Forse qualcuno potrebbe dirmi "Davvero Hai pensato una cosa simile?".
Devo essere sincero, io ho sempre pensato che nel calcio quando si parla di squadre perfetto o quasi, e che danno sempre quel qualcosa che, anche se perdono, non ti fa pensare che abbia perso sempre e solo per il gioco non espresso in campo, ecco allora che focalizzandomi su alcune rose italiane ed europee, che mi vado a fermare in alcuni particolari. Andiamo per punti, come a me piace sempre specificare i miei pensieri:

1. La Rosa Non Va Cambiata Spesso
Questa è la prima cosa che mi è sobbalzata quando ho visto quelle squadre che spesso ci viene da dire, vedendole giocare "Cavolo, sembra che giochino a memoria". Basta pensare al Napoli di Maurizio Sarri o all'Atalanta di Gasperini, per prendere i due esempi più lampanti degli ultimi 10 anni di Serie A, che si ha visto sempre la Juventus vincere lo scudetto, ma che con lo scudetto si è portata, dopo l'addio di Antonio Conte nel 2014, anche un mare di critiche nel gioco, che invece si vedeva in Napoli prima e Atalanta poi, che giocavano e giocano un calcio pazzesco. Il Napoli dopo Sarri ha avuto il suo calo, già il comandante della flotta aveva abbandonato la nave, e quindi l'arrivo del nuovo non ha riportato quella sicurezza che c'era poco prima. L'Atalanta del Gasp invece continua a macinare il suo gioco, in modalità alterna, visto che ogni tanto trova la sua imbarcata, che in molti non riusciamo a spiegarci, come sia possibile passare da una vittoria strepitosa all'Anfield Road di Liverpool contro gli ex campioni d'Europa, e poi pareggiare con Spezia e perdere in casa contro l'Hellas Verona. Ma come detto negli ultimi tre anni, queste due società (Atalanta e Napoli), alle quali aggingerei anche la Lazio, hanno cambiato ben poco nelle loro rose, già davvero poco. L'ossatura di queste squadre sembra pressapoco la stessa, se vediamo che gli artefici più importanti, che davano partenti ogni anno, sono rimasti lì al loro posto, ed hanno contribuito a mantenere la squadra allo stesso livello. Atalanta e Lazio negli ultimi due anni hanno fatto il salto di qualità, e non proprio di poco. Quindi nelle rose ci sono degli innesti, ma scombussolano il resto della rosa, anzi gli aumentano il gap dalle inseguitrici, e mantengono sempre quel gioco, che in altre squadre non si vede.

2. Cambiare Spesso L'allenatore è Sbagliato
Non voglio pensare che ci debbano essere altri Sir Alex Ferguson, no questo no, anche se pensandoci bene, un tecnico che sa comandare una rosa a quei livelli servirebbe a tutte le squadre. Il mio pensiero va a chi fa bene e viene sostituito, perchè non raggiunge in tempo tali obiettivi. Come non pensare allora a Max Allegri che dopo 5 anni è stato cacciato via perchè non ha portato la Champions? Perchè si gli era imputato anche di non aver dato un gioco alla squadra, ma di aver fatto vincere 'solo' Scudetto, Supercoppa Italiana e Coppa Italia alla Juventus? Allora come prima ci spostiamo sempre su gli stessi lidi; Atalanta e Lazio. Le due società, sono forse le uniche due che non hai mai pensato di dare il benservito al proprio allenatore, anzi, hanno fatto ferro e fuoco perchè questi non se ne andassero. Come sappiamo Gasperini ha una certa età, quindi ha fatto una scelta di vita, anche se una panchina importante, togliendo l'Inter a suo tempo, non gli è mai stata assegnata. Pensiamo che in quel periodo in cui regnava il caos in casa Juventus, il Gasp era l'allenatore della Primavera e si vociferava di un suo arrivo in prima squadra, cosa che non avvenne con la riconferma di un Marcello Lippi che meditava di lasciare dopo la finale persa contro il Milan in Champions Lague. Simone Inzaghi invece ha avuto la fortuna in primis di divenire allenatore delle giovanili Lazio, per poi crescere e divenire l'allenatore della Lazio attuale dal 2016, e che ha fatto crescere a dismisura portandola tra le prime quattro nella scorsa stagione, dopo anni di calvario. I due allenatori sono forse la prova lampante che mantenendoli come comandanti della squadra alla fine non portano a quella rottura generale, cosa che è successa all'addio di Sarri al Napoli, della Roma di Eusebio Di Francesco.

