INTRODUZIONE

Corre l’anno 1901 e nel “barrio” della Boca di Buenos Aires nasce il Club Atlètico River Plate, dopo i primi anni passati a “La Boca” nel 1923 il club si trasferisce nel ricco quartiere di Nunez, da qui e dai costosi acquisti fatti dal presidente dell’epoca Antonio Vespucci Liberti si deve il soprannome attuale della squadra “Los Millionarios”. Il River è attualmente il club più titolato di Argentina vantando ben 61 titoli tra competizioni nazionali e internazionali. Tra i più importanti ci sono i 36 Campionati Argentini, le 4 Coppe Libertadores e 1 Coppa Intercontinentale. Nel 2011 il club tocca il punto più basso della sua storia con la retrocessione in Primera B National dopo lo spareggio perso con il Belgrano . La panchina fu affidata a quel punto a Matias Almeyda che guidò subito la risalita in Primera Division. L’anno successivo il timone della squadra passa a Ramon Diaz che resta circa 1 anno per poi dimettersi nell’estate del 2014, è a quel punto che nasce questo RIVER, il River Plate del Muñeco Marcelo Gallardo. Il 09 Dicembre 2018 a Madrid va in scena il Super Classico più importante di sempre con il River che vince ai tempi supplementari per 3 a 1  dopo il pareggio per 2 a 2 della Bombonera e si aggiudica la sua quarta Coppa Libertadores. Da quella data la squadra non ha cambiato molto, ma comunque due tasselli fondamentali come Maidana e il Pity Martinez cambiano casacca, in più c’è da considerare l’infortunio al crociato di Quintero che costringe il Muñeco Gallardo a cambiare qualcosa nello scacchiere dei “Millionarios”.

SISTEMA DI GIOCO

  • Modulo BASE: 4-1-3-2
  • Modulo in FASE di POSSESSO: 3-3-2-2
  • Modulo in FASE di NON POSSESSO: 4-1-3-2  a squadra schierata 2-3-3-2 in fase di pressione
  • Modulo SQUADRA AVVERSARIA: 4-1-4-1

FORMAZIONE INIZIALE

La formazione tipo, ultimamente schierata da Gallardo, è quella che va in scena nella partita analizzata, la semifinale di Coppa Libertadores vinta per 2 a 0 dal River, ed è la seguente; in porta Armani(1), davanti a lui una linea di quattro difensori da destra a sinistra Montiel(29) Marinez Q.(28) Pinola(22) Casco(20), a protezione della linea difensiva troviamo l’esperto Enzo Perez(24), sulla linea dei centrocampisti De La Cruz(11) Palacios(15) e Fernandez(26), come attaccanti i titolari scelti sono il colombiano Borrè(19) e l’argentino Suarez(7), il capitano della squadra è Javier Pinola difensore classe 1983.

STATISTICHE GENERALI

In questa stagione il River ha un possesso palla medio pari al 61% con 82% di passaggi completati, gli attacchi sono divisi in queste percentuali per zona di campo:

  • 21%  attacchi dalla fascia sinistra
  • 56% attacchi in zona centrale
  • 23% attacchi dalla fascia destra

Questi numeri hanno bisogno di un chiarimento in quanto, analizzando le partite, si può evidenziare come i due terzini Montiel e Casco si alzano molto in fase di prima costruzione lasciando Pinola e Martinez Q. che si allargano per ricevere palla da Armani nella zona centrale. Si abbassa invece, (spesso anche molto formando quasi una linea a 3) Enzo Perez, che è il giocatore che ha le chiavi della squadra almeno nel primo possesso che oltre ad essere tatticamente quasi perfetto ha anche buona qualità tecnica come palleggiatore, è un giocatore molto intelligente, che fa la cosa più semplice con i tempi giusti. A conferma di questo, come si nota in alcune circostanze durante la gara, se pressato forte non forza giocate difficili ma verticalizza cercando le punte, cosa che, se sottopressione, fanno anche i due centrali.

