Il Var ha subito un’involuzione. Quest’anno abbiamo contato diversi errori arbitrali e una certa reticenza da parte degli operatori VAR a utilizzare il mezzo tecnologico. Colpa del VAR? Colpa dell’arbitro?

Dobbiamo tornare un attimo indietro.

A cosa serve l’arbitro? L'arbitro, noto anche con i termini di uso comune (specialmente tra i mass media) ma non considerati ufficiali quali direttore di gara o ufficiale di gara, è colui che dirige l'incontro e assicura il rispetto delle regole, stabilite dall'IFAB, dalla FIFA e dalle federazioni calcistiche continentali e nazionali, durante una partita di calcio. All'arbitro è conferita tutta l'autorità necessaria per far osservare le regole del gioco nell'ambito della gara che è chiamato a dirigere e controllare. (wiki)

Per cui l’intento dei club di calcio è di avere partite corrette e prive di vantaggi per l’una o l’altra squadra. Questo obiettivo è stato raggiunto in maniera soddisfacente la scorsa stagione (2017 – 2018) con l’utilizzo del  VAR, con una partecipazione continuativa durante tutto l’arco della gara, ma che qualcuno ha giudicato troppo invasiva.

Quindi quest’anno (2018 – 2019)  si è corsi ai ripari ripristinando la discrezionalità dell’arbitro, riportando in campo le stesse condizioni di quando il VAR non esisteva, comprese tutta quella serie di incertezze e inesattezze che hanno contraddistintola classe arbitrale prima dell’avvento del mezzo tecnologico.  

E quindi sono necessarie alcune considerazioni:

1) la figura dell’arbitro non viene sminuita per il solo fatto di consultare uno schermo che lo aiuta a limitare gli errori.

2) Se si dispone di uno strumento tecnologico che elimina quasi totalmente errori arbitrali, questo va utilizzato sempre, anche in quei casi in cui tra visionare l’azione con il VAR e  fermare il gioco  passi qualche minuto. Meglio fermare il gioco 4 o 5 volte in una partita piuttosto che vedere errori inaccettabili che sminuirebbero meriti e falserebbero vittorie, con gravi ripercussioni d’immagine ed economiche per i club.

3) l’obiettivo dell’arbitraggio è l’imparzialità e deve essere perseguita ad ogni costo e con qualsiasi mezzo!

Per cui, auspichiamo che gli operatori VAR tramite auricolare ricomincino a informare l’arbitro su ogni fallo e lo obblighino a visionare il mezzo quando il fallo grave non visto, è invece evidente dallo schermo.

Detto ciò ci auguriamo quindi che il VAR venga preso in considerazione e valutato con la  stessa importanza con cui vengono presi in considerazione e valutati gli arbitri. Il Var non può sostituire in tutto e per tutto un arbitro, ma un arbitro oggi non può fare  a meno del VAR finanche in forma globale.