PREMESSA
Il talento è quell’innata capacità che una determinata persona detiene circa una speciale attitudine e che fa risultare la persona in questione, in quella determinata caratteristica, eccezionale rispetto alla norma. Ma il talento da solo non basta, deve essere forgiato dalla dedizione e dall’impegno ed allo stesso tempo accudito, valorizzato e non sprecato. Oltre a ciò deve necessariamente essere presente quella dose di fortuna che inevitabilmente aiuta, e che talvolta possiede un potere più forte del talento stesso. Nicolò Zaniolo, classe 1999, è un centrocampista offensivo della Roma e della nazionale Italiana. Il ragazzo sicuramente detiene un talento straordinario che insieme all’impegno, alla dedizione ed anche ad un pizzico di fortuna, gli ha permesso di arrivare in 87 giorni (parlo dell’anno 2018) dalla primavera dell’Inter, all’esordio da titolare in Champions League con la Roma. Uno dei pochi giovani ad essere convocato in Nazionale prima di aver disputato una partita in Serie A. In questo modo rientra di diritto nella ristretta cerchia dei giocatori che detengono con lui questo record, ovvero Raffaele Costantino nel 1929, Massimo Maccarone nel 2002 ed infine Marco Verratti nel 2012. Nel momento in cui sembrava essere prossima la consacrazione completa del giocatore, ecco che un brutto scherzo del destino gli è fatale.

PRIMI PASSI 
Nicolò nasce a Massa il 2 luglio anche se la sua infanzia è fortemente riconducibile a La Spezia. Inizia a rincorrere il pallone nella scuola calcio Canaletto Sepor, al campo sportivo ‘Astorre Tanca’. Nella segretaria della società spunterà appesa, qualche anno dopo, una foto che ritrae il giovanissimo Nicolò alzare un trofeo con i pulcini. Fin da subito emergono le sue qualità fuori dal comune, ma quello che maggiormente colpisce il primo allenatore (Claudio Biagetti) era la fame che quel bambino biondo “tutto mancino” metteva in campo. Nel 2008 intraprese una breve parentesi nelle giovanili del Genoa, salvo poi trasferirsi a Firenze, sponda Viola, dove iniziano veramente a comprenderne le sue incredibili potenzialità. Zaniolo rimarrà 7 anni nella Fiorentina, dopo un primo comprensibile periodo in cui fatica ad inserirsi, riuscì ad esprimersi al meglio facendo emergere le proprie qualità. Nonostante questo però, uno dei più prolifici settori giovanili del nostro calcio, non aveva spazio per lui. Durante l’ultimo giorno della finestra estiva di calciomercato del 2016, fu acquistato dalla Virtus Entella e giocò per la primavera e fece inoltre 7 apparizioni per la prima squadra in Serie B. In terra ligure il ragazzo trascorse un anno da protagonista, al termine del quale vari acquirenti si fecero avanti, tra cui Juventus e Sassuolo. Ma se è vero il detto: “tra i due litiganti, il terzo gode”, la spuntò l’Inter che effettivamente godè (anche se, col senno di poi, avrebbe potuto godere molto di più).

LA SVOLTA 
Nel 2017 arriva la chiamata dell’Inter. Con la primavera nerazzurra, guidata dal tecnico Stefano Vecchi, realizzò 14 reti ed effettuò 11 assist in trentacinque partite.  Il tecnico della squadra capì fin da subito, di avere tra le mani un talento grezzo su cui lavorare e puntare. Dopo la finale scudetto, la dote che viene riconosciuta a Nicolò ,dal proprio allenatore, è quella di non aver affrontato la partita con la voglia di rivalsa, per far ricredere chi non aveva puntato su di lui, ma con l’emozione tipica di un giovane. Ah premessa, la partita in questione era la finale per assegnare lo scudetto primavera, proprio contro la Fiorentina, sua ex squadra. Zaniolo si comportò da leader trascinando la squadra alla vittoria finale. La maturazione sta proseguendo nel verso giusto e in questi due ultimi anni ha accelerato notevolmente il suo corso: Zaniolo è pronto.

IL FAMOSO SCAMBIO... TRA CERTEZZE E STUPORI 
L’estate seguente Radja Nainggolan è al centro del mercato. Il ninja a Roma è ben voluto ed amato da tutta la piazza, ma qualche sua scorribanda estranea al campo ha compromesso il rapporto con la società giallorossa. Questo deterioramento ed il conseguente inasprimento, portarono l’Inter ad acquistare il belga, che rappresentava una certezza, viste le sue 286 presenze nella massima serie Italiana dal 2010 al 2018. Il 26/6/2018 si chiude questa lunga trattativa. Operazione da 38 milioni totali, con l’Inter che versò 24 milioni cash alla Roma e girando inoltre Davide Santon, laterale destro, e proprio lo stesso Zaniolo, per una valutazione complessiva dei due di 14 milioni. Uno scambio che faceva comodo a tutti: il tecnico dell’Inter, Luciano Spalletti, poteva riabbracciare il suo jolly di centrocampo, sotto la cui gestione esplose definitivamente, ed allo stesso tempo si liberava di un gonfio ingaggio (2 milioni netti) del giovane della primavera. La Roma aveva potuto vendere bene il ninja, ad una buonissima somma, considerando anche l’età (32 anni). Nicolò fu “utilizzato” come una pedina di scambio quasi irriverente (anche se fortemente voluto dall’allora DS della Roma, Ramòn Monchi) e la sua cessione ,in virtù anche dell’alto valore a lui attribuito (9,5 milioni), apparve inizialmente come un’ottima mossa da parte della società nerazzurra; ma il tempo, generalmente galantuomo, dirà altro…  C’è comunque da sottolineare la bravura dello scouting nerazzurro che ha puntato sul ragazzo e l’ha saputo valorizzare al meglio. C’è da aggiungere anche che ogni finestra di mercato offre spesso degli incroci, delle soluzioni che a posteriori risultano più favorevoli o al contrario più deficitarie rispetto al momento in cui viene effettuato l’acquisto o la vendita dell’eventuale calciatore.

