Antonio Candreva, da debolezza a risorsa.
L’ex laziale è stato etichettato dai tifosi della Beneamata come l’uomo dai cross inutili. Non salta l’uomo, non crea superiorità numerica, ma comunque vada, arriva sul fondo e crossa.

Ma non è che semplicemente ha sbagliato ruolo?

Io lo propongo da novello Zambrotta - un terzino tutto corsa e grinta - nato ala arretrato da Lippi sulla linea dei difensori. 
Da quel momento un crescendo continuo nella carriera dello juventino, dai successi con Lippi e Capello, al coronamento del sogno Mondiale, fino al passaggio seppur incolore in club blasonati come Barcellona e Milan. 
E allora perché non provare Antonio, un ragazzo umile che gia con Conte all'Europeo ha dimostrato di poter fare tutta la fascia, anche se supportato da una difesa granitica di stampo juventino.

Ma io ci credo, Antonio c'è la puo fare!
Il suo spirito di sacrificio e la corsa, che non gli è mai mancata, fa dell'ex laziale l’erede naturale dello Juventino.

Si scrive Candreva si legge Zambrotta, ai posteri o a mister Spalletti l'ardua sentenza.