3. Spese Folli o Scambi, Che Non Servono A Nulla
Come detto ci siamo spesso focalizzati nel mercato d'estate, nella speranza che arrivasse qualche giocatore di spicco, di nome soprattutto, mentre non abbiamo pensato che alla fine una rosa ben compatta, anche senza super nomi, poteva essere comunque competitiva. Esempio? Atalanta, Lazio, Sassuolo, Hellas Verona e Milan. Non ho messo il Milan per ultimo per dispetto, anzi, è la squadra che mantenendo due elementi, uno in panchina e uno in campo, che basta davvero poco per divenire una squadra competitiva. Ho spesso difeso Stefano Pioli, quando i tifosi del Milan lo avrebbero liquidato tra Marzo e Aprile della stagione appena conclusa, continuando a dire che il Milan di Pioli stava crescendo, quando agli occhi di tanti, era un allenatore normale che non avrebbe fatto oltre quel che stava facendo (vorrei che quelli che lo imputavano si facciano avavnti nei commenti). Pioli, accompagnato da Zlatan Ibrahimovic ha dato un' impronta importante alla squadra, l'uno con i piazzamenti in campo, l'altro con la mentalità vincente, ed ecco che il Milan, da squadra da mezza classifica si è trasformata, tra il finire della passata stagione all'inizio di questa, in una solida realtà, questo non vuol dire che vincerà qualcosa, anzi, ma che anche non portando fenomeni nel mercato estivo, alla fine con quei giocatori presenti oltre ad acquisti mirati, si è arrivati ad un gruppo importante, certo Ibra non sarà eterno, ma forse la sua mentalità resterà negli annali a venire. Ora noi potremmo parlare di Juventus e Inter, già perchè gli attacchi vanno verso quei due club, che hanno speso tanto, e che in questa stagione sono le uniche due che stanno deludendo i palati fini, anche perchè chi ne è tifoso, sa dove e come stanno o hanno sbagliato queste due società.
Partiamo dalla Juventus, partiamo dall'allenatore, già questo fa pensare, quale grandissima società, che combatte ogni anno per vincere lo scudetto, si metterebbe in mani di uno che non ha mai allenato? Nessuna, visto che queste cose possono succedere in piazze con meno pressione, basti pensare che tra la Serie B e la Serie A, le squadre che lottano per la salita in A e la salvezza nella categoria, sperimentano anche un tecnico che non ha mai allenato. La Juventus poi ha in Paratici e Nedved, contando anche il presidente, persone che molte volte fanno male i conti, basti pensare che ha lasciato la parte sinistra della difesa con un Alex Sandro, non più negli anni migliori, venduto prima Spinazzola, poi Luca Pellegrini in prestito, per portare un Gianluca Frabotta dall'Under23, che sarà bravo, ma non è un giocatore sul quale puoi puntare in gare importanti, cosa che per il primo, Spinazzola, che aveva fato bene nella sua ultima stagione in binconero sia in campionato che in Champions, forse avrebbe fatto meno paura affrontare squadre di livello. Poi di errori se ne contano tanti altri, lo scambio Pjanic+10 milioni per Arthur, che è un giocatore importante in questa rosa, ma se pensiamo che era una riserva nel Barcelona, che si è presa un giocatore affermato, che sia in grande spolvero o meno, per piazzare ad una cifra maggiore oltre lo scambio una riserva che voleva andarsene via. Non fa pensare? Poi l'errore più grande è forse stato quello di cedere Romero all'Atalanta, già, venne ceduto perchè si erano convinti di tenere Daniele Rugani, salvo poi cedere anche quest'ultimo (forse è la cosa più giusta) in prestito al Rennes, e restare con due-quarti di centrali, salvo poi trovarsi solo con Leonardo Bonucci, che senza Chiellini prima e De Ligt poi, aveva come spalle Danilo e Frabotta... Cosa che poi con i continui infortuni/Covid di Chiellini e Bonucci, si è dovuto cibare il povero De Ligt, che orfano quasi subito di Demiral rientrato, si è dovuto abituare a due centrali non centrali.

Passiamo all'Inter. Partiamo anche per l'Inter dal tecnico. Antonio Conte, lo scorso hanno ha chiesto a dismisura, acquisti mirati, la società per lui ha speso oltre i 150 milioni di Euro, soprattutto per portargli quel Romelu Lukaku, che tanto bene ha fatto all'Inter, per poi accusare che gli altri acquisti, soprattutto Sensi e Barella, non potevano essere chiamati grandi acquisti, perchè non di livello Europeo. Poi non essendo 'aiutato', quando chiedeva Arturo Vidal in Gennaio, ma si ritrova un Eriksen, che sarebbe stato titolare in tutte le altre squadre Europee, a fine stagione sembra sul piede dell'esonero, salvo poi che la società lo tiene e lo accontente con Arturo Vidal.

