La panchina più pesante per un allenatore italiano è ancora vacante (non ce ne voglia il "traghettatore" DI Biagio).
Non si sono ancora risolte le questioni legate alla riorganizzazione interna della FIGC, dunque è slittata anche la questione relativa al prossimo CT degli azzurri, che avrà uno dei compiti più importanti e difficili della storia della Nazionale italiana di calcio.
Ogni tifoso vorrebbe il plurititolato Carletto Ancelotti, ma difficilmente il tecnico di Reggiolo andrà a prendere l'eredità di Ventura, preferirebbe partire all'assalto della sua ennesima Champions League. Il problema di molti tecnici è che chiaramente desidererebbero ricoprire il ruolo di CT, ma solo in tarda età, quando sono vicini al pensionamento per intenderci.
Ci ha provato Antonio Conte, ma dopo soli due anni ha lasciato l'incarico per trovare un progetto tecnico di un club, dove ha la possibilità di lavorare quotidianamente. Si sono fatti moltissimi nomi, addirittura i giornalisti sono arrivati a chiedere: "Siederesti sulla panchina della Nazionale italiana?" a Ciccio Graziani, a Dunga, insomma un po' a chiunque. I più papabili realmente sono: Allegri, ma anche per lui vale il discorso di cui sopra; Mancini, potrebbe essere una valida alternativa ma è legato da un corposo contratto con i russi dello Zenit; impossibile il ritorno di Conte, al lumicino le speranze per Ancelotti; più lontani i vari Ranieri, De Biasi e Mazzarri.

C'è la possibilità che a fine stagione avvengano alcuni clamorosi cambi sulle panchine europee. Carletto Ancelotti, in queste ultime ore accostato sempre più insistentemente alla panchina del Chelsea come sostituto di Conte, potrebbe invece ritornare in Italia. Milan? No, ritorno alla Juventus! Tutto dipenderà dalla stagione della squadra di Allegri, ma nonostante quest'ultimo abbia firmato un ricco contratto, potrebbe comunque lasciare la panchina del pluricampioni d'Italia e provare un'esperienza all'estero: Arsenal, Barcellona, Tottenham, Chelsea o addirittura il PSG delle stelle.

Il Milan non terrà Gattuso, a prescindere dai risultati raggiunti a fine stagione dal tecnico calabrese. Punterà tutto su Conte, che si avvicinerebbe volentieri alla sua famiglia. Di Francesco salvo incredibili scivoloni non dovrebbe muoversi da Roma nei prossimi anni, Sarri invece rimarrà almeno fino alla fine del suo contratto. Spalletti rimarrà anche lui saldamente alla panchina di questo nuovo ciclo dell'Inter che sta creando.