Ormai manca solo l’ufficialità per l’esclusione della Roma dalla Champions League. La combinazione di risultati che servirebbe affinché la Roma  possa raggiungere in extremis il quarto posto è probabile quanto una lunga permanenza di mr. Pallotta nella Capitale.

Per quanto riguarda la Roma, l’ultima giornata di campionato servirà principalmente a decretare se dovrà partire dai preliminari di Europa League o direttamente dai gironi.

La cosa rileva sopratutto perché nel primo caso sarà necessario anticipare il ritiro ed annullare la consueta tournée americana.

In caso di preliminari la squadra dovrà inoltre affrontare subito una sfida da dentro o fuori con una squadra rivoluzionata ed un tecnico nuovo, presumibilmente con uno stile di gioco differente da chi lo ha preceduto.

Insomma sarebbe importante finire bene e sperare in un piccolo passo falso del Milan per scongiurare quanto sopra.

In ogni caso, mai come ora appare una buona idea un rinnovamento della rosa pensato in prospettiva.

Anche l’anno prossimo, con la permanenza di Cr7 e l’arrivo sicuro di Ramsey e quello probabile di Milinkovic-Savic e Chiesa, oltre ad altri che come tutti gli anni andranno a rinforzare la squadra, la Juventus si annuncia di nuovo inarrivabile per tutti.

Sicuramente lo sarà per una Roma che, senza il bonus champions, sarà costretta ad abbattere il monte stipendi, vendere bene e comprare poco ed oculatamente.

D’altro canto League, apparentemente più abbordabile della Champions, in realtà non lo è e comunque finirebbe per essere snobbata proprio dai big della squadra.

Una delle poche cose buone fatte da Monchi ê stata quella di cominciare un rinnovamento della rosa puntando su giovani, prevalentemente (ma non solo)  italiani.

È il momento adatto per proseguire e radicalizzare questo rinnovamento, abbattere il monte ingaggi e monetizzare con la cessione dei vari Dzeko, Pastore, Nzonzi, Kolarov, Fazio, Olsen etc., oltre che su alcuni esuberi in prestito come Defrel, Sadiq, Verde, Gonalons etc.., investendo quel poco disponibile su buoni giovani, sopratutto in porta, al centro della difesa e nel sostituto di Derossi al in mediana.

Tra le cessioni con ogni probabilità ci sarà, purtroppo, anche quella di Manolas, unico difensore veramente forte in rosa, vista la clausola rescissoria (36 mln) decisamente abbordabile se rapportata al valore del giocatore, nonché quella di El Sharaawy, reduce da un’ottima stagione e che ad oggi non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2020, sembra a causa delle sue richieste fuori budget (pare  4mln netti l’anno).

Per la porta si parla di un ballottaggio tra Cragno e Perin, per la difesa pare imminente l’arrivo di Mancini ed il ritorno di Luca Pellegrini, mentre per la mediana circolano i nomi di Tonali e Bennacer.

Quanto al successore di Dzeko, potrebbe essere giunto il momento di puntare con decisione su Schick, magari riportando a casa Ponce, reduce da un’ottima stagione in Grecia, come alternativa nel ruolo. La suggestione Belotti non sembra alla portata dei mezzi giallorossi.

Il vero principale sforzo di mercato però sarà, o meglio è auspicabile sia, quello di trattenere i giovani talenti già richiestissimi dalle big, a cominciare da Zaniolo, seguito da Tottenham e Juventus, per continuare con Lorenzo Pellegrini che fa gola a molti ed ha una clausola rescissoria abbordabile, intorno ai 30 milioni, nonché con Luca Pellegrini, Under, Kluivert etc..

Se l’idea è questa quale allenatore migliore di Gasperini per valorizzare una rosa di giovani di talento, prevalentemente italiani?

Tra l’altro molti dei giocatori in rosa trarrebbero giovamento dal calcio praticato dal Gasp.

Fazio, Marcano e Juan Jesus, ammesso che restino, per motivi diversi sembrano tutti più adatti ad una difesa a tre ed ad una marcatura prevalentemente ad uomo anziché al fuorigioco sistematico a metà campo.

Florenzi è il Jolly per antonomasia, ma in realtà il ruolo veramente tagliato su di lui è quello di esterno “tuttocampista” in un centrocampo a 4 o a 5, perfetto quindi per il 343 o 3421 messo in campo dall’Atalanta.

Under e Kluivert sembrano perfetti per giocare da esterni offensivi in quello schema. Il primo con il suo movimento a rientrare sul sinistro per il tiro ricorda Ilicic, mentre il secondo, con Perotti come alternativa, appare tagliato per la parte del Papu.

Insomma, in attesa che il Quatar o altro potentato economico cambino le prospettive della società di Pallotta, ad oggi l’idea migliore sembra quella di provare a ripercorrere, con qualche variante per rendere la cosa adattabile al nostro calcio, le gesta dell’Ajax di quest’anno.

Ben venga quindi un ringiovanimento radicale e ben venga Gasperini a gestirlo.