Questa sera non sarà una semplice partita, non sarà soltanto Juventus contro Parma, o neopromossi contro imbattuti, e da molto, sarà una sfida importante, personale direi, ma forse non per "lui", ma solamente per quei giornalisti che vedono il “Marione” nazionale come un indovinello a cielo aperto, cui tutti sanno dove andrà a finire, assumendo sia il baratro dei dimenticato.
Ma non è così, il signor Mario Balotelli magari sarà una testa calda, oppure lo è stata, ma le domande che ci sono sul suo conto lo rendono un incognita, lui non lo è mai stata.
Stropicciamoci pure gli occhi però, perché vederlo ritornare sul campo da giocatore del Brescia è realtà e non finzione, tutti, se non la maggior parte, si aspettavano un suo ritorno in una squadra importante o che lottasse almeno per l’Europa League, invece ha scelto proprio la sua casa, alcuni penseranno tempismo forse, il Brescia è il primo anno in A dal 2011 in effetti, ma è anche vero che in questi anni avrebbe potuto cercarsi l’ultima delle arrivate in ogni caso, scegliere una squadra che lo prendeva sotto il braccio da neopromossa e gli facesse di nuovo far spiccare il volo, e invece ha scelto la più umile delle dimore.
L’ultima partita giocata da Mario Balotelli in Italia è stata proprio contro la Juventus, ai tempi giocava la finale poi persa dal Milan al minuto numero 110 con gol di Alvaro Morata, un caso fortuito del destino ritornare proprio contro l’ultima squadra contro cui aveva giocato e perso.

Ma ripassiamo un attimino la sua carriera, soprattutto per chi crede che questo sia un giocatore “fasullo”...
Cresce per prima cosa come giocatore al Lumezzane, poi nelle giovanili dell’Inter, dove farà 28 gol in 86 presenze. Dopo tanti litigi e una maglia buttata a terra nel match Inter-Barcellona (io c’ero, ma non ho notato subito) passa al Manchester City, e segna la bellezza anche lì di 30 gol, in 80 partite stavolta, numeri non scarsi, come parlano invece delle carriera di Marione certi giornalisti.
Al Milan poi segna 33 reti in 77 presenze, anche qua si è tenuto in media, è invece al Liverpool che fa solo 4 gol in 28 presenze. Poi ancora al Milan i giornalisti sempre più contenti di vederlo segnare 3 gol su 23 partite nel suo ritorno, lui tra l’altro, dice che fin da piccolo era tifoso del Milan.
Via dall’Italia poi, era ora di cambiare, di nuovo, ed è stata una bella scelta perché a Nizza fa la bellezza di 43 gol in 76 partite, al Marsiglia, sempre in Ligue 1, 8 gol su 15 partite.
Per non parlare nell’Italia, dove segna 14 gol su 36, numeri non da fesso direi.
Sicuramente se fosse stato lasciato ragionare avrebbe fatto meglio nella sua carriera, non finita, ovviamente, il sogno suo sarebbe andare nell’Europeo del prossimo anno.
Lui in giro per il mondo ha conseguito comunque tre meriti non da poco, un bronzo in confederations cup nel 2013, un bronzo negli europei under-21 in Svezia del 2009, e un argento agli europei di Polonia-Ucraina del 2012.Ah, e come non dimenticare la ciliegina come “ultimo dettaglio”, una Champions League con la magnifica Inter del 2009-2010.
Quanto al confronto con Ronaldo, ha ammesso che in effetti non lo teme, tra l’altro non è neanche convocato il portoghese, ma anche se lo fosse stato, perché certi giornalisti devono fare la piaga? Torno a dire. Troppo uso dei media in Serie A fa male al calcio, e non si sta parlando di media, come soli giornalisti, ma come “abuso” della professione, perché si deve assillare un giocatore quando anche lui sta facendo il suo lavoro? Potrebbe benissimo andarsene o addirittura non tenere una conferenza stampa, lui i soldi li guadagna e tanti, non le darebbe fastidio fare una cosa del genere.
Come numero nella sua maglia ha scelto il 45, il suo portafortuna, quando l’ha scelto ha segnato contro la Reggina la prima volta che lo ha indossato, e poi gli piace che la gente pensi a lui quando legge il nome 45. Nell’Italia aveva il 9 comunque, altro numero da ricordare a chi lo dà per finito. Quale poi sarà il suo rendimento? In questi giorni intanto ha detto che non si è mai allenato così tanto sul campo che in ogni altra squadra, questo è già di buon auspicio, perché sta mettendo anche la testa oltre che il fisico e quello che poi ha messo sempre, il cuore. Le aspettative dei giornalisti? Saranno sicuramente uguali a quelle degli altri anni, almeno dei giornalisti Italiani, perché sono sicuro che in altri paesi, di fan di Mario Balotelli ce ne siano di più, anche parlando dei giornalisti.

Il grande ritorno insomma è stasera, che voi lo amiate o lo odiate, di qualsiasi tifoseria (o sport, perché certe facce talmente importanti sono toccano altri mondi) facciate parte, sappiate che a lui le critiche piacciono, non solo quelle costruttive, ah, no, quelle da parte dei giornalisti non ci sono.

 

Fonte statistiche transfermarkt.