sua gestione è caratterizzata da buoni successi sportivi, cui si associano ottimi risultati di bilancio. Nel 2012, dopo che nell’anno precedente aveva rilevato la comproprietà del Salerno Calcio (serie D), Lotito acquista il logo e i colori sociali della squadra campana, ricostituendo di fatto la Salernitana e riportandola stabilmente in Serie B dalla stagione 2014/15.
Il Patron laziale è inoltre passato (quasi completamente) indenne da numerosi procedimenti giudiziari. Non poteva poi mancare l’ingresso in politica e, infatti, nel 2018, Lotito si candida per Forza Italia al Senato, risultando non eletto.
Insomma, un curriculum di tutto rispetto, per cui si può tranquillamente affermare che Lotito rientri, a pieno titolo, nella categoria degli “uomini di mondo”. Profondo conoscitore del mondo degli affari e, in tale ambito, del calcio e delle logiche che lo sottendono nonché degli enormi interessi che lo alimentano, Lotito ha dimostrato di essere in grado di muoversi agevolmente, di “leggere” le situazioni che circondano l’ambiente; di percepire i “sussurri e le “voci” del sottobosco pallonaro, di comprendere sino a che punto può spingersi e quali leve azionare per tutelare, anche senza particolari scrupoli, i propri interessi.

Alla luce di quanto sopra, se una persona come Lotito pone dubbio sul fatto che la partita Juventus/inter dell’8 marzo possa essere stata in qualche modo indirizzata dalle due società verso un determinato esito, a parere dello scrivente ciò può solo significare che, a prescindere dalla veridicità (cui personalmente non credo) delle velate accuse mosse da Lotito, gli interessi presenti nel settore del calcio possono seguire – da sempre - percorsi trasversali e traiettorie impensabili al tifoso, solo appassionato e, talvolta, obnubilato dalla propria fede calcistica.
Di conseguenza, ieri come oggi e oggi come domani, auto professarsi, nel mondo del calcio (come in ogni altro ambito del settore economico), onesti e al di sopra di ogni sospetto avrebbe dovuto e dovrebbe generare qualche riflessione e, sicuramente, qualche sorriso beffardo.