Gli articoli si sprecano per l'infinito duello Juventus-Napoli, per l'altalentante ritorno delle milanesi e per vedere cosa tirerà fuori Di Francesco dalla Roma eppure in pochi si sono accorti che lassù, in mezzo alle grandi, c'è anche il Toro di Mihajlovic, ancora imbattuto come le prime tre della classe.

I granata non hanno ancora affrontato nessuna big, ma hanno dimostrato un'ottima condizione e soprattutto un cinismo e un'efficacia che potrebbe vagamente ricordare le caratteristiche degli odiati cugini bianconeri che proprio sabato li ospiteranno allo Stadium. Un'efficacia che gli ha permesso di vincere partite sporche senza brillare più di tanto come quella vinta sul gong a Benevento o lo stesso successo di ieri a Udine.

Il 4-2-3-1 attuato dal tecnico serbo sembra il vestito adatto per Belotti e compagni che hanno trovato un buon Sirigu a sostituire Hart tra i pali.
La partenza di Zappacosta è stata tanto onerosa quanto importante ma ha permesso a De Silvestri di avere continuità e tornare quello dei tempi migliori.
I centrali titolari, ovvero Moretti e N'Koulou sembrano ben assemblati e anche Lyanco ha fatto vedere buone cose.
A sinistra c'è una buona alternanza tra il giovane Barreca e l'esperto Molinaro. In mezzo al campo Rincon e Baselli offrono copertura e manovra per portare rifornimenti al trio di trequartisti: Ljajic non è sempre costante ma ha le giocate del campione, Iago è sempre pericoloso e sembra a buon punto la rinascita di Niang. Davanti i granata hanno la fortuna di avere ancora tra le loro fila il Gallo Belotti, rimasto almeno un altro anno in Piemonte, che sta continuando a segnare con regolarità.

L'Europa assomiglia più ad un obiettivo che ad un sogno e con questa marcia può esser tranquillamente raggiunta e sabato c'è il derby...