DISTANZE: La squadra gioca mediamente in 40/45 metri accorciando in avanti nelle situazioni di pressing, solita distanza anche in ampiezza, con Montiel e Casco che sono gli unici due giocatori che vanno ad aprirsi sistematicamente, mentre, invece, sulla linea dei centrocampisti sia De La Cruz che Fernandez alternano aperture esterne con tagli dentro il campo agendo tra le linee della squadra avversaria con Palacios che fa da raccordo con E.Perez. Per quanto riguarda le punte, Suarez svaria un po’ su tutto il fronte offensivo e Borrè invece resta più da riferimento centrale. Da sottolineare come Milton Casco, utilizzato come terzino sinistro, sia un destro naturale, particolare che comunque non influenza il suo buon rendimento sia in fase difensiva che offensiva.

La squadra parte con la costruzione bassa il 62% delle volte, con Martinez Q. che va quasi sempre a ricevere il primo passaggio da Armani, da li parte lo sviluppo del gioco grazie a Enzo Perez.

PALLE PERSE/RECUPERATE: Casco con 17, Montiel con 16 e Perez con 15 sono i tre giocatori con più palle perse della squadra, ma allo stesso tempo Perez con 29 e Casco con 25 sono anche i giocatori che hanno recuperato più palloni seguiti da Pinola con 17 palle riconquistate.

DRIBBLING EFFETTUATI: Nelle ultime 5 partite De La Cruz e Casco con il 54% e Fernandez con il 50% sono i giocatori che hanno effettuato il maggior numero di dribbling riusciti della squadra. A questo dato si aggiunge che i dribbling di De La Cruz e Fernandez sono effettuati quasi esclusivamente dalla metà campo in avanti, mentre quelli di Milton Casco sono distribuiti un po’ su tutte le zone del campo, prendendosi anche qualche rischio in zona difensiva.

FASE DI POSSESSO

L’idea di gioco di Gallardo è quella di partire in costruzione bassa, come anticipato in precedenza, con palla a terra giocando a partire da Armani che ha le due soluzioni dei centrali che si aprono per ricevere, mentre Montiel e Casco si alzano sulla linea dei centrocampisti. Nella zona centrale  si abbassa sistematicamente Enzo Perez con Palacios che in alcuni casi va a giocare palloni in uscita dal primo possesso. Lo sviluppo successivo dell’azione passa da De La Cruz/Fernandez e Suarez che vanno a cercare spazio tra le linee, in particolare Fernandez tende a occupare il centro sinistra del fronte offensivo, mentre De La Cruz e Suarez svariano da destra a sinistra sfruttando il lavoro di Borrè che tendenzialmente tiene occupati i centrali difensivi cercando di allungare la squadra avversaria. In prima costruzione non amano prendersi grossi rischi, infatti, sotto pressione si cercano le due punte che hanno buonissime caratteristiche aeree ma anche buona gamba per buttarsi in profondità e in alternativa buttarsi in apertura laterale. Nel caso in cui i difensori avversari abbiano la meglio, la squadra è pronta e reattiva ad accorciare in avanti prendendosi anche qualche rischio.

Una variante da annotare è quella che avviene quando in prima costruzione Enzo Perez è chiuso e non può quindi costruire dal basso, a quel punto è Palacios che si abbassa per giocare o per liberare una linea di passaggio a Martinez Q. o Pinola che cercano con un passaggio De La Cruz o Fernandez tra le linee, i quali sono poi molto bravi a giocare nello stretto con triangolazioni o giocate personali.

Altra variante in costruzione avviene quando Casco riceve in ampiezza, a quel punto va a giocare tra le linee con Fernandez che gioca spesso di prima per Suarez in apertura o ancora con Casco che accompagna l’azione con generosità e personalità. Da annotare come Casco, una volta arrivato al cross, può anche rientrare sul piede forte, cioè il destro, crossando a rientrare verso la porta avversaria, situazione anche questa che ha messo in difficoltà il Boca nella partita analizzata.
Questa variante viene utilizzata anche dalla corsia di destra, come accaduto in occasione del gol del 2 a 0 al Boca, con Montiel che riceve in apertura e va a trovare un’ottima linea di passaggio per Suarez che viene inizialmente fuori dalla linea difensiva avversaria portando fuori uno dei due centrali. Bravo anche Scocco (subentrato a Borrè) che porta fuori l’altro centrale difensivo del Boca con un movimento in apertura. A questo punto Suarez scarica di prima per Fernandez che si butta nello spazio centrale creatosi, riceve e riallarga ancora per Suarez che nel frattempo si è inserito lateralmente dove riceve il passaggio e mette un cross basso tagliato sul quale lo stesso Fernandez va a chiudere l’azione segnando il gol del 2 a 0. Questa giocata non è assolutamente né casuale né estemporanea in quanto questa situazione di sviluppo era stata provata anche nel primo tempo.

