Da come lo ha impiegato nelle prime 3 partite, direi che Gattuso intende impostare Paquetà alla Falcao. Il brasiliano è stato schierato in mediana col compito di coprire Bakayoko, quando il Milan difende, ma libero di andare dove vuole in fase offensiva. E penso che la scelta di Gattuso dipenda dal fatto che il Milan cerca rinforzi a centrocampo, ma non è facile trovare giocatori disponibili sul mercato in quel settore del campo. In attacco Piatek ha sostituito lo sconcertante Higuain, mentre Borini ha mostrato di essere una presentabile punta di riserva. Si  è invece alla ricerca di un giocatore di qualità a centrocampo. La scelta di Gattuso presenta, tuttavia, alcuni contro oltre ad alcuni pro.

Paquetà ha la sua dote più evidente nella capacità, comune a Bakayoko, di nascondere la palla agli avversari e di non farsela portare via. In tal senso è di certo un elemento prezioso per una squadra come il Milan che tenta sempre di uscire dalla propria metà campo tramite azioni manovrate. Far giocare insieme due giocatori così non può che essere un vantaggio. Il giocatore sembra avere, inoltre, almeno per quello che fin qui si è visto, un senso tattico sviluppato e mostra la voglia di sacrificarsi in copertura che serve nel settore più nevralgico del campo.

Un problema è che Paquetà non sembra un macinatore di chilometri, per cui il ruolo a tutto campo potrebbe spremerlo in eccesso riducendo l'efficacia del suo gioco.
Un altro problema è che Paquetà ha l'aria di essere molto più simile a Dejan Savicevic che a Falcao. Può svolgerne bene il ruolo, perché si presenta duttile, ma più che un cerebrale del calcio, sembra un istintivo, di quelli che amano farsi trasportare dall'ispirazione. Lo testimoniano due giocate del match del Ferraris col Genoa, una positiva e l'altra negativa. La giocata positiva è stato il colpo mancino di prima con cui ha tagliato la palla facendola slittare insidiosa a sfiorare il gol. La giocata negativa è il numero da foca ammaestrata con cui ha saltato l'avversario lanciando però la palla verso la propria porta, rischiando pertanto di mandare in gol il Grifone (è intuitivo che, quando fai quelle giocate, le fai lanciando la palla verso la porta avversa). Rispetto a Savicevic, Paquetà ha l'aria di essere meno devastante nella progressione, ma anche Rivera non era un mostro in tal senso e basava il suo gioco sulla precisione dei lanci.

In realtà Gattuso si sta rivelando molto più creativo come allenatore di quanto lo sia stato da giocatore, visto che il suo ruolo era di mordere le caviglie degli avversari e basta. Non condivido sempre le sue scelte e non sono certo neppure che il ruolo studiato per Paquetà sia giusto. Però non mi sembra una scelta folle e potrebbe essere che i fatti diano ragione a Rino.

Cosa posso dire? In bocca al lupo!