Sono un sostenitore di Mister Pioli, già da prima che sui social campeggiasse il "Pioliout", nella speranza, non concretizzatasi che fosse Spalletti, o altro, a prendere il posto dell'incompreso ed indifendibile Giampaolo, il "maestro", più di esoneri, che di trionfi. Del Mister di Parma, conosco storia e precedenti, fatto certamente più di ombre che di luci, ma ho sempre sostenuto la tesi che fosse l'uomo giusto, al momento giusto. Un allenatore perfetto, più del tanto osannato Rangnich per lavorare con i giovani e dare inizio ad un progetto vincente. Così come ho sventolato il curriculum del manager tedesco, per dimostrarne la non predisposizione al ruolo di allenatore, così ho evitato di evidenziare quanto le "ombre" fossero di gran lunga superiori alle "luci". Mi sono affidato alle sensazioni, convinto che fosse la scelta giusta e la migliore.
I risultati ottenuti, il gioco espresso, la crescita esponenziale dei singoli e del gruppo, non hanno mai scalfito le mie certezze, anzi, al contrario, le ha rafforzate. Possono quindi poche sconfitte mettere in dubbio quanto di positivo fatto fino ad oggi, al punto da mettere in discussione non solo l'Allenatore, ma i risultati ottenuti?
E' per trovare queste risposte, per certificare quell'onestà di giudizio, che mi piacerebbe usata con più attenzione, specialmente da chi si definisce "Opinionista" e la O, maiuscola, non è casuale, che ieri ho riguardato la partita del Milan, contro la Stella Rossa. Volevo capire, ma specialmente allontanare quel tarlo del "secondo anno", che potrebbe prendere una forma concreta, spiazzandomi e annoverarmi fra quei tifosi "talebani", "duri e puri", che offuscano i giudizi sull'altare dei colori sociali. Rivedevo le immagini dell'incontro pareggiato e le due domande prevalenti che mi ponevo, erano le medesime della sera prima. Dove è finita la bella squadra ammirata fino a Natale ? Perchè molti giocatori ora sembrano non all'altezza della situazione?

La mia personale conclusione è che non sia un problema fisico. La squadra corre, spesso male, con meno possesso palla rispetto al passato, con più difficoltà nella gestione del pallone a ritmi blandi, che sostenuti. Piuttosto è stanca "mentalmente", non tiene le distanze, pochi gli smarcamenti ed una pigrizia, quasi indisponente, a sacrificarsi per il compagno. E' forse questo il limite del nostro allenatore? Aver spremuto un gruppo che ha dato più di quello che poteva, ma che oggi è in difficoltà nel riproporsi e ha poche individualità in grado di indirizzare le partite? Un esempio evidente è Calabria. Quello visto giovedì è lo stesso dello scorso anno, un caso o la normalità? Che poi è facilmente applicabile per molti altri giocatori. Appare evidente che se hai a disposizione giocatori forti, vincere le partite sia più semplice che con un gruppo di ragazzi. Forse le molte vittorie, la vetta della classifica per tantissimi mesi, fra mille difficoltà, ha portato una ingiusta convinzione di essere invincibili, allentando quella convinzione e determinazione che erano state le reali artefici di questo miracolo sportivo?

Resto convinto della validità del lavoro proposto da Mister Pioli. NO, non scendo dal carro, né oggi né in futuro, al contrario invito la Società a rinnovargli il contratto, valutandolo per quanto proposto fino ad oggi, così come sul reale valore di molti dei ragazzi che vestono questa maglia così bella e vincente.
Di Pioli mi piace tutto, il metterci la faccia, sempre, senza cercare giustificazioni, difendendo la squadra e i singoli, giocando sempre per vincere, anche quando dovrebbe accontentarsi, perchè crede che arriveremo in alto, anzi ci ha già portati, anche se i rischi di cadere sono tanti. 
FORZA MILAN