Ora la Juventus sceglie una guida che non nemmeno farla, e l'Inter pur di mantenere un tecnico importante, lo accontenta sempre e comunque, alla fine si ritrovano entrambe con un piede nel fosso, l'una con pareggi scabrosi, l'altra quasi fuori dalla Champions e un campionato tutto da interpretare. Allora mi chiedo e vi chiedo "Ma non sarebbe stato meglio lasciare i tecnici precedenti (Allegri/Sarri-Spalletti), che non avrebbero portato un grande gioco, ma si sarebbero accontentati di giocatori portati dalla società, senza fiatare? Ecco perchè poi ci ritroviamo a vedere tecnici rodati in rose; Gasperini e Inzaghi accompagnati da Pioli, che fanno crescere una rosa e un gioco, mentre squadre che decidono di cambiare in tre anni due-tre allenatori, e avere un mucchio di giocatori nuovi e nessuna squadra che abbia un gioco, anzi alla fine trovano anche la scusante di pensare che quella partita si è persa, per cose che non stanno ne in cielo ne in terra...Vero Conte?

4. Riserve Non Di Lusso, Ma Giocatori Che Danno L'Anima
Quante volte ci siamo detti "Sembra che alcuni giocatori giocano tanto per, senza impegnarsi, anche sembra che giochino all'acqua di rose, soprattutto con squadre molto inferiori sulla carta". Non voglio tirare fuori il solito Paulo Dybala attuale, visto che sappiamo tutti perchè da un campione è divenuto un brocco, ma di quelli che quando incontrano squadre di basso livello, giocano con troppa tranquillità, come a dire "Noi siamo la Juve, l'Inter, una squadra che non ha paura delle squadre inferiori sotto il profilo di nomi", già i nomi... Molte squadre si adeguano a questo, perchè sentire un difensore come Bonucci o De Vrij, e un attaccante che possa chiamarsi Nwanko o Lapadula, sembra come si giocasse contro degli scandali, già forse prima di mettere piede in campo, si può pensare, che la squadra avversaria sia molto meno forte di una squadra piena zeppa di nomi importanti, ma questo invece è l'errore più grande, proprio perchè quelle squadre meno attrezzate o senza pressioni, sono quelle che alla fine in una giornata 'si' ti possono far cadere i tuoi castelli in aria, cosa che alla Juventus di oggi è successo, con; Crotone, Hellas Verona e Benevento, e quesi con una più che sconosciuta Ferencvaros, che bontà sua è anche la 'Juventus di Ungheria", ma in Ungheria appunto... Questo ci fa pensare a quanti giocatori di minor 'nome' importante potrebbero dare l'anima in campo per una maglia come quella bianconera e nerazzurra, e basti pensare che quei nomi arrivati senza pretese, sono i migliori; Barella e Sensi nell'Inter, a discapito di quei nomi più in voga come Eriksen e Vidal, per dirne due su tutti, oppure Demiral nella Juve ai danni di Bonucci.

 

Concludo questo mio lungo ed estenuante articolo con queste parole: non serve una grande squadra per dare spettacolo e vincere, servirebbero meno nomi noti e più voglia di far vedere di pasta si è fatti. Il cambiare spesso gli elementi di una squadra, cambiare l'allenatore che ti sta facendo vincere con o senza gioco, spendere e spandere per accontentare un tecnico, e ritrovarsi poi a vedere squadre con meno spese, con nomi meno importanti, ma sempre con gli stessi interpreti e con un allenatore senza pretese, andare avanti, dare spettacolo e soprattutto andare meglio della tua super squadra, che ha messo e scommesso tanti, ma tanti soldi su un progetto e invece di vederlo crescere lo vede andare in rovina in due stagioni, allora è ora di domandarsi, se quelle squadre non abbiano ragione a seguire sempre la stessa ed estenuante corsa a rilento, ma che ogni anno gli porta del beneficio ai danni di chi vince o sta li sopra, ma che non riesce ad andare oltre gli stessi obiettivi. Sarà forse l'ora che gli squadroni comincino a pensare meno ai super nomi e si consolino con quei nomi che hanno in rosa per almeno un paio di anni, senza stravolgerla, come fanno ogni stagione?
Qualche società avrà i padiglioni delle orecchie e gli occhi aperti sul futuro delle loro società? O continueranno sulla falsa riga per poi ritrovarsi tra un paio di anni con il sedere a terra?