IL PREDESTINATO
Accolto dallo scetticismo generale dei tifosi giallorossi perché portava il peso, in maniera totalmente incolpevole, dell’eredità di un loro importante beniamino. Ma a Trigoria, fin da subito, si comprendono le capacità del ragazzo. Fisico possente e strutturato, qualità importanti e forza di volontà, viene aggregato infatti alla prima squadra. Il primo a dargli fiducia in maniera veramente concreta e rilevante, vista anche l’importanza che detiene, fu Roberto Mancini, CT dell’Italia. Mancini lo convocò in Nazionale a settembre del 2018 per gli impegni in Nations League con Portogallo e Polonia, e lo fece però esordire il 23/03/2019 alla Dacia Arena di Udine, subentrato a Marco Verratti durante l’85° minuto della prima partita delle qualificazioni a Euro 2020, vinta dagli azzurri per 2-0 contro la Finlandia. L’esordio con la Roma è più bello di quanto avrebbe mai potuto immaginare: esordisce da titolare al Santiago Bernabeu, tempio del calcio e casa della squadra più vincente dell’intero panorama calcistico mondiale. 54 minuti contro il Real Madrid in Champions League. Ha bruciato in fretta le tappe il ragazzo di Massa. Nella suddetta competizione realizzerà una doppietta (la prima ed unica finora tra i grandi) contro il Porto il 12/02/2019 nell’andata degli ottavi di finale, diventando il più giovane marcatore italiano di sempre a siglare 2 goal in una partita nella storia della massima competizione europea. Il primo goal con i giallorossi (26/12/2019 contro il Sassuolo) è un autentico capolavoro. 
STRAPOTERE FISICO (cavalcata sulla fascia di quaranta metri) 
FREDDEZZA PURA (dribbla il difensore, si accentra ed arriva davanti al portiere e attende il momento giusto per realizzare un pregevole “scavetto”, grazie al quale batte il portiere neroverde, dimostrando di avere una NOTEVOLE TECNICA DI BASE. Sembra un veterano, se non fosse per l’emozione, facilmente percettibile dagli occhi lucidi, e dalla spensieratezza che un giovane deve necessariamente avere. Con la maglia giallorossa realizzerà, sin qui, 10 reti in 53 presenze. Inizia a farsi subito splendido il rapporto che instaura con i tifosi, che lo considerano ormai uno di casa, un ragazzo da proteggere e da valorizzare che può fare molto bene per la causa romanista e che può far gioire una nazione intera.

AGONIA… MALEDETTI GINOCCHI 
Quando ormai tutti iniziano ad accorgersi del ragazzo come nel più brutto epilogo di un film tremendo, iniziano i dolori. Rottura del legamento crociato di entrambe le ginocchia in due occasioni diverse, a distanza di appena otto mesi l’uno dall’altro. Il primo a fare “crack” fu il ginocchio destro. Al 36’ di gioco nel match di Serie A tra Roma e Juventus dell’11/01/2020. Dopo uno scontro di gioco Nicolò cade a terra e disperato, si rotola a terra compianto di dolore; gli esami effettuati la mattina seguente alla clinica romana “Villa Stuart” evidenzieranno la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con associata lesione meniscale. Dopo aver appreso la notizia afferma o meglio giura (per usare le sue parole), di tornare più forte di prima. Inizierà appena possibile l’iter di riabilitazione, che lo vedrà tornate in campo 6 mesi dopo, il 5/07/2020 al San Paolo di Napoli. Il momento negativo sembra essere alle spalle ed una volta tornato in campo riprende da dove aveva lasciato. Il goal contro la Spal e soprattutto la bellissima azione personale contro la Juventus, dopo aver smarcato mezza squadra che lo porta ad effettuare un meraviglioso assist. L’esito diametralmente opposto delle due cavalcate contro la stessa squadra bianconera a distanza di 6 mesi (la prima portò allo scontro di gioco ed alla conseguente rottura del legamento, la seconda invece lo portò ad effettuare l’assist decisivo per l’ 1-3 finale) sembrano aver veramente sancito il ritorno alla normalità, ma la sorte , come ho detto all’inizio, può avere un ruolo determinante sugli eventi stessi. Durante la partita tra Italia ed Olanda disputatasi il 7/9/2020, in seguito ad uno contrasto riportò la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Volerà in Austria per operarsi; verrà seguito dal professor Christian Fink ad Innsbruck. Il problema a questo punto non riguarda solo le ginocchia, ma anche e soprattutto la testa. Nicolò è tornato indietro di otto mesi, ma stavolta è ancora più dura; dopo un primo momento di rassegnazione, dovuto ai dolorosi eventi appena citati e dalla preoccupante vicinanza tra loro che lo hanno visto più in clinica ed a casa che sul campo con i compagni, torna la tenacia e la voglia che lo hanno contraddistinto nel suo percorso. Segue un iter più cauto rispetto al precedente, in virtù anche della paura e della insicurezza generale che lo pervade e che lo porterà ad allenarsi per la prima volta individualmente il 10/02/2021 e ad allenarsi con il pallone in gruppo proprio oggi, 23/02/2021.
In mezzo la positività al Covid-19. Adesso è più che mai il tuo momento Nicolo, prenditi ciò che la sorte ti ha fatto prima annusare e poi brutalmente tolto; conquista il mondo e fallo a modo tuo.