Fino ad adesso, stiamo assistendo al ritorno con passi studiati e concreti del nostro Milan. Avanti in tutte le competizioni. 
Curatezza nei minimi dettagli nelle scelte di mercato (uno sbaglio su 6 mosse ci può stare), e perseveranza nell'umiltà del silenzio a mantenere sempre la testa bassa e spedirsi verso l'obiettivo.
Certo la strada è ancora lunga, anzi lunghissima, ma per come stanno le cose adesso, possiamo farcela, con gli interventi giusti su questa finestra invernale di calciomercato che si annuncia piuttosto prolifica stando ai nome che si stanno trattando, stessa strategia nella stessa direzione; sempre il misto generazionale con il mantenimento della struttura caratteristica della squadra seguendo lo stesso diktat; se non si può migliorare, si risparmia per la sessione a venire, niente scelte affrettate! 

Parallelamente, c'è l'altro calciomercato da fare contemporaneamente, ovvero, quello dei rinnovi importanti per non abbassare la qualità della rosa già in moto. Quello sul tavolo è quello del Turco 10. Calhanoglu è stato un titolare praticamente per tutti gli allenatori che lo hanno avuto al Milan. 
Ha giocato sempre o quasi, al netto di più di qualche gara sottotono, con Gattuso, Montella e Giampaolo. Per un totale di 101 presenze condite da 13 gol e 27 assist. Numeri buoni, ma non certo entusiasmanti. In pratica un gol ogni 8 partite e un assist ogni 4. Questo prima dell'avvento di Pioli.
I numeri con Pioli - Dall'addio di Giampaolo, poi, tutto è cambiato, con un ulteriore boost di rendimento dalla fine del lockdown in poi. 
Con Stefano Pioli in panchina, per esser chiari, Calhanoglu ha collezionato 52 presenze condite da 16 gol e 18 assist. Semplificando, poco meno di un gol segnato ogni 3 partite giocate e poco più di un assist, sempre ogni 3 partite. 
Una crescita evidente e certificata dai numeri. 
In fatto di gol e di assist, ma pure di rendimento generale e apporto alla squadra.
Il più significativo emozionalmente resta quello del portiere Gianluigi Donnarumma essendo il prodotto del Club.
Nel primo come nel secondo caso, si sono manifestate le intenzioni di proseguire tutti insieme il percorso.

Finalmente il Milan sta tornando ad essere il Milan: oggi appetibile per i giocatori, e domani continuando così, diventerà anche un sogno per i calciatori.