A distanza di due anni i Sanniti dell’ambizioso presidente Vigorito e con Pippo Inzaghi in panchina tornano nella massima serie Italiana, con 7 giornate d’anticipo. Lo fanno con una cavalcata incredibile 73 punti conquistati 56 goal fatti e solo 15 subiti in 31 partite giocate.

Gli uomini della cavalcata

Mister Inzaghi ha sempre potuto contare su una rosa molto ampia prediligendo il 4-4-2 ma talvolta schierando anche il 4-3-3 con i 3 davanti che, a seconda delle circostanze, partono più larghi oppure più stretti, fungendo da trequartisti. Il portiere Lorenzo Montipó 24 anni un passato nel Under 21, quest’anno ha trovato la giusta consacrazione, dopo gli errori nella semifinale play-off contro il Cittadella della scorsa stagione, costati poi la finale. In difesa gli esterni sono Maggio e Letizia. Posizionati larghi e avanzati rispetto ai compagni di reparto, accompagnano costantemente la manovra sfruttando le ampiezze e le sovrapposizioni lungo la corsia, fornendo assist a ripetizione per le punte. Se uno parte da una corsia, l’altro accompagna i propri attaccanti in area avversaria, arrivando spesso in zona goal. In fase di non possesso palla spetta loro effettuare il pressing sui centravanti esterni avversari. I due centrali sono Caldirola mancino forte fisicamente e attento nelle marcature e  Volta o Tuia più bravi tecnicamente sfruttano un’ottima elevazione sui calci piazzati. A questi si aggiunge anche Federico Barba che può giocare sia centrale che terzino sinistro. Il loro compito è quello di tenere unito il reparto, rimanendo molto vicini in modo da non concedere spazi. A centrocampo Insigne e Improta sono gli esterni con il compito di accentrarsi portando più uomini possibile in area di rigore avversaria, folletti imprendibili dal dribbling facile. A loro si alternano Tello e Oliver Kragl, veloci e tecnicamente dotati, con il tedesco abile tiratore bravo sui calci piazzati e nei tiri della media distanza. In mezzo ci sono Hetamaj/Schiattarella e Viola. A loro spetta il ruolo di servire le punte o fornire imbucate per il taglio delle ali. Se i primi due hanno più un compito di rottura in fase di non possesso palla a Viola spetta impostare la manovra abbassandosi sulla linea dei difensori, dotato di un mancino elegante va spesso a segno. In attacco ci sono Sau e Moncini, che si dividono il campo in orizzontale permanendo sempre nella zona centrale. Il movimento di uno è in funzione del altro in un perfetto sincronismo. Se l’ex Cagliari va in contro alla palla, il bomber che ha fatto le fortune del Cittadella attacca la profondità e viceversa. Dalla panchina invece si fa trovare sempre pronto Massimo Coda, punta di esperienza la cui tecnica lo rende essenziale anche in fase di costruzione gioco.

Il futuro 

Se nella prima e unica volta in serie A il Benevento ha chiuso all’ultimo posto con soli 21 punti. Passati alla storia solo per aver fatto il primo punto dopo 15 giornate, in un 2-2 contro il Milan, grazie ad un colpo di testa nei minuti finali del loro portiere Brignoli. Oggi il presidente Vigorito non vuol farsi cogliere di sorpresa ed insieme al ds Pasquale Foggia, altro artefice di questo stupendo campionato, ha già cominciato a scandagliare il mercato.

I nomi che fanno sognare i tifosi sul taccuino dell’ex fantasista di Lazio e Sampdoria sono quelli di Zarate suo ex compagno nella capitale, 33 anni in forza al Boca Juniors con 8 centri in 35 presenze, Choupo Moting tedesco naturalizzato camerunese del 1989, in scadenza di contratto con il Psg, quest’anno 17 presenze totali condite da 5 goal e Sturridge anche lui trentunenne, svincolato con l’ultima esperienza in Turchia nel Trabzonspor. Timido tentativo fatto anche per Nasri, trequartista o ala in forza Anderlecht dotato di estro e abile nel saltare l’uomo. Ma il vero sogno è Fernardo Lorente, c’è già stata una telefonata tra i due presidenti campani, trattativa ancora in fase embrionale, ma pista concreta. Naufragata invece sul nascere l’idea Hamšík, causa gli elevati costi. Con il Torino ci si contende il difensore Glik, molto difficile però perché il norvegese è legato alla maglia granata ed amato e stimato dall’ambiente, in più il suo ingaggio di 3,5 milioni netti a stagione rappresenta un vero ostacolo. Con i piemontesi è lotta pure su Ezequiel Schelotto, che ha dichiarato di voler tornare in Italia una volta raggiunta la salvezza con il Brighton. Ma potrebbe nascere anche un asse sulla mole con i prestiti di Edera e Lukic. Mentre è ormai cosa fatta il prolungamento di Coda fino al 2022 e il riscatto di Moncini. Per direttore sportivo Foggia si prospetta un estate calda per far continuare a gioire i tifosi giallorossi.