Questa l'avevo proprio persa. Stavo leggendo sbigottito il marchettone di Laudisa sulla resurrezione tardiva (pasqua è appena passata) della Gea World. Dopo 7 anni, molti dei quali passati in tribunale, che hanno portato all'assoluzione per Associazione a Delinquere e alla riduzione di pena per Violenza Privata (di Alessandro e Luciano Moggi), la combriccola dei figli di papà sta tornando. Con una pulizia di immagine stile Francesca Pascale e il Berlusconi innamorato, questa tizi senza vergogna cercano di tornare nel mondo del calcio dalla porta sul retro. In pratica non gestiranno più i calciatori (meglio non tirare troppo la corda) ma i diritti d'immagine. E non solo. Citando Laudisa (devo dire che ha dato il meglio di sé) "Verrà accentuata, invece, la vocazione organizzativa, con la promozione di eventi. A tutti i livelli, anche nel mondo dello spettacolo. E non a caso la prima importante iniziativa della nuova fase prevede il lancio della festa napoletana per l'addio al calcio di Fabio Cannavaro... E sarà l’occasione per devolvere parte dell’incasso ad una causa nobile: la ricostruzione della Città della Scienza, andata in fumo il 4 marzo scorso in circostanze dolose". D'altronde si sà, la beneficenza fa parte del pacchetto base "pulisci la tua immagine". E per legittimare tale nobile iniziativa stasera è previsto un vero e proprio Parterre de Rois con Agnelli, Galliani, Preziosi, Mezzaroma, Allegri e altri rappresentanti delle società protagoniste di calciopoli. Lo stesso Alessandro Moggi è raggiante per questa nuova avventura: "Per me è l'uscita dagli abissi di tante sofferenze negli ultimi anni. Come mai negli Emirati Arabi? E' un'idea nata a Capodanno. M'ha fatto molto piacere l'invito dei vertici sportivi di Dubai. Sono molto interessati al nostro know how e credo sia un bel messaggio anche per il cosiddetto Made in Italy". Già parliamone della bella storia Made in Italy che racconteremo. la storia della rinascita di una società fondata nel 2001 da tre figli di papà (oltre a Zavaglia e Brambati) come Moggi Alessandro, Calleri Riccardo e Geronzi Chiara. Tre ragazzi che hanno unito la loro genetica predisposizione a "convincere" le persone o "gestire" capitali per creare un business con i calciatori. Hanno fatto qualche casino, sono stati coinvolti in uno scandalo molto più grosso di loro e hanno avuto problemi con la giustizia (come non ricordare la promessa del giornalismo italiano Chiara Geronzi, nel pieno della sua scalata alla conduzione del tg5 di mezzanotte, aggiornare i telespettatori sugli avvisi di garanzia ricevuti dai soci della Gea World). Ma suvvia. Come fa un paese civilizzato e all'avanguardia come l'Italia a non dare una seconda occasione? E sempre nello stesso ambiente? Non tutti hanno avuto la stessa fortuna: a Ted Bundy hanno negato il permesso di allenare una squadra femminile di Pallavolo; Charles Manson si è visto negare il riconoscimento ufficiale di una nuova setta religiosa; Jeffrey Dahmer non ha potuto aprire un ristorantino a Milwaukee; Unabomber ha dovuto rinunciare al sogno di creare una piccola azienda chimica. Che brutto mondo. Viva l'Italia www.disinformazionesportiva.com