Dopo che hai comprato, ti tocca vendere. In fondo, dopo che hai speso, dovrai pure rientrare. Alla Juve se lo ripetono come un mantra da quando il sogno Cristiano Ronaldo è diventato realtà. "Ora, via alle cessioni" si disse dopo l'acquisto del portoghese. "Via ai sacrifici e a ogni rinuncia". E oggi, possiamo ragionarci un po' su. Tesoretto verde, pensando ai nostri giovani, patrimonio della società e futuro di un'Italia intera. Futuro anche della Juve. Te lo dici ogniqualvolta te ne comprano uno nuovo, perché te lo dipingono sempre come il futuro che verrà, in un campo verde e dietro a un pallone. Attori di nuovi cicli. Animatori di un domani in cui i campioni di oggi saranno soltanto un bellissimo ricordo di ieri. Ma ad oggi ci siamo resi conto che questi giovani talenti sono più che altro merci di scambio. Un modo come un altro per far realizzare alle nostre società guadagni e plusvalenze. Ci stiamo rassegnando al fatto che questi ragazzi siano più il serbatoio di futuri guadagni che non la fonte di future vittorie. Vengono fatti crescere nei vivai e poi dati in prestito a quelle squadre che "va bene così!". Vengono comprati a prezzi modici o a zero. E mentre il tifoso si augura che crescano per poi vederli tornare alla base più forti di prima, i nostri dirigenti covano la medesima speranza mossi però da una logica del tutto differente. Ovvero riaccoglierli cresciuti però di valore, per poterli poi rivendere al miglior offerente, sempre più schiavi della dea plusvalenza.

In questi anni il duo Marotta-Paratici ci ha abituati a numerosi colpi in prospettiva. Un plauso per le bombe a zero costo, i francesini Pogba e Coman (se avessimo preso pure Rabiot penso che quelli del PSG ci avrebbero massacrati). Ma adesso ce li ricordiamo non certo perché abbiano fatto grande la Juve, ciò che interessava a noi, ma perché hanno rimpinguato le nostre casse, quello che a noi interessa di meno, anche se ci può tornare utile, e che ai dirigenti interessa invece di più. Stessa aspettativa, con strategia del tutto differente. E infatti Pogba, oggi, non è la Champions Leaugue finalmente conquistata, ma è mister 100 milioni. Idem per quanto riguarda Coman, che non è quello che è esploso come Pogba, ma è quello che il Bayern si è preso facendoci guadagnare ben 20 milioni. E ora, per respirare dopo l'acquisto del secolo, rientrando almeno in parte della spesa affrontata, chi pensano di usare per rientrare almeno in parte di un po' di quattrini? A loro, ai giovani juventini di un domani che tutto sarà meno che il bianconero che doveva essere.

E così Mandragora va via per 20 milioni. Favilli per 12. Audero per 11. Pjaca (l'assonanza con Pjanic fa venire i brividi, ma per fortuna è solo un'assonanza!) per 20. Tutti in prestito con diritto di riscatto. E quindi ti dici: praticamente li abbiamo persi, perché se giocano bene, quelli se li comprano; se giocano male, ci tornano sul groppone. Il sistema ti dice: "Tranquilli, è tutto a posto". Perché qualcuno, qualche tempo fa, si è inventato la Recompra. Quella che, quando in passato ci avevano fatto innamorare di un certo Alvaro Morata, ce lo ha poi strappato, senza rimorsi e senza pietà. Poi, quelli del Real, dopo aver fatto sentire la tifoseria bianconera come una bella donna sedotta e abbandonata, ha rincarato la dose mostrando al mondo intero la sinistra essenza (sinistra per il tifoso, non certo per le società!) della dea Recompra

In pratica, non è che tu vendi solo concettualmente un giocatore, perché se cresce e migliora ti conservi il diritto di ricomprartelo per poi tenertelo stretto. No! Perché se cresce e migliora te lo ricompri alle condizioni vantaggiose di due anni prima per poi rivenderlo altrove, a una cifra che al peggio che ti va, è pure raddoppiata. Marotta, Paratici e il mondo intero hanno preso appunti e capito l'antifona. Per cui, grazie alla Santa Recompra, non dobbiamo dispiacerci se abbiamo venduto i pezzi del nostro futuro. Perché, con una rassicurante pacca sulla spalla, ci raccontano la favoletta che se esplodono ce li possiamo ricomprare! E vissero tutti felici e contenti. A questo punto mi vengono i brividi nel pensare a cosa ne sarà di Moise Kean considerando come il giocatore che ho visto agli Europei, avesse già le sembianze di un attaccante "spacca-difese".

Ovviamente ci diranno, come morale della favoletta, che il tifoso si lamenta sempre e che per questo non è capace di guardare il grande Gioco del Mercato a 360 gradi. Che non è in grado di capire che per mantenersi a grandi livelli una società deve fare anche altrettanto grandi rinunce. Ci diranno che, se non ti vuoi privare dei tuoi grandi campioni, comunque da qualche parte dovrai pure attingere per riuscire a fare cassa, vendendo qualcuno. E con i giovani talenti e più semplice visto che non hanno quei grandi ingaggi che ti fanno rimanere prigionieri di tanti flop come il vecchio Martinez, ve lo ricordate? Mamma mia, che fatica liberarsene... E allora, via ai prestiti secchi, tipo regali, per liberarsi di ingaggi pesanti. Vedi Sturaro, che doveva farci guadagnare non si sa quanti soldi ma che alla fine abbiamo impacchettato gratis per lo Sporting Lisbona. Dicendo pure "Grazie!". E poi il nostro tesoretto verde. Tanti giovani che ripagheranno le unghie dei piedi di Ronaldo e forse addirittura quelle delle mani. Ma senza imprecare, ragazzi. Perché tanto c'è la Santa Recompra e mica la Juve farà come il Real con Morata...