Durante questo anno, il panorama calcistico europeo ha riacquistato un grande club: il Borussia Dortmund. Per questo dobbiamo soprattutto ringraziare tre giocatori: Jadon Sancho, Paco Alcacer e Marco Reus, talenti di calibro mondiale, entrambi in fasi diverse della loro carriera, ma ugualmente importanti per questo Borussia delle meraviglie.

Jadon Sancho, ala destra inglese classe 2000, al secondo anno da professionista, rappresenta il talento più sfolgorante attualmente in circolazione: combina un dribbling funambolico ad una velocità incredibile, con una visione di gioco stupefacente, che ad oggi gli ha permesso di realizzare ben 14 assist fra tutte le competizioni, rendendolo l'assistman più prolifico fra i 5 campionati principali del continente europeo. Inoltre ha segnato ben 9 goal, numeri da capogiro per un ragazzino appena maggiorenne, che però dimostra già grande maturità calcistica, nonostante rimanga un ragazzino: per esempio, rifiuta categoricamente di farsi tagliare i capelli dai barbieri tedeschi, prendendo un aereo ogni qual volta gli capiti per tornare dal suo barbiere in Inghilterra, oppure recentemente ha dimenticato a casa i documenti per l'aereo, facendolo così perdere ai suoi compagni di squadra.
Errori non in malafede, che non oscurano minimamente la luce di cui risplende la stella del calcio inglese, per cui il Manchester City, sua ex squadra, ricorse a vie legali per riprenderlo dal Borussia Dortmund, che lo pagò la miseria di 8 milioni di euro (7,84 milioni, ndr), dopo che Sancho ebbe litigato con la società di Manchester: paradossalmente, in queste ultime settimane, proprio il City è stato indagato per il suo acquisto illecito dal Watford.
Ad oggi Sancho vale 70 milioni (dati Transfermarkt), ma un'asta fra i club europei più ricchi farebbe lievitare questa cifra fino alle stelle, ed è proprio ciò che il Borussia spera. Ma ad oggi un giocatore così è fondamentale nel piano tattico di Favre, che, dopo aver perso Pulisic, che si trasferirà in estate al Chelsea per 64 milioni, spera di non perdere un altro punto fermo della formazione titolare. Dal canto suo, Sancho non pensa al suo futuro, dribblando abilmente come avversari le domande dei giornalisti, pensando solo a riportare a Dortmund una cosa: il titolo che manca dal 2012, così da interrompere finalmente l'egemonia bavarese.

Paco Alcacer, punta centrale spagnola classe 1993, non si trova nè alla sua prima stagione da professionista, nè rappresenta un talento sfolgorante, bensì è quel giocatore che, facendosi tutta la trafila delle giovanili del Valencia, si è ritrovato catapultato in una realtà importante come quella di Barcellona, perdendosi quasi completamente, per poi rinascere al Borussia Dortmund, totalizzando una media di un goal ogni 60 minuti, numeri da urlo per un giocatore che in estate verrà riscattato sicuramente per i 23 milioni pattuiti con i catalani.
Eppure la sua crescita è stata talmente repentina da sorprendere addetti ai lavori, tifosi e non: un giocatore finito ai margini di un progetto importante, non più giovanissimo, che nonostante tutto è stato completamente rivalutato in questi pochi mesi a Dortmund, riuscendo a trovare la sua dimensione ideale, cioè quella dell'attaccante che riesce a cambiare il corso delle partite subentrando, grazie al suo fiuto del goal incredibile. I meriti vanno dati soprattutto a Lucien Favre, che ha capito finalmente le caratteristiche particolari di Alcacer, non centralizzandolo in un progetto complesso, che non prevede una singola stella, ma molte "stelline", capaci insieme di creare molti più pericoli per le difese avversarie: le difficoltà psicologiche incontrate a Barcellona, per adesso, sono solo un ricordo, ma già nelle ultime partite si è notato un drastico calo nelle prestazioni dello spagnolo, che coincide con quello del Borussia Dortmund, determinato dal fatto che i tifosi e il tecnico ormai si affidino solo a lui, caricandolo di un peso eccessivo, che chiaramente non è in grado di sostenere: perciò Favre dovrà sfruttare tutta la sua decennale esperienza per far ritornare a rendere Paco Alcacer, e tutto il Borussia Dortmund, al massimo, per riuscire a vincere finalmente quel titolo che manca da troppo tempo nella Ruhr.