In questa azione viene evidenziata la miglior qualità di questa squadra, cioè la qualità nel palleggio relazionata allo spazio-tempo e la capacità in alcuni dei suoi interpreti, vedi Suarez, Fernandes ma anche De La Cruz e Scocco di attaccare lo spazio con i tempi giusti, e, cosa da non sottovalutare, di eseguire giocate con ritmi importanti difficili da assorbire dalle squadre avversarie.
A questo aspetto si aggiunge che il River è una squadra che attacca con 6/7 giocatori quasi in tutte le azioni, accompagnando spesso, in contemporanea, sia con Casco e Montiel, che hanno le corsie libere grazie ai tagli interni di De La Cruz e Fernandez. Palacios, per concludere, accorcia e resta a scarico per un cambio lato, provando comunque saltuariamente anche l’inserimento centrale.

Ultima variante da annotare, che avviene spesso, è quella del passaggio lungo linea di Casco e di Montiel, che nelle situazioni in cui ricevono palla in apertura sulla linea di centrocampo, stoppano in maniera orientata e vanno a cercare poi  lungo linea il movimento di De La Cruz da una parte e di Fernandez dall’altra o eventualmente Suarez che si muove su entrambe le fasce. La durata media di un possesso palla è di 12 secondi, dato che conferma la ricerca della verticalità con ben 14 attacchi alla profondità andati a buon fine.

FASE DI NON POSSESSO PALLA

In fase di non possesso le due punte vanno solamente in pressione cercando di indirizzare la giocata dei centrali, anche se in questa partita il Boca ha spesso giocato in verticale con palla alta su Abila, si cerca comunque di mandare la giocata sull’esterno con Palacios e Fernandez che vanno a portare pressione ai portatori cercando di recuperare la palla, con i due terzini che in questi casi accorciano sulla linea di E. Perez lasciando i due centrali senza eventuali coperture. Questo è l’atteggiamento quando la squadra è in pressing, fondamentale in fase difensiva è il lavoro di Enzo Perez che in maniera molto intelligente è molto attento a chiudere le linee di passaggio, e se necessario, a portare il raddoppio sulla punta avversaria che riceve palla. Anche Palacios, che si conferma centrocampista completo, lavora molto anche in fase difensiva in maniera però più dinamica e meno tattica.

Come anticipato, il rischio maggiore che si prende il River è quello dei due terzini che, oltre ad essere votati al gioco d’attacco, mantengono un atteggiamento molto offensivo e spregiudicato anche in fase di non possesso palla. Questo espone spesso i due centrali a duelli 1 vs 1 o, sulla situazione di palla giocata lungo linea alle spalle di Montiel o Casco, costringono Martnez Q. o Pinola a scivolare sull’esterno in chiusura. In questi casi si può notare come i principi difensivi sono quelli della zona, con riferimenti palla e porta, con Pinola che scivola sull’esterno, Martinez Q. che copre il primo palo e con Montiel che in questo caso è attento e va a coprire il centro porta.

Mancano spesso le coperture sugli esterni. Sui rilanci, in cui vanno a saltare i due centrali in caso di spizzata, c’è quasi sempre solamente una copertura. Si è accennato alla predisposizione della squadra di attaccare la seconda palla con i centrocampisti, cosa che viene fatta con aggressività. però, nel caso venga superato questo pressing o l’attacco alla seconda palla sia in ritardo si apre il campo, cosa che costringe i centrali e Perez a scappare all’indietro.

