L'eliminazione dalla Champions per mano del Milan, occorsa ieri sera, pone la pietra tombale sull'ennesima stagione fallimentare del Tottenham. Eliminato dalla Champions, dalla FA Cup (da una squadra di seconda divisione), dalla League Cup (da una squadra all'ora in zona retrocessione) e al momento appaiato ad un fragile quarto posto in campionato ad un punto sulla quinta ma con due partite in più. Una squadra che da quasi un decennio, forte di una rosa invidiabile, parte ogni anno per vincere. Una squadra che non vince nulla da ben quindici anni. Ha fallito Pochettino, pur portando il Tottenham a livelli mai raggiunti prima. Ha fallito Mourinho. E ora ha fallito pure Conte, vittima di una mentalità e di uno stile di gioco ormai sorpassati, del tutto inadeguati al calcio internazionale odierno.

Questa squadra, se vuole davvero tornare a vincere qualcosa, ha bisogno di una vera e propria rivoluzione. Deve intraprendere un progetto tecnico basato sulla qualità, sulla valorizzazione del talento, da perseguire con fiducia nel lungo periodo, abbandonando la fretta di vincere che negli ultimi anni ha portato a scegliere due obsoleti difensivisti guidati soltanto dal curriculum che si portavano dietro. Avete presente ciò che ha fatto l'Arsenal con Arteta? Quello è l'esempio che gli Spurs devono seguire.
Il prossimo allenatore del Tottenham deve essere LUIS ENRIQUE. Un genio del calcio, figlio di Johan Crujff, fratello di Pep Guardiola, scudiero di Lionel Messi. Senza dubbio uno dei più grandi interpreti del tiki-taka, l'apoteosi della qualità tecnico-tattica calcistica. Il Tottenham deve ripartire dalla sua filosofia, sottoscrivendo un contratto triennale e ponendo fiducia incondizionata non solo in ciò che Luis Enrique ha già dimostrato, ma soprattutto in ciò che rappresenta.
Successivamente verrà la fase in cui andrà sfoltita pesantemente la rosa fisica e legnosa costruita in quattro anni da Mourinho e Conte. Vanno venduti:

  • Harry Kane per 100 milioni. Promesso sposo al Bayern, già due anni fa aveva accettato di trasferirsi al Manchester City e già due anni fa avrei accettato. Grande centravanti nei numeri, ma ormai da tempo un fantasma nelle partite importanti. E' sostituibile e servono soldi per rifondare la squadra.
  • Davinson Sanchez per 20 milioni. Una sciagura.
  • Rodrigo Bentancur per 20 milioni. Da sempre un mediocre e sopravvalutato.
  • Tanguy Ndombele per 20 milioni. Penso il Napoli lo voglia riscattare.
  • Giovani Lo Celso per 20 milioni. Mai ambientato.
  • Ben Davies per 15 milioni. Altro bidone.
  • Ryan Sessegnon per 15 milioni. Altro sopravvalutato.
  • Ivan Perisic per 5 milioni. Finito.
  • Harry Winks per 5 milioni. Esubero.
  • Bryan Gil per 5 milioni. Paratici devi essere radiato...
  • Destiny Udogie e Djed Spence ancora un anno in prestito. 

In tutto verranno accumulati circa 225 milioni.

Tale cifra verrà investita sul mercato per costruire una rosa adeguata alla filosofia di gioco del nuovo allenatore. Vanno acquistati:

  • Mike Maignan per 80 milioni. Uno dei top 5 portieri al mondo, senza dubbio. Lloris è sulla via del tramonto e nessuno è più adatto a prenderne il posto di colui che sarà il suo erede anche nella Francia.
  • Jonathan David per 50 milioni. 23 anni, canadese, centravanti del Lille, 15 gol in 20 partite in questa stagione. Attaccante tecnico, veloce, letale sotto porta. Raccoglierà l'eredità di Kane. 
  • Marco Asensio a parametro 0. Non ha bisogno di presentazioni. Il rinnovo con il Real va per le lunghe, Luis Enrique è un suo grande estimatore tanto che nella sua Spagna era un pilastro, dopo aver vinto tutto per più volte con il Real penso possa essere entusiasta di intraprendere una nuova esperienza.
  • Dominik Szoboszlai scambio alla pari con Pierre-Emile Hojbjerg. Il rozzo incontrista tanto stimato da Mourinho e Conte, scambiato per uno dei centrocampisti più tecnici nell'intero panorama calcistico europeo.
  • Dani Olmo scambio alla pari con Richarlison. Un altro pupillo di Luis Enrique, scambiato con uno dei più grandi manifesti dell'incompetenza totale di Fabio Paratici (un mentecatto che deve baciare le terga a vita a Marotta, se ancora qualcuno non l'avesse capito). 
  • Marcelo Brozovic per 30 milioni. In attesa dell'ascesa di Pape Sarr, Brozovic è perfetto per prendere la regia del nuovo Tottenham.
  • Pau Torres per 30 milioni. Nessuno più di lui è adatto a prendere il ruolo di difensore centrale di sinistra.
  • Youri Tielemans a parametro 0. Interno di centrocampo che abbina qualità e intensità, pilastro del Leicester degli ultimi anni.
  • Alejandro Grimaldo a parametro 0. Dio mio ma l'avete visto il Benfica? 
  • Houssem Aouar a parametro 0. Altra qualità a centrocampo.
  • Anthony Martial per 10 milioni. Ormai ai margini del Manchester United, sarebbe ottimo come riserva tutti i ruoli offensivi. 
  • Jan Vertonghen per 2 milioni. Non è più di primo pelo, ma è un giocatore di grande carisma, è una bandiera del club e averlo nello spogliatoio, anche da riserva della riserva, sarebbe molto importante.

In tutto si spenderebbero 202 milioni. Nonostante la grande mole di acquisti, il bilancio sarebbe in positivo. Chelsea guarda e impara.

La formazione titolare ipotetica sarebbe un 433 composto da:

  • POR Mike Maignan (Hugo Lloris)
  • TD Pedro Porro (Emerson Royal)
  • DC Cristian Romero (Eric Dier)
  • DC Pau Torres (Jan Vertonghen)
  • TS Alejandro Grimaldo (Sergio Reguilon)
  • CD Youri Tielemans (Yves Bissouma, Oliver Skipp)
  • MED Marcelo Brozovic (Pape Sarr)
  • CS Dominik Szoboszlai (Houssem Aouar)
  • AD Marco Asensio (Dejan Kulusevski)
  • PUN Jonathan David (Anthony Martial)
  • AS Heung-min Son (Dani Olmo)
  • All. Luis Enrique

Un genio del calcio. Una rosa dotata di un tasso tecnico superlativo. Uno dei migliori portieri al mondo, una coppia difensiva granitica e allo stesso tempo abile nella costruzione, un centrocampo e un attacco assemblati secondo la visione di Luis Enrique.
Probabilmente non basterà a vincere la Premier al primo tentativo, la FA Cup e la League Cup sicuramente sono obiettivi più alla portata, ma il punto non è se questa squadra vincerà: è quando.
Nel calcio di oggi alla lunga vince sempre chi sa valorizzare maggiormente il talento.