Marco Reus rappresenta il miglior talento tedesco dell'ultimo decennio, eppure nel suo palmares annovera solo due Supercoppe di Germania e una Coppa di Germania: numeri impietosi per l'ala sinistra dei gialloneri, che lo acquistarono nel 2012 per 17,5 milioni di euro dal Borussia Mönchengladbach, rendendolo il centro di un progetto che avrebbe dovuto portare per la terza volta consecutiva il titolo a Dortmund, dove proprio Reus nacque e crebbe.
La stagione si dimostrò eccezionale per la squadra, che riuscì a conquistare il secondo posto in Bundesliga, dietro al Bayern Monaco, e raggiunse la finale di Champions, dove perse sempre contro i bavaresi.: nonostante non avesse vinto trofei, la compagine di Dortmund si dimostrò una solida realtà del calcio teutonico ed europeo, aprendo un ciclo che tuttavia sarebbe durato solo due anni, fino all'infortunio di Reus all'inizio di settembre del 2014, in cui si ruppe parzialmente il legamento collaterale della caviglia, restando fuori dai campi da gioco per circa un mese, per poi rientrare e romperselo completamente. Il rientro a fine gennaio galvanizzò la squadra, che riuscì a rimettersi in carreggiata dopo un girone d'andata ai limiti dell'imbarazzante, e il contributo di Reus (4 goal e 3 assist) fu fondamentale, fino ad aprile e maggio, in cui Reus stette ai box per diverso tempo per vari problemi muscolari e alla caviglia, che gli fecero saltare il Mondiale in cui la Germania trionfò, negandogli la gioia di esultare con i suoi connazionali.
La stagione dopo tutto sembrò mettersi per il verso giusto, Reus tornò a giocare con regolarità, venendo fermato ogni tanto dai soliti problemi di natura muscolare, che però non influirono sulla grande stagione giallonera: secondo posto in Bundesliga, finale in Coppa di Germania e quarti di finale in Europa League. Tuttavia, quella stagione fu l'ultima prima di un limbo che impedì a Marco di giocare con costanza, relegandolo ai box per la maggior parte delle stagioni 2016-2017 e 2017-2018, in cui il Borussia Dortmund tentò di giocare dei campionati dignitosi, vincendo anche la Coppa di Germania nel 2017, grazie proprio all'ala tedesca, che condusse i gialloneri in finale realizzando un goal e un assist nella semifinale contro il Bayern Monaco: il più grande talento tedesco si rivelò anche come uno dei più sfortunati, sfortuna che però sembra essersi esaurita durante questa stagione, almeno fino ad inizio febbraio, in cui un infortunio agli adduttori lo ha tenuto fuori tre settimane, ritornando solo in questa settimana, non riuscendo a far cambiare rotta al Borussia Dortmund nè in Champions (eliminato dal Tottenham) nè in campionato (sconfitta con l'FC Augsburg). Ciò nonostante, già nella gara con gli inglesi, Reus ha dimostrato di star recuperando la condizione persa e molto presto tornerà a far la differenza in campo, con le sue giocate incredibili, giocando un ruolo fondamentale nella rincorsa al titolo.

Christian Pulisic merita un paragrafo a parte, non avendolo considerato nel trio perché in questa stagione ha svolto principalmente un ruolo da comprimario, scalzato dal suo ruolo da titolare prima da Sancho, poi anche dal rientrante Reus: inoltre nell'ultimo mese ha subito un grave infortunio muscolare, che lo ha tenuto fuori dal rettangolo verde per tre partite di campionato, permettendogli di rientrare nella sfida contro il Tottenham e di giocare mezz'ora del secondo tempo, creando grandi pericoli. Infatti, proprio l'anno prossimo lo statunitense si trasferirà al Chelsea per 64 milioni di euro, ottenendo così la possibilità di vendicare la sconfitta di quest'anno. Pulisic nasce come ala destra, classe 1998, e possiede eccezionali mezzi tecnici, come dribbling nello stretto e gran tiro, e atletici, come una velocità incredibile, e ha grandi margini di miglioramento, che al Chelsea potrebbero renderlo uno dei migliori giocatori del pianeta. Intanto è stato "parcheggiato" in prestito a Dortmund, affinché cresca e maturi ulteriormente.

Il Borussia Dortmund, grazie a questi 3 giocatori, si pone come una reale antagonista al Bayern Monaco, sperando che Favre riesca a trovare l'amalgama fra giocatori d'esperienza, come Reus e Alcacer, e baby-fenomeni, come Sancho e Pulisic, permettendo così a questi ultimi di crescere.
 Inoltre è necessario dire che vi sono molti altri giocatori talentuosi nelle rosa: Weigl, Hakimi, Akanji, Larsen sono solo alcuni dei nomi di cui sentiremo sicuramente parlare. Ma fra questi risplende il trio delle meraviglie, che ci sorprenderà ancora.