Quando ieri sera, 5 Ottobre alle ore 20, il Calciomercato ha chiuso le porte e decretato la fine di ogni trattativa, una nuvola di depressione ha avvolto tutto il "popolo rossonero". 

Le speranze i sogni e le ambizioni, sono svanite senza più alcuna possibilità di poter continuare ad illudersi, lasciando spazio solo alla cruda realtà. Eppure l'insperata cessione di Paquetà, il talentuoso centrocampista brasiliano, dal costo alto, ma dal rendimento impalpabile e la sofferta qualificazione ai gironi di Europa League, avevano autorizzato a sperare che quel tesoretto di 35 Milioni, venisse indirizzato sull'acquisto di due giocatori, per tutti, indispensabili: il terzino destro e un centrale difensivo.
Per il primo, la Dirigenza ha provveduto con un giovanissimo portoghese, Dalot, arrivato in prestito dal Manchester Unt., mentre nella girandola di nomi che sono stati proposti per il centrale, dagli inavvicinabili Milenkovic o Fofana, fino a squalificati, infortunati o vecchietti, dove a richieste sempre "gonfiate", non si è mai realmente dato inizio a trattative che potessero arrivare a conclusione. L'ultimo nome, l'ultima illusione, prima del gong finale, è stato quello di Ruddiger, il talentuoso giocatore tedesco del Chelsea, ex Roma, che percepisce  4,5 Milioni di ingaggio annuo, proposto al Milan con la formula del prestito gratuito, ma la Società ha preferito tenere la "borsa chiusa", sperando che Kjaer, Romagnoli, Gabbia, Musacchio e Duarte siano sufficienti almeno per arrivare a fine anno ed al prossimo mercato autunnale.

Nel tentativo di dare una valutazione a questo mercato che, senza ombra di dubbio, ha il grande merito di continuare in quell'azione di "correzione" a gravi errori fatti in precedenza, non si può dimenticare la gravità e l'emergenza con cui Società e Squadre stanno affrontando la stagione. Gli stadi chiusi, l'assenza di abbonamenti e vendita di biglietti, l'incertezza sulle entrate televisive e le ingenti spese per rispettare i protocolli medici, sono già motivi sufficienti per frenare ogni investimento che, causa pandemia, potrebbero essere azzerati e portare addirittura a danni ben più gravi. La scelta fatta dal Napoli di non scendere in campo contro la Juventus a fronte di due giocatori positivi (a ragione o a torto, lascio a voi la facoltà di decidere), dimostra quanto fragile sia il sistema e un'eventuale interruzione porterebbe tutte le Società a perdite difficili se non impossibili da riparare.

Ecco che la prima domanda da porsi è: a cosa bisogna dare la precedenza? Forse Elliot è stato meno tifoso e più lungimirante, puntando a superare l'emergenza (che come tale ci auguriamo che possa finire il prima possibile), limitando al massimo le perdite economiche, che sono certe, nella speranza che i risultati sportivi, sul campo, siano ugualmente confortanti? Nella consapevolezza che si potrebbero anche perdere partite a tavolino o che il virus potrebbe fermare, uno o più giocatori, anche se solo per quindici giorni, come già successo a Maldini, Leao, Duarte e Ibra, siamo poi così certi che sia una scelta sbagliata? Sono certo che la proprietà oggi non abbia la priorità di arrivare nei primi quattro posti in classifica, quanto piuttosto di abbattere il monte ingaggi e i giocatori in esubero, cosa ampiamente garantita da Maldini, Massara e tutto lo staff.

I giocatori a disposizione di Mister Pioli, compresi gli infortunati, sono 26, con tre portieri e la possibilità di aggregare i tre giovanissimi, Kalulu, Roback e Bellodi. Se consideriamo che alcuni oltre ad essere giovanissimi, stentano ad entusiasmarci, Krunic per primo e che fra Campionato, Coppa Italia e Europa League il Milan dovrà giocare più di cinquanta partite, salvo imprevisti, diventa evidente che ci siano gravi lacune ed altrettanto difficile capire come si possa essere deciso di rinunciare ad un giocatore come Jack Bonaventura o non avvalersi del prestito di Bakajoko. Ecco spiegato il motivo per cui mi è difficile dare una valutazione complessiva su questa campagna acquisti.
Per quanto riguarda le vendite, sfiora la perfezione, solo Musacchio a causa dell'infortunio e forse Krunic, non sono ancora stati ceduti e sostituiti, mentre Rodriguez, Laxalt, Paquetà e Reina, hanno fatto seguito agli addii di Suso, Biglia e del già citato Jack, senza ricordare Begovic, Plizzari, Pobega, Andrè Silva o l'inutile Halilovic. 
Per quanto riguarda il rafforzamento, si poteva fare molto di più, diciamo che si è voluto consolidare il gruppo della scorsa stagione, confermando Ibra, riscattando Rebic e dando continuità alla guida tecnica, confermando Pioli, ma sposando la linea giovani tanto cara a Ralf Rangnick il manager tedesco, sedotto e abbandonato, a cui era stato promesso ben altro budget.

La squadra "titolare", meritava un terzino e un esterno, entrambi sulla fascia destra, mentre per quanto riguarda la panchina bisogna augurarsi che i giovani da speranze si trasformino in certezze.
Il Direttore Suma proverà certamente a convincerci della validità di queste scelte, di quanto inutile sarebbe stato acquistare Chiesa, non solo per il prezzo esorbitante, ma specialmente per l'ingaggio offerto dalla Juventus che passa dagli 1,8M attuali ai 4,5M per i prossimi cinque anni, oppure che comprare una riserva di Kjaer a 30 Milioni, fosse improponibile, cerco di farmene una ragione, ma io da somarello milanista, avrei preferito vedere Fofana o semplicemente Smalling, per indebolire la Roma e Chiesa, con la maglia rossonera, perchè vorrei che il Covid 19 non ci rovinasse anche questo splendido divertimento e specialmente essere competitivi contro ogni avversario.

Allora da "Sumarello milanista", spero che la squadra riesca ad ottenere buoni risultati e con un bilancio economico, mai in passato, così confortante a gennaio si possa fare il definitivo salto di qualità.