Non è semplice esprimere il mio stato d'animo alla notizia che Calha passerà all'Inter. Nonostante le sue prestazioni non siano mai state particolarmente esaltanti, l'ho sempre difeso e apprezzato, affezionandomi a quel "turco triste", con la maglia dal numero fin troppo pesante sulle spalle, alla ricerca di mostrarci quelle qualità che probabilmente ci sono, ma che per vari motivi, non abbiamo mai visto.
Si chiude quindi il rapporto, non per scelta del Milan, che aveva offerto un rinnovo da quattro milioni annui, più probabili bonus, ma perchè Hakan si è accordato con l'Inter, riuscendo a spuntare un contratto triennale, migliore.
Ho la sensazione che non sia stata "solo" una questione di soldi, ma che il giocatore non avesse gradito, in un momento così delicato come era stato il finale di stagione, che a Ibra venisse rinnovato il contratto, accontentandolo economicamente, mentre a lui, che si era sempre reso disponibile, giocando anche con la caviglia infortunata, venisse negato. A molti non sfuggì il fatto che avesse smesso di interagire proprio con lo svedese. Poco importa, se non dover constatare che ora servirà trovare un sostituto.  

Calhanoglu si aggiunge alla lunga lista dei giocatori partiti senza portare nelle casse societarie alcun guadagno. La lista, da quando il Fondo Elliott è diventato proprietario del Milan, è talmente lunga che sono sicurissimo in molti ne abbiano scordati i nomi. Jack Bonaventura, Biglia, Montolivo, Zapata, Reina o Musacchio sono solo alcuni, mentre i fratelli Donnarumma e oggi il turco sono gli ultimi e pongono a tutta la tifoseria un quesito di non facile comprensione. C'è una strategia logica a queste scelte oppure c'è una incomprensibile incapacità di gestione? Il Presidente Scaroni ha rilasciato una intervista, spiegando che sono scelte condivise, volendo dare priorità al bilancio, mantenendo un tetto ingaggi compatibile con le entrate e rinunciando a quei giocatori che preferiscono non accettare le proposte contrattuali del Milan. Una soluzione totalmente diversa da quella in uso e praticata da tutte le altre società di calcio. Personalmente sono convinto che la Proprietà ritenga questo percorso corretto. Il portiere era un costo eccessivo nel gruppo lavoro che vogliono proporre, parlare di trattativa saltata è totalmente sbagliato perchè la soluzione da loro ritenuta migliore, senza pagare commissioni, portava a non rinnovare; che poi abbiano avuto l'appoggio della tifoseria e dell'opinione pubblica, questo è un altro discorso. Ma come va giudicata la partenza, senza recuperare alcuna somma economica, di un titolare di 27 anni? Sia chiaro, molti tifosi milanisti staranno brindando sapendo di non vederlo più indossare la maglia che è stata di Rui Costa, ma specialmente di Gianni Rivera, il Golden Boy, ma il sostituto sarà più bravo? E' stata solo una scelta economica oppure l'area tecnica avrà la possibilità di migliorare la squadra in un ruolo così importante e delicato? Risposte che solo il tempo e i risultati del campo potranno dare. Certo che non è un bel segnale: il Milan perde un titolare, che sceglie la squadra rivale cittadina, segnalata in grave difficoltà economica, per molti mesi in ritardo con il pagamento degli stipendi ed avendo la necessità di tagliare gli stessi del 20%. Per quanto il "caso Eriksen" abbia spinto Marotta e l'Inter a cogliere quella che ritengono un'opportunità, con un mercato ancora da iniziare che può proporre soluzioni migliori e più convenienti, ha più un senso di rivalsa cittadina che di reale affare.

La mia personalissima filosofia suggerisce che "chiusa una porta, si apre un portone", come ho scritto recentemente, una fortuna per Mister Pioli, che stava imitando fin troppo il Maestro Giampaolo, innamorato di Suso dietro le due punte. Senza Calha si può tranquillamente proporre un modulo diverso, trovare un giocatore che sa battere i calci d'angolo o le punizioni non dovrebbe essere impossibile. Sicuramente servirà tempo e tanti allenamenti, ma uno che possa fare meglio non è difficile da trovare, uno spagnolo o magari proprio quel Mateo Kovacic che dal Chelsea sembrava destinato all'Inter, il 27enne croato è ben più forte, ma questo è solo un sogno. Nel foglio che tengo aggiornato vado a cancellare quindi il turco, in attesa di conoscere con chi sostituirlo, mentre su Brahim Diaz e Tonali si attendono gli sviluppi.
Sarà un mercato lungo, la cosa importante sarà essere competitivi, che poi oggi non sia felice non è minimamente importante.