Inizio questo articolo premettendo di essere un SICILIANO ma genovese di nascita, per anni noi meridionali abbiamo sentito definirci maleducati o peggio ignoranti. 

Qualche giorno fa la Nazionale di Roberto Mancini viene a giocare la partita più decisiva degli ultimi 5 anni a Palermo... sì sì, proprio a Palermo/Sicilia e i siciliani si tingono il cuore di AZZURRO e vanno in massa allo stadio Renzo Barbera (ex presidente illustre del Palermo), riempiono le strade della città, fanno sventolare la bandiera ITALIANA, cantano e tifano già dalla mattina.
Quel giorno i picciotti grandi e piccoli si scordano quel virus maledetto che per tanto e troppo tempo li ha segregati in casa o ad una vita sociale scialba, quel giorno rappresenta la rivincita, la speranza.
I siciliani allora riempiono lo stadio come non succedeva a Palermo da anni ormai (da quando cioè il mai  troppo poco compianto Maurizio Zamparini ci ha lasciato facendoci sprofondare negli abissi della Lega Pro), ma la storia racconterà invece di una NAZIONALE opaca e stanca, incapace di segnare quel gol benedetto che ci avrebbe portato a cullare il sogno di partecipare nuovamente alla coppa del Mondo, veniamo tristemente eliminati e  così svanisce tutto.

Il giorno dopo però accade qualcosa di inimmaginabile, qualcosa che a mio modesto parere risulta essere ancora più grave della sconfitta sportiva stessa, ossia la sconfitta dell'educazione, del rispetto, della gratitudine.
Iniziano a girare delle foto e dei video dove viene mostrato lo spogliatoio dello stadio dopo che la partita si era conclusa e la scena è raccapricciante... bottiglie, bicchieri, scatole e carta buttate ovunque, addirittura cicche di sigarette nei lavandini.
Mio padre e mia madre mi hanno sempre insegnato che quando sei ospite di qualcuno devi comportarti ancora meglio di come ti comporteresti a casa tua... qui la Nazionale non era a casa sua ma a casa dei siciliani, a casa nostra.
Perdere una partita rientra nella normalità ma perdere la faccia no, rispettare chi aveva speso soldi e tempo per assistere alla gara doveva essere un gesto spontaneo, noi siciliani siamo sempre molto accoglienti, dagli Arabi fino agli Ucraini abbiamo sempre accettato e accolto tutti.
Essere ricchi o famosi non attribuisce il diritto di sporcare a casa altrui... forse avremmo visto le stesse scene allo stadio di Milano o Torino? O forse no? Chissà, chi può dirlo.

Non so se ci sarà un'altra occasione per rivedere la Nazionale italiana a Palermo o in Sicilia ma spero che quello potrà essere il momento in cui vinceremo la partita più importante e cioè quella del rispetto e dell'educazione, perché questi sono VALORI fondamentali da Udine fino a Portopalo Passero (58 km da Siracusa).