Detto questo si deve sottolineare che il River stia prendendo pochi gol in questa stagione, per la precisione 5 gol in 9 partite di campionato e 6 gol in 11 partite di Coppa Libertadores.

PALLE INATTIVE CONTRO E A FAVORE

Nei calci d’angolo a favore il River porta in area di rigore 5 giocatori (Pinola, Montiel, Suarez, Borrè e Martinez), in 4 partono in blocco per poi attaccare una zona a scaglioni, 1 invece parte dal dischetto del rigore. 2 giocatori fuori area (Palacios e De La Cruz), con Fernandez a battere da sinistra, viceversa a destra con De La Cruz a battere (infatti i calci d’angolo sono battuti ad uscire), restano dietro Casco e Enzo Perez. Le coperture preventive non sono sempre impeccabili favorendo ripartenze pericolose. I calci piazzati  sono battuti da Fernandez o De La Cruz.

Nei calci d’angolo contro si marca a uomo con 5 giocatori (Pinola, Suarez, Casco, Martinez  e Borrè)  in più 1 giocatore a zona sul corto, 1 centro porta, 1 alla ricerca della palla e 2 fuori area.

Nelle punizioni contro dalla trequarti la difesa mantiene la linea al limite dell’aria di rigore con 1 giocatore sul corto, 1 a cercare la palla e 2 giocatori in barriera. Non perfetto il tempo dell’abbassamento verso il portiere.

TRANSIZIONE POSITIVA

In caso di riconquista della palla si gioca subito in avanti cercando di innescare i giocatori offensivi, sopratutto le due punte molto brave nello smarcamento preventivo. Nella partita analizzata sono state recuperate  121 palle di cui 43 in zona bassa, 65 in zona media e 13 in zona alta.

TRANSIZIONE NEGATIVA

In caso di palla persa si cerca subito il recupero. Se questo non avviene, spesso si apre il campo alla squadra avversaria, costringendo i difensori ad arretrare fino al limite dell’area di rigore. Nella partita analizzata le palle perse sono in totale 143 di queste 10 in zona bassa, 54 in zona media e 79 in zona alta.

GIOCATORI CHIAVE

  • Enzo PEREZ: non sarà sicuramente il giocatore con più qualità ma è l’anima della squadra. Calciatore tatticamente intelligente, è lui che da equilibrio alla squadra, come confermano i dati, con 73 palloni giocati in costruzione.
  • Javier PINOLA: capitano e ultimo baluardo della squadra, è lui che guida la difesa. Ottimo saltatore. La velocità non è la sua miglior qualità ma compensa con esperienza e intelligenza tattica.
  • Ignazio FERNANDEZ: giocatore importante. Centrocampista molto bravo negli inserimenti ma bravo anche in fase di rifinitura. Mancino. Sempre nel vivo del gioco offensivo della squadra.
  • Milton CASCO: giocatore di grandissimo temperamento. Molto presente in fase offensiva. Abile con entrambi i piedi alterna cross con il sinistro a cross con il destro. Non sicuramente il miglior terzino in fase difensiva ma ottima risorsa per il River in costruzione.
  • Franco ARMANI: buon portiere. Completo. Ha buone qualità sia tra i pali che nelle uscite. Non male nemmeno a giocare con i piedi.

PUNTI DI FORZA

  • Temperamento nel pressing e atteggiamento propositivo della squadra in generale.
  • Qualità di palleggio nelle giocate offensive collettive.
  • Terzini molto bravi a sfruttare l’ampiezza accompagnando l’azione anche in contemporanea.
  • In caso di palla persa in zona offensiva, sono in tanti in zona palla che cercano subito il recupero immediato.

PUNTI DI DEBOLEZZA ED OPPORTUNITÀ TATTICHE

  • Poca copertura ai due centrali difensivi (la presenza di due punte esterne di un 4-3-3 potrebbe costringere una maggior prudenza ai due terzini, cosa che sicuramente andrebbe a discapito della costruzione offensiva).
  • Poca copertura sulle palle alte laterali in caso di spizzata della punta avversaria.
  • Se saltato il pressing del centrocampo in zona palla si possono trovare spazi da attaccare.